Zohas

Storia a capitoli

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  1. Sakiko-Chan92
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    Zohas


    xLFXI


    _autore: Sakiko-Chan92
    _genere: Horror/ Mistery/ Sentimentale
    _rating: Arancione
    _tipologia: Original
    _breve descrizione: Fiphe è tormentata da sogni ricorrenti. Ogni notte la stessa scena, ormai l'unica cosa che le rimane da fare è rivolgersi alla sua amica Sana per aiutarla nelle sue "indagini".
    Un libro particolare cattura le loro attenzioni e, al suo interno, tutto comincia a farsi più chiaro.
    Pochi sono gli indizi, ma Fiphe non si tira indietro, vuole comporre il puzzle fatto di oggetti e frasi per rischiarare il mistero celato che tanto l'affligge.

    _note: Questa storia è un esperimento che conduco, per vedere se riesco da sola a migliorare in italiano, ma è anche un piccolo sfogo che mi concedo per liberare la mia fantasia.
    Viaggio molto con la mente e sono sempre con la testa fra le nuvole.
    Questa storia è nata da un sogno che feci qualche anno fa, dove vedeva la me di allora protagonista di un'avventura d'amore mista a odio e paura.
    All'interno vi sono anche delle creature particolare, che ancora adesso non vi so descrivere perché ogni giorno variano il loro aspetto nella mia mente, il che mi porta a pensare di essere una pazza XD.
    La sto scrivendo da poco, circa 9 / 10 mesi, ma io sono già quasi due anni che mi cimento anche in quest'arte.
    Beh....io ci provo, tenar non nuoce, spero davvero vi possa piacere ^^.


    Prologo




    24 Maggio 1781


    Cara Liana,
    come ben sai, per colpa della mia salute cagionevole i miei genitori sono stati costretti fin dalla mia infanzia a pagare numerosi medici, affinché io potessi guarire in fretta e senza soffrire.
    Purtroppo, una cura alla mia malattia, di cui non ricordo il nome, non è stata ancora trovata e quindi mi trovo costretta a trasferirmi definitivamente in campagna, fra l'aria pulita e i prati vasti.
    Mamma, però, ha pensato bene di mandarmi dagli zii a Royol.
    Non vedo l'ora! Sono così emozionata all'idea di rivedere Tiod e Josh, i miei preziosi cugini.
    Rimarrò lì per ben otto anni, in modo da abituare il mio corpo pian piano e sperare dunque di vederne i miglioramenti.

    Per ora non ho niente da raccontarti, aspetto tue notizie.
    Con affetto.

    Lorea




    P.s. Ho sentito dire che esiste una famiglia molto ricca in quella zona. I miei zii possiedono le terre adiacenti alla loro dimora e hanno sempre sostenuto che sono tipi strani. Chissà se è vero, sono curiosa di scoprirlo.

    ~❧~





    13 Giugno 1781


    Cara Liana,
    finalmente parto questo pomeriggio.
    Gli zii mi hanno scritto due giorni fa, dicendomi che non vedono l'ora di avermi lì con loro.
    Purtroppo, in campagna le lettere vengono sia spedite che ricevute in ritardo, per questo motivo ti chiedo di pazientare. Ti scriverò una volta al mese raccontandoti con brevi storie tutto quello che mi capita e anche come procede la mia riabilitazione all'aria aperta.
    Ma ci pensi, Liana?! Avrò anche un pony tutto mio, lo zio me lo ha promesso!

    Ora scusami, vado a letto a riposarmi, perché ieri mi sono emozionata a tal punto da stancarmi troppo ed ora sembro un lenzuolo che cammina.
    Con affetto.

    La tua Lorea



    P.s. Non so ancora quando potrò scriverti, per cui, nel dubbio, scrivimi tu, così mi rallegrerò sapendo che stai bene e che mi pensi.
    Ciao, amica mia.



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    Based on a work at https://passionforwriting.blogfree.net/?t=4363283.
    Permissions beyond the scope of this license may be available at [email protected].



    Edited by Sakiko-Chan92 - 8/11/2013, 17:24
     
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    Waiting!
    Ok! Letto il prologo *^*
    Beh, l'italiano mi sembra buono fin ora! Non ho nulla da dire XD
    Riguardo la storia, al momento sono curiosa dei personaggi! Questi del prologo sono chiaramente diversi da quelli annunciati nel prologo! Quindi sono curiosa di vedere in che modo questo prologo si inserisca nella narrazione! **
    Aspetto il 1° capitolo!

