Claws and fangs

a capitoli | horror, fantasy, yaoi | rosso

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  1. sylvain.
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    oooh grazie mille fede *w*
     
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  2. {Germoglio di Soia}
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    guarda, devo dire che non lo yaoi non è il mio genere (anche se lo leggo lo stesso quando viene postato u.u) ma tu l'hai ambientato in un genere che mi piace di più! E poi, non so, tutto questo complotto, sembra davvero ci siano un sacco di cose da scoprire su questo "mondo" e mi paice *.*
     
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    Allora, letta anche questa storia XD
    La storia in sè mi sembra accattivante, sinceramente.
    L'idea di un vampiro ed un licantropo mi piace.
    Però, senza offesa, il tuo stile non mi fa impazzire.
    Nel senso che a volte mi sembra un pò, come dire... poco ricercato?
    O meglio, leggermente infantile.
    Per farti un esempio, hai letto Bianca come il latte, rossa come il sangue?
    Ecco per esempio lì la storia era molto bella ma era un pò scritta con i piedi.
    La tua è sicuramente scritta meglio però non so, forse dovresti usare un linguaggio un pizzico più ricercato dal mio punto di vista.
    Sicuramente sono gusti, ammetto di essere un tantinello pignola :S
    Un'altra piccola cosa è la concordanza dei tempi verbali, mi spiego: sono in molti ad utlizzare uno stile simile al tuo nei GDR ossia iniziando una frase con un presente e magari finirla con un passato... però non è grammaticamente corretta perchè una frase deve presentare lo stesso tempo verbale se non separato da virgola.
    Esempio:
    CITAZIONE
    Scesi le scale del mio appartamento e mi dirigevo in garage a prendere la mia moto

    Qui dovrebbe essere o "scendo le scale del mio appartamento e mi dirigo in garage a prendere la mia moto" oppure "scesi le scale del mio appartamento e mi diressi in garage a/per prendere la mia moto".
    In alcuni punti si perde il filo nel senso che la storia diviene un pò confusionaria: ad esempio nel primo capitolo anche io non ero sicura di cosa fosse successo alla fine, se fosse stato il vampiro a morderlo o il licantropo... ma in quel caso presumo sia normale considerato che la narrazione è scritta in prima persona.

    CITAZIONE
    tornava sulla porta e l'apritte

    non credo che esista "apritte" :S credo sia meglio un semplice "aprì" ^^

    Ci sono un pò di errorini sparsi nei vari capitoli, magari appena hai tempo rileggi ^^

    CITAZIONE
    due paia

    due paia sono quattro :) quindi sarebbe un paio di occhi :3

    Ed è tutto ^^
    Scusami il poema, non mi sono resa conto mentre scrivevo xD
    Spero che questo commento non ti offenda e che tu non la prenda sul personale °°
    Sono un pò pignola, lo so :S
    In ogni caso la storia, ripeto, mi sembra di per sè carina, più che altro direi originale a dispetto di sempre le stesse trame trite e ritrite ^^
     
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  4. sylvain.
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    CITAZIONE
    Però, senza offesa, il tuo stile non mi fa impazzire.
    Nel senso che a volte mi sembra un pò, come dire... poco ricercato?
    O meglio, leggermente infantile.
    Per farti un esempio, hai letto Bianca come il latte, rossa come il sangue?

    Ho sempre detto di essere una frana ad italiano, ma quello che importa credo sia il desiderio di esternare la propria immaginazione, ed è quello che faccio io, non sarò la Rowling o la Meyer, però cerco sempre di far a capire agli altri quello che scrivo, chi è dotato ovviamente non nota l'impegno che uno ci mette. Eh ovvio che oltre che scrivere mi piace disegnare, ma non sono Leonardo da vinci come mi piace cantare e non sono Beyoncè, quello che cerco di dire è che abbiamo tutti delle passioni e che alcuni sono più fortuati di noi a dimostrare il loro dono naturale.
    Eh no, non ho letto bianca come il latte, rossa come il sangue, ho letto la trama su internet e non rientra tra i libri che mi piace leggere, tendo più al fantasy io.
    CITAZIONE
    La tua è sicuramente scritta meglio però non so, forse dovresti usare un linguaggio un pizzico più ricercato dal mio punto di vista.
    Un'altra piccola cosa è la concordanza dei tempi verbali, mi spiego: sono in molti ad utlizzare uno stile simile al tuo nei GDR ossia iniziando una frase con un presente e magari finirla con un passato...

