Indissolubile

storia a capitoli (raccolta) || verde || introspettivo, malinconico, drammatico

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    Ecco che ci mancava, la firma! *la aggiunge subito*
    Grazie mille Ste çwç
    *dopo questi commenti inizia a commuoversi*
    Sono felice che ti stia piacendo la cosa *O* La tristezza rende tutto più bello-?-
    No, a parte gli scherzi. La malinconia e la tristezza sono due sentimenti in cui ci rispecchiamo bene o male tutti, quindi sono più facili da usare per arrivare agli altri, almeno credo.
    Poi come dici tu siamo due persone abbastanza simili quindi è anche comprensibile insomma ♥
    *gongola per essere riuscita a commuovere delle persone*
    Grazie ancora *°*
     
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    CITAZIONE (drumming` @ 22/4/2013, 20:41) 
    La tristezza rende tutto più bello-?-

    Bello forse non è il termine giusto. Più prezioso, ecco, aggiunge valore perché non si tratta di un mero esercizio di scrittura creativa, bensì di uno sforzo introspettivo che coinvolge emotivamente l'autore.
     
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    Mi sono commosso nel leggere delle parole così sentite, ci crederesti? Mi hai ricordato così tanto una parte di me... una parte che cerco spesso di reprimere a dire il vero.

    Come è vero quello che ha scritto Stè: ad ogni riga che leggevo, dovevo prendere una pausa per non iniziare a piangere come una scema davanti uno schermo.
    Non so che dire,sul serio che cose che hai scritto mi fanno lasciato veramente senza fiato.

    I miei più sinceri complimenti Beuzza ♥
     
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    grazie darling çOç sono così contenta di questi vostri complimenti su una cosa tanto personale *^*
    *gongoleggia*
     
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  5. lee‚
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    *cade a terra* Ti amo Bea! ç.ç
    Tanto lo sai che adoro le cose che scrivi. E bè, quando ho iniziato a leggere questo nuovo lavoro, mi è piaciuto fin da subito.
    Amo ciò che scrivi e come lo scrivi e lo amo soprattutto perchè riesci a mettere parti di te in ogni cosa. Hai il coraggio, la forza di mostrarti agli altri per ciò che sei, senza riserve. Si legge di te in ogni riga, dal passato al presente, come hai detto tu. E io so che non ne sarei capace, di mostrarmi così.
    Adoro ogni pezzo, forse proprio perchè è così personale, forse perchè sei tu, ma mi piace davvero tanto.
    E poi parli d'amore, un amore che non c'è fisicamente, ma che è comunque dentro di te nonostante tutto ed è bello.
    Bello che ci sia un amore così profondo, che non si aspetta nulla in cambio, un amore che vuole amare e basta.
    Ed ogni lettera è una continua ricerca.
    In ogni pezzo c'è una parte di te e una parte di lui, di voi. E siete insieme così, nelle tue lettere anche se insieme forse, non lo siete stati mai. Ma è bello leggere di voi due così, attraverso di te. Dei tuoi pensieri e dei tuoi sentimenti.
    Quindi bè, è semplice no?! Vedi di postare presto Dicembre. ♥

    PS: io fortunatamente c'ho un amico a cui piace se gli accarezzo i capelli!! *gongola*
     
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    gneeeeeeeeeeeeeh çOç grazie Lallina ♥ quante belle parole çOç
    *non sa cosa rispondere*
    Tra un pochino lo pubblico *^*
     
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    2. Dicembre 2010;

    19 Dicembre



    E' solo che non ci sono più parole da scrivere, o forse ce ne sono troppe che si ammassano assieme, che si spingono l'una con l'altra per avere la precedenza.
    E' solo che non riesco a stargli dietro a questo fiume.
    E' solo che mi sento un po’ meno viva se non so più scrivere.
    Se non posso scrivere a te, di me. Se non sei tu a leggere, che senso ha? Non ha nessun senso. Nessuno, mai.
    Ed io che ti permetto ancora di togliermi tutto, anche me stessa.