    Ps. Se non rispondo subito è perché non ho tempo per leggere o non mi accorgo dell'aggiornamento. Farò il possibile per controllare ogni tanto che ci siano aggiornamenti ^^
    Ti consiglio, comunque, di pubblicare un capitolo ogni tot di giorni, in maniera più regolare possibile (dato che hai una piccola scorta di capitoli) in questo modo, più persone hanno il tempo di accorgersi della nuova storia, leggerla e commentarla :) Se posti troppo velocemente e poi c'è troppo materiale, risulta più difficile ai lettori stare al passo, perché purtroppo siamo tutte molto impegnate e leggiamo quando possiamo **
    Inoltre, in questo modo hai anche il tempo di mandare avanti il racconto ed avere sempre una "scorta di sicurezza" (per i momenti in cui non avrai ispirazione [speriamo che non capiti, però xD])

    *un bacio <3
     
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  3. Sakiko-Chan92
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    Grazie mille Ryo *^* .....Oggi metto il primo capitolo, così vi date un'idea di come scrivo e soprattutto della storia in se.
    Forse oggi riprendo il capitolo *^*, così mi porto avanti e concludo la scena in atto XD, ma prima torno a correggere eventuali errori nel primo ;)

    Un bacione e grazie *^*
     
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  4. Sakiko-Chan92
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    CAPITOLO 1




    1.Documento



    Quella notte di giugno, un venticello gentile faceva cantare agli alberi una triste ninna nanna.
    L'enorme luna piena brillava alta assieme alle stelle. Un'enorme sfera argentata che schiariva i contorni di ogni cosa presente in quel bosco misterioso e fitto.
    Quell'aria così delicata e fresca accarezzava la pelle, insinuandosi in essa fino a raggiungere le ossa.
    Lorea quella sera indossava un vestito leggero di seta turchese, che richiamava il colore dei suoi occhi, la parte superiore seguiva perfettamente i contorni ben definiti del seno e dei fianchi, mentre la parte inferiore si apriva a campana. La gonna era fatta da pieghe simili ad onde che fluttuavano delicate attorno alle gambe magre e chiare.
    A piedi scalzi, la ragazza percorse leggera il sentiero tracciato da assi di legno messe una accanto all'altra, dirigendosi là, dove tutto ebbe inizio, dove la sua vacanza a casa dei cugini si capovolse diventando la più epica mai trascorsa durante i suoi vent'anni di vita.
    Lui era lì, ad aspettarla con in mano una collana particolare. L'oggetto a prima vista poteva sembrare un semplice ciondolo ma in realtà, visto da vicino, esso brillava di luce propria. Una luce simile alla luna, perlata, quasi palpabile. Una forte emozione catapultò Lorea in un baratro ove non vi fece più ritorno, appena il ragazzo le mise il ciondolo al collo.
    Poi, tutto finì.