    Io scrivo come parlo, lo so che dovrei mettermi col dizionario a cercare parole migliori, ma non lo faccio per il semplice motivo che di questi ultimi tempi si usa più un linguaggio comune, comprensibile per tutti.
    Ho un difetto ed è quello di mischiare presente e passato, lo so da sempre ma non posso farci niente mi viene spontaneo, non lo definirei una specie di sindrome da gdr, ma più un mio difetto di persona che le altre ragazze conoscono e mi aiutano a correggerlo.

     
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    Non intendevo fosse una sindrome da GDR, dicevo che ho visto questo stile da molte persone nei GDR che è dove leggo più spesso gli scritti altrui ^^
    Comunque non credo sia un difetto, è questione di stile personale che può piacere come no ^^

    In ogni caso non vorrei passare per la str di turno o per quella antipatica per carità ^^
    Neanche io sono la Rowling o chissà chi, volevo solo dare un consiglio, tutto qui :)
    Poi credo che ognuna scriva perchè gli piace farlo non perchè sono terze persone a doverlo leggere.
     
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  6. sylvain.
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    Neanche io vorrei sembrare stronza perchè non rientra nel mio carattere, quando faccio gli errori di ortografia e me li fanno presente non me la prendo anzi mi aiutano a migliorarmi e correggo, il tuo giudizio l'ho apprezzato fino ad un certo punto, perchè dalle tue parole mi è parso di interpretare un discorso del tipo "scrivi come un'undicenne che non sa cosa sia il dizionario" ecco da lì mi sono sentita un pò offesa, perchè cerco di impegnarmi per quanto posso, non sono una cima ad italiano, non lo sono mai stata in vita mia, nei temi il mio voto massimo era 5 .-. le cose che scrivo derivano dai miei sogni, un pò stupidi alle volte (trovarsi in un 'asilo nido circondati da dinosauri non credo sia una storia interessante xD) però mi piace che gli altri li leggano e mi consigliano come migliorarmi, sapere che qualcosa di tuo piace ti rende felice e ti invoglia a continuare a scrivere anche se non sei bravissima ecco.
    Finendo il discorso dopo correggo gli errori di ortografia, grazie per avermeli segnalati e comunque ho giocato nei gdr, in passato, ma dopo un pò mi annoiavano a morte, più che altro erano gli altri che ti mettavano una pressione assurda a postare e volevano mettersi d'accordo con ciò che scrivere e rovinavano un pò il tutto.
     
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    Oddio no! Non intendevo minimamente quello! :S
    Ci siamo fraintese!
    Secondo me sai scrivere, ho detto che il linguaggio è poco ricercato questo non significa che non conosci il dizionario ma che preferisci scrivere con un linguaggio di tutti i giorni.
    Io infatti ho puntualizzato che sono gusti perchè il tuo è uno stile personale di scrivere, per carità! >.<
    Ti chiedo scusa se ti è sembrato che volessi offenderti perchè non è così, cercavo solo di consigliarti per rendere la storia migliore.
    Se avesse fatto schifo te lo avrei detto in modo molto più diretto e senza tante parole, credimi! :S
     
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  8. sylvain.
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    l'importante è chiarirsi però scusami ma questo pezzo non lo condivido:
    CITAZIONE
    Se avesse fatto schifo te lo avrei detto in modo molto più diretto e senza tante parole, credimi! :S

    Anche per me ci sono storie che non mi possono piacere ma non gli dico "la tua storia fa schifo" ferirei i suoi sentimenti e non voglio che smetta di scrivere per i miei commenti negativi, preferisco piuttosto non scrivere niente e passare ad altro.
    Comunque meglio concludere qua, sennò qui la storia passa al secondo piano e mi dispiacerebbe, poi sto scrivendo l'altro capitolo e forse stasera riesco lo posto!
     