    26 Dicembre



    E svanisce tutto, lentamente, risucchiato verso il basso da un'esperienza chiamata vita.
    In realtà nulla si distrugge eppure tutto cambia e non è più lo stesso.
    Le sensazioni mutano, i periodi mutano. E muti anche tu.
    Cambi la pelle.
    E allora finisce che Natale non è più Natale.
    Che la magia è scomparsa risucchiata via come tutto il resto.
    Noi non sappiamo essere felici. Perché ci aggrappiamo disperatamente a dei desideri che quando poi diventano realtà ci stufano, ci deludono, li schizziamo via, li buttiamo giù nel cesso e ci aggrappiamo ad altro.
    No, non sappiamo essere felici.
    Anche chi ha tutto desidera sempre qualcos’altro, qualcosa di più. Magari lo spazio intero.
    Cerchiamo invece l'infelicità profonda perché poi alla fine stiamo sempre meglio quando ci ritroviamo nel fondo, a dover lottare per ottenere qualsiasi cosa.
    In fondo siamo tanti piccoli masochisti che fanno finta di essere il contrario.
    E se fosse solo colpa mia? Se fossi io la causa di tutto il mio male, della tua totale assenza? Se lo avessi fatto solo per essere miserabile? Perché è più facile essere tristi che felici. Dalla tristezza si può risalire. Dalla felicità si può solo cadere.

    Ti ho mai detto della malinconia che mi prende sotto Natale? Ho ricominciato ad amare le festività solo di recente.
    E’ che le festività tendono a ricordarti tutto quello che hai perso e le persone con cui non puoi più condividerle.
    Dicembre e l’attesa del 25 sono belli solo quando sei un bambino. Perché poi inevitabilmente perderai qualcuno e quelle festività saranno per sempre un monito della loro assenza.
    Non ti ho mai parlato di mia nonna. Lo so che non l’ho fatto.
    Però lo voglio fare ora.
    Ero piccola. Più piccola di quando mi hai conosciuta. Non di tanto però.
    Prima successe con mio nonno e quel giorno volevo essere forte, perché qualcuno doveva esserlo.
    Quando entrai in quella Chiesa mi sentii soffocare perché tutti piangevano il loro dolore, e io no. Io no perché dovevo essere una brava bambina e consolare la mia mamma e le mie zie.
    Però nel silenzio della cameretta piango ancora per quel giorno.
    E poi se ne andò anche lei.
    Credo sia stata la prima volta che vidi mio padre piangere.
    Anche il prete pianse quel giorno. E io no.
    Perché?
    Perché mi sentivo in colpa. Perché non avevo pianto per lui. E allora non potevo piangere per lei perché non sarebbe stato giusto.
    E’ stato quel giorno che è cominciato l’inferno. Quello che vivevo quando mi hai conosciuta tu.
    E’ quel giorno che l’aria ha cominciato a mancare, sempre di più.
    Scappai via da quella Chiesa piena di dolore mentre l’aria veniva meno.
    E l’aria non ha smesso di venire meno.
    Forse è la prima volta che lo ammetto. Ed è sicuramente la prima volta che lo dico a qualcuno.
    Mi hanno detto che tenersi dentro le emozioni fa male perché queste troveranno sempre il modo di venire fuori. E se te le tieni dentro alla fine esplodono e si appiccicano su tutto ciò che incontrano.
    Le emozioni sono come mentos dentro una cocacola. Rischi l’implosione.
    Io ho rischiato l’implosione.
    Tutte quelle lacrime piante a posteriori, tutto quel dolore e quella paura che mi affligge ancora oggi.
    Perché poi non ne esci mai veramente. Non è come dicevi tu.
    Da questo non si guarisce. Perché la paura ti perseguiterà, come un’ombra.
    E a te non resta che farti forza e andare avanti, ignorarla, trovare espedienti perché la sua morsa non si stringa attorno alla tua gola, sorridere, inghiottire e far finta di niente.
    Ogni tanto piango per loro, da sola. Senza che nessuno lo sappia.
    Perché me ne vergogno. Lo sai che mi vergogno delle mie lacrime.
    Odio piangere davanti alle persone. Mi da così tanta rabbia mostrarmi debole.
    E non lo so perché. Essere deboli fa parte di quel che siamo.
    Ma io vorrei essere forte, solo forte.
    Però non lo sono, non abbastanza per andare a lasciare un fiore sulla loro tombe.
    Quelle tombe che ho visto forse cinque volte. C’è la tomba di un’altra nonna che non ho mai neanche visto.
    Avevo paura. Paura del loro dolore e del mio. Non c’ho neanche provato ad andare in Chiesa, non ho neanche provato a guardare la sua bara.
    Niente.
    E sai cosa mi pesa di tutto questo? L’idea che gli altri pensino che non me ne freghi niente.
    Perché loro cosa cavolo ne sanno? Loro non sanno niente di me, del mio dolore.
    Loro non sanno un cazzo e mi giudicano, lo so.
    Tu mi giudicheresti? Forse.
    Non penso.
    Però mi rimprovereresti. Perché ora sono una donna, sono un’adulta e dovrei anche comportarmi come tale.
    Ma d’altronde tu non ci sei e io faccio l’infantile quanto mi pare.