    Era questo il sogno che ogni notte tormentava Fiphe.
    Si agitava, sudava e non appena arrivava al termine di quella scena, “puff!” magicamente tutto scompariva.
    Era stanca ma anche curiosa, voleva sapere a tutti i costi cosa significasse quel dannato sogno.
    Decise dunque di confidare tutto alla sua migliore amica, Sana, una ragazza socievole, spigliata ma soprattutto energica.
    Quest'ultima, dopo aver ascoltato l'intera storia senza battere ciglio, ipotizzò che tutta la faccenda c'entrasse con gli spiriti del passato di Fiphe, un po' come una sorta di ricordo, però in questo caso di una ragazza appartenuta a decenni prima, forse addirittura secoli .
    Se oltre al ripetersi del sogno, ormai da diversi mesi, si aggiungeva un dettaglio fondamentale, e cioè che la fanciulla del sogno era identica alla sua amica, Sana si convinceva fermamente che in realtà, Fiphe, fosse la “reincarnazione” di quella giovane.
    Le due ragazze decisero dunque di seguire questa plausibile pista, cominciando proprio a “spulciare” l'antico albero genealogico dei Collis.
    Il documento era stato tramandato da anni nella famiglia, sin dal 1658. Sembrava un normale libro al di fuori, con una copertina marrone scuro di stoffa, rovinata dal tempo. Al suo interno invece, conteneva tutti i nomi delle famiglie legati da matrimoni alla dinastia Collis, assieme a quelli dei figli.
    Ogni persona aveva, sotto al nome scritto a lettere gotiche color oro, una specie di biografia, nella quale venivano riportati gli avvenimenti più importanti della sua vita.
    Osservandoli tutti, ad uno ad uno, Fiphe cercava quello della fanciulla nel sogno e subito le saltò all'occhio.
    Lorea Collis.
    «Trovata!», urlò in direzione dell'amica che, colta dall'improvviso acuto, si girò stizzita «Potresti non urlare? per cortesia!» rispose «Dai, fammi dare un'occhiata.» aggiunse subito dopo, vedendo sul volto della ragazza uno sguardo colpevole.
    Sana prese in mano il documento e lesse ad alta voce:
    «Lorea Collis, nipote di nonno Gefery. Nata il 4 Marzo 1769 dai coniugi Elyn e Mival Collis, figlia unica.
    La piccola era nata con due splendidi occhi del color cielo, ereditati dalla madre e coi capelli ricci color mogano, del padre.
    Le sue passioni erano state il canto e il pianoforte, amava soprattutto leggere e possedeva una mente brillante.
    Purtroppo la sua salute cagionevole l'aveva costretta a letto per la maggior parte della sua infanzia. Soltanto dopo i dodici anni compiuti, la ragazza era stata spedita dagli zii a Royol, un luogo quasi immerso nella campagna, fra l'aria fresca e pulita.
    Lì vi trascorse otto anni assieme ai suoi cugini Tiod e Josh, finché all'età di vent'anni ella svanì nel nulla, senza lasciare traccia.
    Con rammarico della famiglia Collis, il 7 Luglio del 1789 era stata annunciata la morte, dopo due settimane di ricerca.
    Sul luogo dove si pensa fosse scomparsa la ragazza, era stato rinvenuto un oggetto assai curioso». Sana alzò lo sguardo verso l'amica che la fissava con occhi sgranati, finché decise di parlare «C'è...dell'altro.», abbassò il viso sulla pagina e le indicò un disegno. Esso ritraeva l'immagine di una collana con un ciondolo particolare: era sferico e al suo interno sembrava contenere un canino.
    Quando Fiphe lo vide, la testa iniziò a martellarle.
    Strani ricordi iniziarono a riaffiorare, confusi e veloci quasi come un vortice di colori e immagini finché una di queste, molto chiara e visibile, si fece strada fra le altre. Una mano, bianca e...fredda, pensò.
    Questa le prendeva il polso, glielo tirava, con forza e oppressione. Poi tutto svanì.
    Una voce lontana la stava chiamando. Pian piano cercò di riprendere conoscenza mentre attorno a lei tutto si faceva nitido e familiare. Era Sana che, preoccupata, si era chinata su di lei, svenuta fra i fogli.
    Non appena cercò di alzarsi, si sentì debole, aveva le vertigini, non le era mai capitato prima d'ora ma non vi badò, si voltò piuttosto verso l'altra, entrambi consapevoli di ciò che era appena successo.
    Era un contatto, una sorta di messaggio.
    Le due ragazze dunque sistemarono l'ammasso di carte e giornali d'epoca sparsi sul pavimento, lasciando quindi in disparte il Documento.
    Ricopiarono, parola per parola, la biografia di Lorea Collis e col cellulare, Fiphe, fece la foto al disegno che ritraeva la collana.
    Erano pronte per ulteriori indagini, non restava che cercare altri indizi e alla fine avrebbero trovato la verità celata dietro a quel sogno.
    Nel frattempo, prese dalla questione, non si erano accorte che l'orologio del soggiorno segnava le sette di sera, così Fiphe si voltò verso l'amica e sorridendole le chiese «Ti va di rimanere qui per cena?»,
    Sana elargì un ampio sorriso e con occhi luccicanti rispose «Oh! Sarebbe stupendo, amo la cucina di tua madre! Chiamo subito i miei per chiedere se posso.» detto questo infilò la mano destra dentro alla tasca dei jeans e tirò fuori il cellulare, compose il numero di casa e attese.
    La voce proveniente dall'altro capo del telefono era quella della madre di Sana, Milly, una donna molto dolce. Era paziente con tutti, aiutava chi ne aveva più bisogno senza esitazione ed era molto intelligente. Si poteva definire una bella donna, bionda, come la figlia, con occhi color del miele, magra, ma non troppo, un po' muscolosa sulle gambe, alta...insomma una donna da invidiare.
    Era a capo del Millyproject, uno studio di grafica che, una volta all'anno, organizzava una mostra di fotografia per selezionare fra i candidati vincitori colui o colei che avrebbe poi lavorato nel suo team.
    Sana, sin da piccola, ereditò l'interesse per la fotografia e sviluppò negli anni una memoria ferrea, ricordando qualsiasi cosa nei minimi dettagli a distanza di tempo.
    A quanto pare Milly aveva dato il consenso alla figlia poiché questa, con uno scatto velocissimo, si voltò verso l'amica cingendole le mani e sorridendole con enfasi dicendole che sarebbe rimasta.