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  9. sylvain.
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    CAPITOLO 5 - aggiornato -

    Pensandoci bene, il regime a cui ci affidiamo noi specie soprannaturali è talmente rigoroso che ci è difficile vivere la nostra diversità in maniera civile, non umana, o piuttosto oserei dire dignitosa. Quando raggiunsi il letto ero talmente stanco che mi addormentai subito e così la mia mente vagò in discorsi di natura politica, come ad esempio il lusso che veniva offerto al capobranco di creare un nuovo licantropo, senza aver bisogno di essere prima autorizzato e poi registrato. Dovete sapere che di solito solo il primogenito eredita il gene della licantropia, il resto dei bambini nasce umano, ma solo da genitori purosangue. Ci eravamo sempre chiesti come mai una coppia mista non riusciva a dare alla luce un licantropo, eppure, riflettendoci, bastava un solo graffio ed eri condannato a vita. Per i vampiri invece, esistono gli Antichi, vampiri di famiglie reali che grazie alle loro immense facoltà riproduttive riescono a creare loro simili con tanta facilità che nel mondo ne esistono pochi esemplari. Gli umani avevano fatto bene a sterminarli nei tempi passati. Ma noi non siamo le uniche creature soprannaturali che esistono a questo mondo; tra di noi, per la maggior parte del tempo, si celano le streghe, così potenti e invincibili che risulta quasi difficile catturarne una. In ogni città, ne esistono tre. La strega del Corpo, del Cuore e dell'Anima. La prima è quella che si occupa di noi, dei licantropi, la seconda degli umani ed infine l'ultima dei vampiri. Il loro ruolo è quello di sorvergliarci, per la maggior parte del tempo. Dietro la loro magia riescono a tenere in equilibro ogni essere vivente, determinandone la morte o la vita. Non saprei dire con precisione quanto di naturale o di artefatto ci sia nella mia vita, o se sia o meno assoggettata dalla strega.