    B.



    note: visto che era pronto, e v'ho visto entusiasti, posto un altro capitolo *^* finita la settimana scolastica, oggi, avrò più tempo per vedere di far Gennaio che ad occhio e croce mi sembra un po' più zeppo di cosine da dire rispetto a questo Dicembre.
    Che poi per zeppo intendo di quantità, non di qualità.
    Non so che altro scriverò, sono onesta. Però questa è una parte molto significativa per me. Perché è vero quello che dico "è la prima volta che lo dico a qualcuno". E ovviamente riesco a farlo perché non ci si conosce fuori da qui, sono onesta.
    Aprirsi così tanto non è facile, neanche con gli sconosciuti, ma questa sorta di distanza m'aiuta. E poi non è quello che fa ogni scrittore -non che io sia una scrittrice-? Mettere l'anima su carta?
    Fa paura, mette in soggezione, però è così talmente liberatorio. Poter dire a qualcuno qualcosa senza alcun timore.
    Alleggerisce.
    *sta frignando*
    Va beh, prima che annego in un lago di lacrime xD Vi lascio in pace ♥
    Se non fosse chiaro, tanto vale dirlo ormai xD, per "mancare l'aria" intendo proprio quello che ho scritto. Ho sofferto per anni di attacchi di panico ed è una cosa di cui mi vergogno e che mi pesa anche dire.
    Non che fosse colpa mia o che me lo sia cercata, è una malattia come le altre, però mi fa vergogna lo stesso. Ma dopo aver detto tutto quello nel capitolo forse non c'è nient'altro di cui vergognarsi. E' tutto scritto lì.
    Eh va beh, sto blaterando da almeno 15 righe e finisce che è più lunga la nota del capitolo :S
    Bye ♥

    Edited by drumming` - 25/4/2013, 08:48
     
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    Da questo non si guarisce. Perché la paura ti perseguiterà, come un’ombra.

    Magari un giorno si stancherà di farlo ^^

    CITAZIONE
    Eh va beh, sto blaterando da almeno 15 righe e finisce che è più lunga la nota del capitolo :S

    Non hai blaterato, anzi, sei stata sincera e coraggiosa.


    CITAZIONE
    Infondo siamo tanti piccoli masochisti che fanno finta di essere il contrario.

    In fondo* correzione per la "te" di due anni e mezzo fa v-v

    CITAZIONE
    Avevo paura. Paura del loro dolore e del mio. Non c’ho neanche provato ad andare Chiesa,

    in Chiesa* penso
     
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    Grazie ♥ correggo subito! *^*
     
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    io l'ho letto ieri sera, ma ero troppo pigra per scrivere qualcosa di sensato.
    btw, sai già come la penso. Vedo tanta tristezza e mi dispiace un pò, ma forse è proprio questo ciò che mi attrae. Non so come spiegarmi :s
    beh, spero tu abbia capito che mi piace tanto! ♥
     