    La serata trascorse tranquilla, fra una portata e l'altra. Come al solito la madre di Fiphe, Naty, aveva esagerato con la cucina, preparando cibo a sufficienza per un intero esercito.
    Appena concluso il dessert, una torta farcita con crema pasticcera e lamponi, Fiphe accompagnò l'amica di sopra in camera sua per proseguire il discorso del sogno, lasciando così i suoi genitori a sparecchiare la tavola.
    Sana adorava la cameretta della sua amica. Era una stanza abbastanza grande, le pareti erano dipinte di un color albicocca che infondeva calore, i mobili erano pochi perché a Fiphe piacevano i luoghi spaziosi. C'erano un armadio a due ante, ricavato da un noce, alto sino a sfiorare il soffitto, una scrivania prodotta da un legno molto chiaro e una cassettiera, nella quale Sana sapeva, vi erano riposti: nel primo i gioielli, fra collane, braccialetti e orecchini, nel secondo l'intimo e nel terzo le calze.
    Si accomodarono sul letto da una piazza e mezza, fra cuscini morbidi e peluches, posandovi sopra la loro “ricerca”.
    Per il momento la sola pista che potevano seguire era quella di investigare meglio su questa Lorea, partendo anche da passi fondamentali della sua vita.
    Fiphe si alzò, andò alla scrivania, accese il computer e lo collegò al cellulare, per poter spostare l'immagine della collana sull'ampio schermo, in modo tale da studiarla. Attese qualche secondo per il trasferimento del file.
    Intanto l'amica era palesemente interessata alla biografia della ragazza, sperava di trovarvi un qualche indizio nascosto che avrebbe di sicuro aiutato le loro indagini.
    Appena il file fu trasferito del tutto, Fiphe aprì l'immagine osservando nel minimo dettaglio quell'oggetto. Il disegno era molto chiaro, a quanto pareva la collana sembrava fatta da un cordino in cuoio intrecciato, abbellito qua e là da piccole croci gotiche. Non aveva un gancio per allacciarlo, sembrava una semplice collana da infilare. Il ciondolo era sferico, a prima vista fatto di vetro e al suo interno vi era contenuto un canino di dimensioni troppo grandi per essere quello di un umano.
    Qualcosa però incuriosì Fiphe.
    La sfera era incastonata in quella che sembrava essere la zampa di un drago, con unghie affilate e appena sopra l'anello in ferro, che collegava il ciondolo con il cordino, vi era un piccolo stemma dello stesso materiale, a forma di scudo diviso a metà. Purtroppo i disegni di ambedue le parti erano irriconoscibili, ma colui che lo disegnò pensò bene di farvi due frecce e di scrivercelo a fianco.
    Sulla parte sinistra dello scudo, era rappresentata una rosa bianca con le foglie nere, mentre sulla destra era incisa la lettera Z.
    Un indizio! Pensò Fiphe.
    «Un indizio!» pronunciò nello stesso istante Sana.
    La prima si volse incredula verso la seconda, la quale in tutta risposta, la guardò confusa e insospettita.
    «Fie, sicura di stare bene? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma...»disse mentre prendeva in mano il foglio della biografia, «Comunque....guarda qui!» aggiunse evidenziando una parola.
    Fiphe la vide sottolineare qualcosa, una parola, e poi allungarsi verso di lei.
    Si sporse dalla sedia, afferrò il foglio e guardò la parola evidenziata.
    «Royol? Ma è molto distante da qua. Come pensi di andarci? Volando? Ti ricordo che abitiamo a Melsy» sottolineo Fiphe seccata.
    Sana fece spallucce e aggiunse «Pensavo fosse un'idea brillante, investigare direttamente sul posto. Però hai ragione...» concluse delusa.
    Royol era situata dall'altra parte dell'isola Sinty, Melsy era proprio il suo opposto. Un luogo impossibile da raggiungere per due semplici diciannovenni senza patente e senza soldi.
    Anche l'idea di chiedere ai loro genitori fu scartata dal principio. Nonostante erano persone di larghe vedute con delle menti molto aperte, quando si trattava di lasciare le loro due bambine da sole, in giro per tutta Sinty, diventavano severi e iperprotettivi.
    Sana saltò giù dal letto «Idea! Visto che stanno per arrivare le vacanze estive, che ne dici di proporre alle nostre famiglie una gita fuori porta?».
    Ci vollero secondi, forse anche minuti perché il messaggio penetrasse nella testa di Fiphe.
    Ecco!
    «Le famiglie..» sussurrò.
    «Come?» chiese Sana.
    L'altra non vi badò alla domanda, ma continuò a borbottare frasi senza senso su quello che, per lei, era diventato l'indizio chiave da scoprire.
    D'improvviso alzò il viso verso l'amica e le disse, «Credo di aver trovato qualcosa che possiamo scoprire subito, senza dover per forza andare a Royol».
    Sana aggrottò le sopracciglia incuriosita, fissando l'amica.
    «Guarda un po'.» le disse questi.
    Oltrepassò il letto e raggiunse Fiphe che fissava compiaciuta il monitor del computer.
    Allungando il collo, Sana poté notare sullo schermo l'immagine ingrandita della collana e subito notò il piccolo dettaglio, «Fantastico! Se risalissimo alla famiglia la quale appartiene questo stemma, potremmo scoprire qualcosa in più sulla scomparsa di Lorea.», «Sì ma.....Da dove cominciamo?» chiese Fiphe voltandosi.
    Rimasero minuti interi a rimuginare sulla questione finché Sana ipotizzò, «E se cercassimo nella Biblioteca Antica? È stata costruita agli inizi del 1600 e contiene al suo interno tutti i documenti storici da quegli anni ad oggi. Ci sarà pure un libro dove parla degli stemmi di tutte le famiglie dell'isola!».
    Non aveva tutti i torti, sarebbe stata anche un'idea brillante, se solo non fosse per un piccolo particolare.
    Essendo una biblioteca molto antica, l'ingresso si doveva pagare, oltretutto i libri non erano prelevabili da nessuno scaffale, poiché erano i cimeli importanti del patrimonio di Melsy.
    Tutto l'edificio era un'intera mostra costruita pietra su pietra. Potevi passare fra gli scaffali e ammirare l'architettura ben studiata e arricchita di particolari, alcuni libri scritti in lingue ormai indecifrabili erano esposti al pubblico, imprigionati da gabbie di vetro.
    Odore di vecchio e di carta mista a legno ti impregnava le narici appena entravi.
    Sana sembrò leggere nella mente dell'amica e un pesante sospirò le usci dalla bocca, «Altro buco nell'acqua....Anche volendo, se trovassimo il libro, sarebbe inutile tentare di eludere Billy.».
    Aveva pienamente ragione. La biblioteca era sorvegliata quasi peggio di una banca. Da anni ormai, era stata affidata alle cure del vecchio Billy, un uomo di quasi settantanni suonati.
    Chiunque osasse anche solo avvicinarsi fuori dagli orari di apertura, lui era lì, sguardo minaccioso e fucile in mano.
    «L'unica possibilità che abbiamo è agire di notte come delle ladre!». Sana pronunciò queste parole divertita e terminò ridendo con gusto.
    Si sorprese quando scoprì di essere l'unica a ridere, perché Fiphe in realtà la stava guardando.
    Occhi complici, un piccolo ghigno sulle labbra e un'aura decisa.
    Sana scosse la testa lentamente, non poteva credere a quello che stava pensando....No Impossibile!
    Una risatina isterica le uscì dalle labbra. Rivolse all'amica uno sguardo incredulo e si decise a parlare «Non posso crederci.... vuoi... vuoi farlo davvero!? Ma Fiphe!», «Senti Sana! Io sono stanca, questo sogno mi ha stressato anche fin troppo. Voglio assolutamente sapere di cosa si tratta e perché lo vedo tutte lo notti. E se l'unico modo per scoprirlo è fare delle ricerche “clandestine”...beh, così sia!».