    Quando raggiunsi l'autofficina, Nick stava revisionando una Harley Davidson. Il giorno precedente c'era stato dietro tutto il pomeriggio e adesso stava dando gli ultimi ritocchi. Si accorse di me dal rumore dei miei passi. Quando mi posò lo sguardo addosso mi elargì uno sguardo truce. Mi arrestai di colpo. Ricontrollando l'orologio mi accorsi che mancavano pochi minuti all'orario di apertura al pubblico, quindi non era dovuta a quello la sua espressione.
    << Non puoi guardarmi in quel modo anche quando arrivo in anticipo! >> esclamai.
    Nick si alzò, dato che prima era inginocchiato, e mi fece cenno di raggiungerlo dentro il suo ufficio. Una volta dentro a quel microscopico posto, talmente piccolo che ogni volta mi mancava l'aria, Nick si sedette dietro la scrivania e io lo imitai al lato opposto. Rimase in silenzio per un paio di minuti. Vedevo dentro di lui una specie di lotta interiore e mi domandavo qual'era la causa di tanta preoccupazione.
    << Ti ho visto entrare al Claws and Fangs la scorsa notte >>
    Spalancai gli occhi per la sorpresa. Come diavolo faceva a saperlo? Non sapevo cosa rispondere. Raccontargli di Steve era fuori questione come anche dell'incontro che si sarebbe tenuto la notte stessa. Non volevo metterlo in pericolo, implicarlo in qualcosa che avrebbe messo a repentaglio non solo lui ma anche la sua famiglia.
    << Si. Da tempo pensavo di andarci e alla fine mi sono deciso a farlo. E' un crimine? >>
    Oh-oh. Forse non era la risposta che si aspettava. Si alzò di scatto battendo entrambe le mani sul tavolino facendo cadere i fogli in terra.
    << Leo! Esci immediatamente di qui! Vai a casa e rifletti prima di dire certe cose! >>
    Sentii il cuore perdere un colpo. Era la prima volta che mi rivolgeva delle parole così furenti. Scattai in piedi come se un insetto mi avesse punto sulla carne.
    << Mi stai licenziando? >> dissi con un filo di voce.
    Nick aveva ancora la mano puntata verso la porta, gli avevo fatto perdere il controllo. Raggiunsi la portae la chiusi dietro di me. Davanti, i dipendenti del Flashcars si lanciavano occhiate lunghe e profonde. Avevano ascoltato la nostra discussione. Raggiunsi in fretta lo spogliatoio con le occhiate degli altri che seguivano i miei movimenti. Ero al centro dell'attenzione e lo detestavo. Una volta dentro mi cambiai il più in fretta e possibile e quando sbattei con irruenza l'armadietto, notai con la coda dell'occhio Nick appoggiato allo stipite della porta.
    << Leo, ti conosco fin troppo bene e so quando racconti cazzate. Avanti, dimmi perchè sei andato al Claws and Fangs >>
    Sospirai.
    << Ti ricordi del mio amico Steve? Ebbene non è morto, è un vampiro e il suo Signore, Alexander, mi ha raccontato che non è lui ad ordinare tutto questo, ma che c'è qualcuno dietro questa faccenda >>
    Non rimase particolarmente scioccato dalla notizia. Lo vedevo meditabondo.
    << Ieri sera, con Ronald, abbiamo raggiunto in forma di lupo la stamberga della strega. E' un'abitudinaria, le piace avere una residenza fissa a differenza delle altre. Come noi, anche lei è affezionata alla natura. Una volta arrivati, abbiamo subito fiutato tracce di sangue. Non sappiamo se sono sue perchè non abbiamo un campione per confrontarlo, ma qualcosa è successo e stai pur certo che lo scoprirò! >>
    ***
    Il retro del Claws and Fangs era, ad una rapida occhiata, fatiscente. Sembrava dovesse cadere a pezzi da un momento all'altro. Comparato con l'entrata principale, era una catapecchia. Avevano un assoluto bisogno di contattare un'impresa edile.
    Mi avviai all'entrata dei dipendenti con la chiave che mi aveva infilato Steve nei jeans, me l'ero ritrovata in tasca la mattina dopo, con un fogliettino allegato: "Da usare con la porta posteriore".
    Stringevo la maniglia con mani tremanti, attorno a me era tutto così silenzioso che avevo timore che uscisse un vampiro da dietro un cespuglio per uccidermi lì, sui due piedi. Scossi la testa. Quella paranoia doveva finire all'istante, se avessero voluto uccidermi lo avrebbero fatto la notte precedente, (e a quest'ora sarei già cadavere. Invece eccomi qui, vivo e vegeto.) Invece ero ancora vivo e vegeto. Contai mentalmente fino a dieci ed entrai senza esitazioni.
    Quando chiusi la porta alle mie spall, uno strano odore invase le mie narici, era un odore forte e pungente, qualcosa di così disgustoso che fui costretto a tapparmi il naso con la mano. Ero completamente al buio e non sapevo dove trovarmi. Portai la mano destra in avanscoperta davanti a me e la mano non sfiorò niente, solo il nulla. Feci qualche passo a sinistra per raggiungere la parete e trovare un interruttore e dopo varie ricerche lo trovai.
    Ero dentro una piccola stanza di ingresso, con quadri strani alle pareti, ragnatele che potevano entrare nel Guiness dei Primati da quanto erano lunghe e fitte e, sempre quello strano odore che proveniva dall'unica porta davanti a me.