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    Grazie Bea ♥ La tristezza c'è, ma tutti ce ne portiamo dietro una piccola dosa, no?
    Pensa a quanti libri melodrammatici, introspettivi, malinconici e drammatici sono stati venduti nel mondo a dispetto delle storie leggere. Vengono vendute anche quelle. Ma poi in fondo, nella storia, i romanzi che restano nel ricordo di tutti sono quelli pieni di dolore perché sono quelli che ci parlano meglio, che riescono a vederci dentro e nei quali riusciamo a rivedere noi stessi.
    Dopotutto Shakespeare è uno degli autori più amati al mondo. E non era certo uno scrittore comico :P
     
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    La tristezza c'è, ma tutti ce ne portiamo dietro una piccola dosa, no?

    eeh, purtroppo ce n'è a palate.
    CITAZIONE
    Dopotutto Shakespeare è uno degli autori più amati al mondo. E non era certo uno scrittore comico

    concordo al 100% C:
     
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  13. lee‚
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    E' solo che mi sento un po’ meno viva se non so più scrivere.

    AAAARGH. meraviglia. ç.ç
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    Ogni tanto piango per loro, da sola. Senza che nessuno lo sappia.
    Perché me ne vergogno. Lo sai che mi vergogno delle mie lacrime.
    Odio piangere davanti alle persone. Mi da così tanta rabbia mostrarmi debole.
    E non lo so perché. Essere deboli fa parte di quel che siamo.
    Ma io vorrei essere forte, solo forte.

    Non so, credo che alle volte il mostrarsi deboli (in questo caso il fatto di piangere) possa farci capire che teniamo a qualcuno. E che di conseguenza, tenendo a qualcuno, nel momento in cui questo manca ci sentiamo tristi. Le lacrime forse, rendono la cosa concreta. Il fatto di tenere ad altre persone e poi di perderle.
    Solo una cosa, torna sulle loro tombe. Non è mai troppo tardi per salutare le persone a cui abbiamo tenuto e che sono venute a mancare. E di certo loro, non potrebbero giudicare le tue lacrime, e ascolterebbero solamente le tue parole.


    Detto questo!
    Molto bello anche questo capitolo...mi è piacuto dicembre, e mi sono rivista in alcuni momenti!! Davvero complimentissimi Bea!!
    Buwhwauawhauh!! Lo sai che ti romperò infinitamente per aggiornare, vero?! xDD *rotola via*
    Baci.
     
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    Lallina ♥
    Grazie mille per tutte queste belle parole ♥
    Per la questione delle tombe ammetto il mio limite. E' una cosa che proprio non riesco a fare.
    Non riesco ad immaginare di andarci, non riesco neanche a pensarci. Perché poi se dovessi farlo dovrei andarci da sola, perché con le altre persone mi sono sempre sentita in soggezione ed osservata. Come se fossi sotto esame.
    Il punto è che a me piace pensare che a loro non interessi che io vada a trovarli o meno fisicamente, perché sono sempre nei miei pensieri e me li porto dietro ogni giorno.
    E' un po' come "se non vai in Chiesa non sei un buon cristiano". Per me non è così. Perché Dio è tutto intorno a noi -se ci si crede, ovviamente- e non ho bisogno di un posto specifico per sentirlo accanto a me. Lo sento lo stesso.
    E così è con loro. Non ho bisogno di stare a fissare una lapide per dieci minuti per sentirmeli accanto. Ci sono, ci sono sempre, più che in un cimitero.
     
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    Ho difficoltà a commentare questi pezzi ... difficoltà non perché siano scritti male, ma difficoltà perché sono scritti troppo bene. Non usi periodi troppo lunghi, riesci ad esprimere in poche righe tutto quello che un sentimento può dire. Un sentimento come la tristezza può emozionare più di mille altre felicità.
    E dell'ultimo ..
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    E svanisce tutto, lentamente, risucchiato verso il basso da un'esperienza chiamata vita.

    Un incipit come questo in data 26 dicembre, è quanto dire.

    Applauso.
     
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