    A mezzanotte e venticinque, Sana decise che era arrivata l'ora di tornare a casa, anche perché dopo una giornata di scuola come quella, pure Fiphe si sentiva stanca ed assonnata.
    Così facendo, sistemarono i vari fogli sparsi sul letto, nascosero il Documento in fondo all'armadio degli abiti e uscirono dalla camera.
    Scesero le scale piano, per non svegliare i signori Collis e raggiunsero la porta d'ingresso.
    Sana si voltò verso l'amica, «Senti Fie, questa cosa è troppo rischiosa, ma non mi sembra ne il luogo ne il momento adatto per discuterne.», si guardò intorno allarmata.
    «Ne parliamo con calma domani Sa.», «Ci conto!» le rispose l'altra decisa, poi un poco più seria aggiunse «Voglio essere anche aggiornata sui tuoi sogni, nel caso tu veda qualche dettaglio in più.»
    «Te lo prometto!»
    «Allora ciao Fie, notte»
    «Notte Sa.».
    Si abbracciarono.
    La strada era deserta e in lontananza si sentiva l'abbaiare di un piccolo cane.
    Sana oltrepassò di corsa il giardino dei Collis, guardò bene a destra e a sinistra e dopo aver attraversato la strada, arrivò al suo giardino.
    Per fortuna abitavano una di fronte all'altra sin da quando erano piccole. Le mamme si conoscevano dai tempi del liceo e quindi loro crebbero quasi come sorelle.
    Avevano condiviso ogni cosa e si confidavano sempre tutto. Per questo motivo Fiphe si sentiva tranquilla nel sapere che, tutto quello che le stava accadendo, solo Sana ne era a conoscenza.
    Si richiuse la porta alle spalle e girò le chiavi quattro volte, poi risalendo le scale, tornò in camera sua.
    Era davvero stanca.
    Decise dunque che la doccia poteva aspettare sino all'indomani mattina, prima di andare a scuola. Trascinò i piedi in direzione del letto, e cominciò a risvoltare le coperte.
    Tutto intorno sembrava al proprio posto, i fogli erano stati ritirati, la finestra era chiusa e la tapparella era giù. Le lunghe tende semitrasparenti color giallo paglierino, ricadevano sul pavimento con delicatezza. A quanto pare Naty si era dimenticata di mettere le calamite.
    La stanchezza pesava sulle ossa di Fiphe come un macigno.
    Voleva dormire.
    Voleva lasciarsi andare. E lo fece.
    Si sdraiò sul letto, tirandosi le coperto fin quasi al mento, chiuse gli occhi e sprofondò in un sonno profondo.