    Mi feci largo tra le ragnatele, cercando di evitare che qualche ragno dispettoso decidesse di cambiare dimora e mettere su casa nella mia pelle, rivelandosi un'impresa abbastanza difficile. Più mi avvicinavo alla porta e più quell'odore si trasformava, mutava, e iniziava ad avere un nome. Quando spalancai la porta, l'orrore si fece spazio dentro di me e giurai che mai avevo assistito ad una scena così orribile. Quando poi accesi la luce e la vista si fece più nitida, ebbi timore che avrei vomitato se non avessi distolto immediatamente lo sguardo. Lo abbassai non sapendo dove posarlo, perchè davanti a me c'erano corpi su corpi ammassati, nudi, privi di dignità, pronti a fare una fine di cui non volevo essere a conoscenza.
    Quelli che ora erano corpi, erano state persone, con una vita, una famiglia, e adesso eccoli lì, pronti al macello solamente perchè non riuscivano a resistere al fascino del vampiro, dell'essere risucchiati e poi rivivere, di toccare con mano la morte e restarne talmente folgorati da risucchiare anche la loro anima.
    E poi sangue, sangue sparso dappertutto, sul pavimento, sulle pareti e il soffitto. Iniziò a girarmi pericolosamente la testa. L'odore, la vista era davvero troppo per me. Anche quando andavamo a caccia, la mattina, ero talmente disgustato da me stesso che quando entravo dentro la doccia non riuscivo a ricacciare indietro le lacrime. Non ero il responsabile, ma mi sentivo così in colpa. Avevo questo groppo nel petto, perchè in cuor mio ero stanco della mia doppia natura. Detestavo quelle persone che pur avendo una scelta prendevano quella sbagliata. Li invidiavo così tanto e loro sceglievano di vivere pericolosamente sempre sul filo del rasoio perchè li faceva sentire vivi, ma non sanno quanto invece ti distrugga dentro, cos’avrei dato io per essere al posto delle persone che incontravo per strada, al supermercato, davanti ad un misero banco degli hotdog.
    Indietreggiai di qualche passo, con la mano che mi tappava il naso e lo sguardo basso. Ma l'odore entrava comunque e la scena mi tornava in mente tartassandomi la testa così che quando alzai accidentalmente gli occhi incrociando quelli vitrei di un giovane viso caddi a terra di peso e persi conoscenza.
    ****
    Sbattei due o tre volte le palpebre. C'era davvero troppo bianco attorno a me. Dopo pochi minuti la mia mente iniziò a collegare il colore con qualcosa di familiare e il cervello lavorò l'informazione associandola a: vampiri, guai e Steve.
    Cercai di alzarmi dal letto, ma un dolore lancinante mi bloccò le braccia ai lati. Abbassai gli occhi per capirne il motivo e il respirò mi si morì in gola all'istante. Entrambe le mani erano tenute legate da catene d'argento, la cosa più scioccante che non riuscii ad elaborare subito, era che mi trovavo nella camera di Steve, disteso su un letto, con le braccia legate e completamente nudo!
    << Ma che diavolo! >> Imprecai al alta voce. Non era affatto divertente. Così indifeso avrebbero potuto farmi tutto, proprio tutto. Arossii al pensiero.
    << Se vuoi prendertela con qualcuno, dovresti farlo con Steve. Quando sei caduto ti sei imbrattato i vestiti di sangue ed era impossibile condurti qui senza quell'odore così delizioso, ti avrebbero azzannato senza pensarci due volte >>
    Spostai lo sguardo a destra e sinistra.
    << Sono qui in alto, lupo >> disse sogghignando.
    Non feci neanche in tempo a parlare che era sopra di me, con le mani attorno ai miei polsi, i capelli lunghi che mi sfioravano il petto e quegli occhi così chiari e limpidi che mi fissavano pieni di curiosità.
    << Sei così strano >> affermò.
    << Bhè, se era un complimento, grazie tante >> risposi.
    << Dai non prendertela, intendevo dire che sei un licantropo interessante, e ora che mi ci fai pensare, il tuo sangue ha un sapore celestiale, sa di fragole, di erba appena tagliata, profuma di libertà >>
    << Mi hai morso? Dannato succhiasangue! >> Che Diamine! Cercai di divincolarmi sotto la sua presa, ma sembrava che il mio corpo giacesse sotto ad un grattacielo.
    << Possibile che salti a conclusioni affrettate? Quando sei caduto hai sbattuto la testa, quindi ti è uscito un po’ di sangue, non farne un dramma, lupetto >>
    Un dramma? Gli regalai un'occhiata per niente drammatica, si avvicinava più all'odio, il sentimento che avevo sempre associato alla vista di un vampiro. Li odiavo, quanto li detestavo. Era per colpa loro che mi trovavo in quella situazione. Fin dall'inizio dei tempi.
    << Puoi farmi il piacere di scendere? Sarai anche morto ma pesi comunque >>
    Con le dita si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e il verde degli occhi si fece più acceso e intenso.
    << Perchè dovrei? Ci sto veramente bene qui sopra >>
    Poi sentii un rumore provenire da dietro, era come una porta sbattuta con forza. Avevo Alexander davanti a me e non avevo idea di chi potesse essere entrato. Alexander non si voltò neanche a guardarlo, però lo vidi sorridere e il suo viso, che prima aveva un'espressione serena, divenne duro e piatto.
    << Alexander spostati immediatamente, Leo mi appartiene >>.