    Le assi di legno scricchiolavano sotto i piedi nudi. Attorno a lei la sera si faceva sempre più buia e l'aria più fresca.
    Sentiva ogni tanto qualche filo d'erba sulle gambe scoperte. I petali dei fiori vicini al sentiero emanavano un profumo fortissimo e le cicale sugli alberi cantavano tristemente la loro ultima canzone. In mezzo al bosco sapeva che ad attenderla, oltre i pini alti e sottili, c'era lui.
    Alto, bello, vigoroso, indossava dei splendidi pantaloni neri, gli stivali in velluto gli arrivavano fino al ginocchio e la camicia nera...aperta....Oddio! Metteva in mostra quel corpo scolpito, la pelle marmorea.
    E poi, iridi.
    Iridi color ghiaccio dalle quali non mostrava nessun segno di felicità, solo odio,morte. All'improvviso, tutto si tinse di buio.
    Paura!
    Tradimento!


    Si svegliò di soprassalto, aveva il sudore che le colava dalla tempia. Tremava, aveva paura e una strana sensazione sul collo, come se qualcuno l'avesse toccata.
    Si guardò in torno ma non vide nessuno. Le tapparelle erano alzate e la finestra spalancata. Le tende si muovevano silenziose a causa del lieve venticello notturno.
    A Fiphe le si ghiacciò il sangue nelle vene. Come potevano essere aperte, se prima di andare a dormire aveva controllato che fossero chiuse!?
    Pian piano, scostò le lenzuola da una parte, per liberare le gambe e poter quindi scendere dal letto.
    Appoggiò il piede sinistro per primo, con lo sguardo puntato sul quel groviglio di tessuto leggero mosso dall'aria, scivolò con il bacino in avanti fino al bordo del letto, posò il secondo piede sulla superficie fredda del pavimento e si alzò, molto lentamente.
    Mosse i primi passi in direzione della finestra ma ancora intorno a lei tutto taceva, nessun rumore, nessun strano respiro, nessuna sagoma oscura.
    Era ormai vicinissima, poteva sentire sulla sua pelle la freschezza di quella sera ventilata.
    Scostò le tende con uno scatto, ma niente, non c'era nessuno, allora uscì sul piccolo balcone e ancora nulla.
    Fuori era buio e tranquillo, le uniche zone illuminate erano quelle sotto i coni di luce dei lampioni stradali. Il viale era deserto e in lontananza si sentiva un cane che abbaiava forse all'enorme luna piena sopra Melsy.
    Tirò un sospiro di sollievo, rientrò in camera e richiuse solo la finestra. La tapparella non poteva tirarla giù, avrebbe fatto di sicuro rumore, ed avrebbe dunque svegliato i suoi genitori. Si voltò verso la radiosveglia sulla scrivania di fianco al letto, segnava le quattro e quarantasei del mattino. Fiphe dunque decise di rimanere sveglia, sicura che non sarebbe più riuscita a prendere sonno.
    Prese un foglio di carta dal secondo cassetto della scrivania, una matita dal porta penne di fianco al computer e cominciò a disegnare.
    Era una delle sue più grandi passioni, dopo canto, e molto spesso quando la notte non riusciva a chiudere occhio, accendeva la piccola lampada al neon sulla scrivania e si metteva a scarabocchiare.
    I suoi soggetti variavano a seconda delle situazioni e delle emozioni che provava, e molte delle volte le riuscivano meglio i corpi femminili che quelli maschili.
    Picchiettò la mina sulla superficie del foglio aspettando che un lampo di genio le attraversasse la mente e la aiutasse a trovare l'ispirazione.
    Eccola! Pensò.
    Aveva deciso, voleva disegnare Lorea, o almeno ci voleva provare.
    Cominciò partendo dal vestito, la cosa che più notava nel sogno, visto dal dietro, poi aggiunse alla figura una splendida chioma di capelli ricci lunghi oltre le spalle, ed infine due splendide gambe magre.
    Ci impiegò sei minuti per buttare giù questo schizzo approssimativo, ma considerando che a lei non piacevano i lavori fatti a metà, decise di delineare i contorni con un rapido a china color seppia e colorarlo con i pastelli.
    Per la chioma fluente usò due tonalità di marrone, uno più scuro dell'altro. Il vestito invece lo colorò di un leggero turchese e per finire la pelle della giovane la velò di un rosa molto chiaro per far risaltare la sua carnagione pallida.
    Concluso il disegno, lo prese in mano e lo alzò ad altezza occhi per poterlo ammirare.
    Voleva riempirlo con più dettagli, voleva imprimere la scena del bosco su quella superficie bianca, voleva raffigurare la scena più coinvolgente di tutto quell'incubo.
    Lei, bella, seducente, leggera che percorreva con grazia il sentiero di assi di legno in mezzo al bosco per raggiungere il “misterioso”.
    Così lo aveva soprannominato Fiphe.
    Cominciò partendo dalla destra del foglio. Pazientemente cercò di rappresentare, come meglio riusciva, le cortecce di pini magri e alti, riempiendo qua e la gli spazi sottostanti con fili d'erba e fiori di ogni tipo.
    Il sentiero lo fece partire da un punto ignoto all'osservatore in basso a destra, il cui termine si perdeva nell'infinito bosco sul centro del foglio a sinistra. Quando terminò di disegnare numerosi e numerosi alberi, dietro a uno di questi vi disegno una sagoma, apparentemente somigliante all'ombra di un uomo. Ampie spalle, capelli corti e molto alto.
    Soddisfatta, prese la scatola dei pastelli e scelse quelli per poter colorare la boscaglia. Tutte le tonalità da lei selezionate erano scure e cupe, l'unica figura che spiccava in tutto quello scenario lugubre, era Lorea..
    Una strana nostalgia pervase Fiphe, mentre fissava il suo disegno, come se tutto quello fosse un ricordo triste che ella non voleva rievocare ma che, purtroppo, nelle notti recenti era costretta a rivivere.
    Incubo dopo incubo, sempre la solita scena, non sapeva cosa fare era spaesata, confusa e impaurita.
    Appena si ridestò dai suoi pensieri, gli occhi si spostarono sulla radiosveglia che segnava le sei e mezza.
    Era talmente presa dal disegno che era riuscita a passare quasi due ore come nulla, così decise di sistemare le cose sparse sulla scrivania e di preparare la cartella che ieri sera non aveva fatto.
    Per fortuna quel giorno a scuola c'era l'assemblea di classe che avrebbe preso il posto di matematica e storia antica, due ore centrali. Pensò dunque di mettere in cartella solo il suo quaderno degli appunti e l'astuccio con il diario.
    Si voltò per guardare l'enorme stanza di fronte a lei, in cerca della famosa cartella pronta per essere svuotata e riempita di nuovo.
    Finalmente la trovò, era accasciata di fianco all'armadio che era...
    APERTO!?
    Impossibile, ma che diavolo!?

    La sera prima, ricordava di averlo chiuso assieme a Sana, in modo che non venisse trovato dai genitori di Fiphe.
    E come se non bastasse, quando si era svegliata di soprassalto non l'aveva notato questo particolare, era talmente presa dalla finestra che non si era accorta di altro.
    L'anta più vicina alla porta era semi aperta e la chiave, che di solito era riposta nel primo cassetto della scrivania, ora era lì, dentro la serratura.
    Qualcuno doveva aver frugato nell'armadio in cerca di qualcosa.
    Un ladro? No, impossibile...
    Fiphe, si avvicinò d'istinto all'anta sapendo già cosa cercare. E infatti non lo trovò.
    Il Documento era sparito.


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    Edited by Sakiko-Chan92 - 8/11/2013, 18:07
     
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    Oh, che bel primo capitolo! Mette davvero curiosità *w*
    Lo trovo scritto molto bene ed è scorrevole da leggere ^^
    Ecco, l'unica cosa è che magari potresti mettere la grandezza del testo maggiore perché ci si sforza di leggero così piccolo...
    Sono molto curioso a proposito del tizio bellerrimo *çç*
     
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  6. Sakiko-Chan92
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    Ciao Ryo, grazie del tuo commento ^^
    Ho accolto il tuo consiglio, infatti ho modificato la grandezza, spero sia leggibile ora.
     