    Edited by sylvain. - 7/2/2013, 21:09
     
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    Prima del commento ti segnalo qualche errorino, più che altro di battitura :3

    CITAZIONE
    Harley Davidson, mi avvicinai a lui, cercando di non dare troppo nell'occhio,

    Qui non c'è un errore però magari invece di una virgola metti tipo "quando mi avvicinai a lui" ^^

    CITAZIONE
    gli appoggiai una mano sulla spalla e la scrollo via con forza

    scrollò

    CITAZIONE
    ma ci sta un traditore tra di loro

    secondo me potrebbe andare meglio "c'è un traditore"

    CITAZIONE
    le nostre nascita

    nascite :P

    CITAZIONE
    come leoni aspettano

    aspettando

    CITAZIONE
    morti per puro capricco personale

    capriccio :3

    CITAZIONE
    sopra la mucchia

    mh, io direi o "sopra il mucchio" o "sopra la mischia" ^^

    CITAZIONE
    si porto un dito

    portò

    CITAZIONE
    e se lo leccava con gusto

    Se non ti piace il "se lo leccò con gusto" sai cosa potresti provare? a scrivere tipo "leccandoselo con gusto" :3

    CITAZIONE
    riusci solo a dire,

    riuscì

    CITAZIONE
    senti

    ce ne sono due mi pare, vabbè manca l'accento sulla i, niente di che XD
    (sentì)

    CITAZIONE
    Alexander non si mostrava sorpreso

    oppure non si mostrò :)

    Okey, fine XD
    Questi sono gli errorini che ho notato ed aggiungerei anche: dannate tastiere! XD
    (considera che io scrivo sempre "stupido" invece di "stupito" XD
    Una volta ho scritto "tiruba" inve che "turba", LOL)
    Vabbè apparte questo mi è piaciuta molto la cosa delle tre strege "corpo, cuore, anima" *_*
    Poooi, vabbè la scena finale è stata molto succulenta *çç*
    Noto una leggera influenza da parte di True Blood o sono io che ho il cervello influenzato? ahah, LOL
    Considera che anche se lui è moro con i capelli ricci io continuo a figurarmelo come Eric °° (sì, ho qualche problema XD)
    Comunque questo capitolo mi è piaciuto **
    Mi è anche sembrato scritto meglio rispetto agli altri, sono sincera.
    Sì sì, mi è piaciuto **
    Ora sono curiosa di leggere altro <3
     
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  11. sylvain.
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    CITAZIONE
    Noto una leggera influenza da parte di True Blood o sono io che ho il cervello influenzato? ahah, LOL

    più che altro mi sento influenzata da anita blake, infatti il moro dovrebbe ricordare un pò jean-claude xD
    CITAZIONE
    Questi sono gli errorini che ho notato ed aggiungerei anche: dannate tastiere! XD

    mi capita spesso in effetti >.<
    grazie per avermi segnalato gli errori, ora esco quando torno li correggo, devo anche correggere quelli del capitolo precedente xD
     
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    Aaaaah, ecco XD Me però non conosce :S XD
    Di niente comunque :)
     
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  13. sylvain.
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    CITAZIONE
    Aaaaah, ecco XD Me però non conosce :S XD

    lo trovi nella sezione libro, il primo libro si chiama "Nodo Di Sangue" se ti può interessare!
     
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  14.     +1   -1
     
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    Sì sì conosco la serie in sè, solo che la devo ancora leggere xD
     
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  15. sylvain.
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    CAPITOLO 6 - aggiornato -