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    Oh, sì! molto meglio! Grazie! *-*
     
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  8. Sakiko-Chan92
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    Ottimo. E grazie del consiglio ;)
     
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    C'est la fucking vie

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    Ok, letto il prologo e il primo capitolo **
    Dato che nel prologo i nomi non erano quelli descritti nella trama non riuscivo a capire, poi leggendo il primo capitolo mi era tutto più chiaro! ^^
    Devo dire che mi hai messo parecchia curiosità addosso! Chissà chi è il misterioso ragazzo e poi non è che lei sia davvero la reincarnazione di Lorea o una cosa del genere?!

    Complimenti! Penso che seguirò questa storia!! *A*
     
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  10. Sakiko-Chan92
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    Mi fa piacere che come primo capitolo ti abbia incuriosita ^^
    Ti dirò, anche io sono curiosa di scoprire la fine '-'
    Comunque vi chiedo gentilmente, se trovate errori di battitura o grammaticali o di sintassi, potreste sottolinearmeli?
    Così posso correggerla *^*

    Grazie ancora ;)
     
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  11. lee‚
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    Ho iniziato a leggere anch'io questa tua storia! ^^
    Ho notato solo qualche piccolo errore:
    CITAZIONE
    A quanto pare Milly aveva dato il consenso alla figlia poiché questi, con uno scatto velocissimo, si voltò verso l'amica cingendole le mani e sorridendole con enfasi.

    questa.
    Inoltre, a fine frase io metterei un: "le disse che sarebbe rimasta", perchè lo fai intuire, ma sembra che la frase non si cocnluda perfettamente se la lasci così! ^^
    CITAZIONE
    Il disegno era molto chiaro, a quanto pare la collana sembrava fatta da un

    penso che vada messo "pareva".
    CITAZIONE
    Tutto l'edificio era un intera mostra costruita pietra su pietra.

    un'intera.
    CITAZIONE
    del buon vecchio Billy, un uomo di quasi settantanni suonati.
    Chiunque osasse anche solo avvicinarsi fuori dagli orari di apertura, lui era lì, sguardo minaccioso e fucile in mano.

    Io toglierei quel "buon" prima di vecchio Billy, dato che sembra non sia poi molto "buono"...XD
    CITAZIONE
    Le mamme si conoscevano dai tempi del liceo e quindi le figlie crebbero quasi come sorelle.

    Con "le figlie" intendi Sana e Fiphe giusto? In quel caso ti consiglierei di metterci un "loro".
    CITAZIONE
    Si voltò verso la radiosveglia sulla scrivania di fianco al letto, questi segnava le quattro e quarantasei del mattino.

    Io quel "questi" lo toglierei perchè comunque si capisce che è riferito alla sveglia, e nel caso volessi lasciarlo, dovresti metterlo al femminile: "questa".


    Dunque, devo dire che come storia mi interessa, ovviamente è solamente all'inizio e quindi molte cose si dovranno scoprire per forza più avanti, e sono molto curiosa di sapere come andranno avanti le cose! *^*
    Ed anch'io come Rita sono moooooolto interessata all'uomo misterioso! xD
    Aspetto di vedere come porterai avanti il racconto! E complimenti, hai un modo di scrivere scorrevole! ^^
     
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  12. Sakiko-Chan92
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    Oddio *^*

    Cioè, che posso dire....WOW! grazie infinite, le tue correzioni sono utilissime e le trovo tutte giuste *A*
    Appena ho letto il tuo commento ho aperto la storia e l'ho modificata subito >w<
    Grazie, grazie grazie.

    In particolar modo, ti ringrazio per il complimento (?) sul mio modo di scrivere. Più che scorrevole sono troppo dettagliata (me l'hanno fatto notare in molti XD).

    Al che gradirei farti una richiesta, poco carina, ma per me importantissima.
    Ti contatto per mp *^*
     
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  13. lee‚
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    CITAZIONE
    In particolar modo, ti ringrazio per il complimento (?) sul mio modo di scrivere. Più che scorrevole sono troppo dettagliata (me l'hanno fatto notare in molti XD).

    Era un complimento si, il mio! xD Come lettura è scorrevole, e mi piace! ^^
    La parte che ho trovato tanto descritta, era la parte di lei che disegna, ma l'hai fatta molto bene quindi non l'ho trovato affatto pesante come alle volte appaiono certe descrizioni...*^*

    Ho letto l'mp! Ci penso e ti faccio sapere! ^^
    ps: comunque sono contenta di esserti stata utile! XD
     
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  14. Sakiko-Chan92
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    Allora grazie davvero *^*

    Ok, aspetto una tua risposta ^^
    Intanto vado avanti a correggere Zohas come riesco ;)
     
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  15. sylvain.
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    Questa storia mi ha veramente preso! Sono molto curiosa di leggere il seguito! E anche io, come Rita voglio sapere chi è il "misterioso" ihihih
     
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27 replies since 20/12/2012, 20:05   414 views
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