    << Ti appartiene? >> Domandò scetticamente Alexander.
    << No, però non hai il diritto di usarlo per i tuoi scopi >> rispose Steve.
    << Ho il diritto di fare ciò che voglio nel mio nido. Chi credi ti abbia accontentato nella tua richiesta? Gli Antichi non ti avrebbero mai trasformato senza la mia approvazione >>
    << Hai ragione, ma Leo è un mio caro amico e ci sono a centinaia di licantropi in zona. Lo hai fatto esclusivamente per ferirmi >>ribattè Steve.
    << La volete smettere di litigare? Sapete non siete soli nella stanza >> replicai stizzito.
    Alexander si voltò di nuovo ad osservarmi e tornò quella sua espressione giocosa di prima.
    << Hai ragione cucciolo, ma vedi, ho una passione sfrenata nel tormentare le vite altrui, diciamo che se gli umani hanno l'hobby di sciare, io preferisco torturare le persone >> affermò, passandosi la lingua sulle labbra.
    Ne avevo abbastanza di quella situazione. Strattonai con forza i polsi, con il risultato che si lacerarono. Urlai per il dolore.
    << Liberami da queste fottute catene! >> gli intimai ringhiando.
    << Nessuno mi ordina cosa devo fare >> rispose, con uno strano lampo oscuro che gli attraversò le pupille degli occhi, facendomi ravvibrividire.
    << Sento che sto... >> sussurrai a mezza voce.
    Poi non sentii più niente. Era come trovarsi sospesi in aria sottoforma di fantasma, mentre osservi inerte il tuo corpo disteso senza poterci più entrare. Mi sentivo impotente.
    << Ma che.. >> esclamò sorpreso Alexander.
    Steve si avvicinò per osservare la situazione. Stavo tremando. Battevo i denti e avevo caldo. Troppo caldo. Strattonavo con forza i polsi, il sangue che colava interrottamente e un dolore immenso che dilagava estendendosi dalla schiena, dove le ossa sembravano spezzarsi e incurvarsi, alle mani ed alle unghie che si allungavano, fino alle gambe ricoperte da una pelliccia scura e fitta. E infine arrivò quel senso di estraneità che più m’impauriva.
    << Si sta trasformando senza la luna piena? >> domandò Steve.
    << Mancano pochi giorni alla luna piena, basta aggiungerci un po meno di autocontrollo e ti ritrovi un licantropo a letto >> rispose ironicamente Alexander.
    << Cosa facciamo adesso? >> rispose Steve preoccupato.
    << Io assolutamente niente. Sotto forma di lupo è un peso, occupatene tu >>
    Alexander scomparì improvvisamente dalla stanza. Rimanemmo solo io e Steve. Sapevo che di lì a pochi minuti non sarei più riuscito a vedere perchè avrei perso conoscienza fino a che la bestia dentro di me non si sarebbe ritenuta soddisfatta di rientrare dentro il mio corpo e rimanerci fino all'imminente luna piena.
    << Oh Cazzo! Leo mi dispiace tanto >> pronunciò Steve.
    Non capii cosa intendesse fino a che non apparverò i canini. Volevo urlare, dirgli di non mordermi ma non avevo controllo del mio corpo, potevo solo osservare come uno spettatore esterno. Quando poggiò le labbra fredde sul mio collo, sentii una leggerà scossa elettrica, poi un forte dolore acuto dovuto al morso, lo sentii succhiare rumorosamente e ad ogni sorsata mi tranquillizzai, il mio cuore pulsava ad intervalli più regolari, i polsi si arrestarono e poi quando sentii pieno possesso del mio corpo, persi conoscienza.
    ***
    La sveglia segnava le nove e mezza passate quando la presi in mano per controllare che ora fosse. Mi sentivo stordito con un grande mal di testa. Mi ricordavo solo che la sera prima ero andato al Claws and Fangs per ordine del Grande Succhiasangue, poi uno strano odore, forte e pungente e dopo, il nulla. Mi sforzai più che potevo di ricordare, poi i pensieri si fecero più nitidi e oltre all'odore scorsi tra i miei ricordi una leggera nebbiolina che celava qualcosa che la mia mente negava di avere visto, scossi la testa impaurito e passai al prossimo ricordo perduto. Una stanza con pareti bianche, catene e un'imminente trasformazione ed infine, un morso. Mi tastai il collo preoccupato ma risultava liscio e intatto, come anche i polsi nessun segno. Poi rievocando altre immagini alzai le lenzuola scoprendo che ero con i vestiti del giorno prima e sospirai rilassato.
    Dopo una rilassante doccia calda, telefonai a Nick per avvertirlo che quel giorno non cel'avrei fatta ad arrivare al lavoro e che sarei riuscito ad andare nel primo pomeriggio, ovviamente mi chiese dettagli, ma con una scusa gli riferii che avevo un grande mal di testa e che non sarei stato solo un peso.
    ***
    Ero appena tornato dal minimarket, avevo una fame tremenda, dovuta a trasformazione e co., e in casa le provviste scarseggiavano, quando dall'appartamento accanto al mio uscì la Signora Ford con sua figlia Ginny. La signora doveva avere non più di cinquant'anni mentre la figlia se non ricordavo male aveva appena compiuto i diciannove. Quando si accorserò di me, la signora Ford mi venne incontro sorridente, mentre Ginny teneva il capo basso e teneva il passo svelto della madre, paurosa di essere sgridata di non farle da ombra a dovere.
    << Leo! E' da un po che non ti vedo in giro >> disse, mostrando i suoi denti, bianchi e curati, come anche il suo aspetto.
    << Signora Ford, sono sempre impegnato con il lavoro >> le rispondo stanco.
    << Oh Leo! Quante volte ti devo dire di chiamarmi Linda?! >> ribatte maliziosa.
    << Si Linda, è la forza dell'abitudine >>
    Vedendo che la figlia era dietro, le diede una leggera pacca sulla schiena per incoraggiarla a parlare.
    << Ciao Leo >> sussurrò imbarazzata.
    << Ciao Ginny >> rispondo, con voce incoraggiante.
    Ginny non era una cattiva ragazza. Non si drogava o usciva con compagnie poco raccomandate. Era una semplice ragazza divorata dalla timidezza. Con quella treccia su un lato e lo sguardo disperato sembrava così persa che non potevo lasciarla sola a quella iena di sua madre.
    << Che ne dici se un giorno di questi andiamo al cinema assieme? >>
    Accanto a lei, Linda stava già contando i giorni che mancavano al matrimonio.
    << Quando vuoi >> rispose imbarazzata.
    Quando varcai la porta di casa, mi sentii al sicuro dal mondo, svuotai il sacchetto e iniziai a cucinarmi la cena.
    A tarda sera, all'incirca verso le undici e mezza passate, suonò il campanello. Un colpo leggero, quasi sfiorato appena.
    Quando controllai dallo spioncino, la rabbia spodestò la sorpresa.
    << Cosa vuoi? >> domandai.
    << Quanta ospitalità >> ribattè << Fammi entrare, mica vuoi farmi stare qui al freddo >>
    << Sei morto, non senti niente >> ribattei stizzito.
    << Ahi! >> disse mettendosi la mano sul cuore << Invece la percepisco eccome la tua ostilità nei miei confronti >>
    << Vuoi che ti ripeta la domanda? >> ripetei, sorvolando su ciò che aveva detto prima.
    Da quel poco che quel piccolo oblò poteva offrirmi, lo vidi tornare serio e composto in un nanosecondo.
    << Verrai con me, dalla strega del cuore. Possibile che uno degli umani che abbiamo al locale sappia qualcosa e se centrano gli umani lei è il tramite per ottenere l'informazione >>
    Sospirai.
    << Mi hai preso da cane da guardia per caso?! Trovatene un altro che ti tenga al sicuro il culo >>
    << Sei molto carino quando dormi, non volevi più staccarti da me, piccolo lupo >>
    Spalancai la porta, rosso dalla vergogna.
    << Di cosa stai parlando?! >> domandai svelto.
    << Finalmente! Stavo congelando >> replicò soddisfatto.
    Con leggerà tranquillità varcò la soglia, spostò una sedia e si sedette, sfogliando la rivista che dieci minuti prima avevo io tra le mani.
    << Io non ti ho invitato ad entrare a casa mia >>
    Abbassò il giornale e con naturale scioltezza rispose << Chi credi ti abbia riportato a casa? >>
    Il vento chiuse la porta alle mie spalle. Ero solo con un vampiro, a casa mia e lo avevo persino invitato ad entrare quando non ero pienamente coscente. Cos'altro avevo fatto la notte scorsa?


    Edited by sylvain. - 8/5/2013, 21:25
     
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