Lost Soul

One-shot || Drammatica || Angst || Splatter || Rosso

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    Lost Soul




    _Autore: Ryo13
    _Genere: Drammatico, Angst, Splatter, Death
    _Rating: Rosso
    _Tipologia: One-shot
    _Breve descrizione: Scritta per il Contest di scrittura#05, il peccato scelto è l'Ira. Racconta degli ultimi, tragici momenti di una famiglia nella mani di uno spietato e sadico serial killer.
    _Note: Spero di essere riuscita ad esprimere, nel testo, gli stessi sentimenti che ho provato nello scrivere questa shot.



    So esattamente qual è stato il momento in cui ho perduto la mia anima, in cui ho varcato la soglia della perdizione. Ho passato una vita a rammaricarmi delle pecche del mio carattere, e dolermi di quando arrecavo dolore agli altri. Credevo fermamente nel principio di non fare agli altri ciò che non si voleva che gli altri facessero a noi, per questo mi sono sempre sforzata di adempiere a questa filosofia di vita. Ma la vita è stata troppo dura con me, e mi ha messa davanti ad una situazione che non ho saputo reggere. Forse sarei ancora stata in grado di meravigliarmi se qualcuno mi avesse detto che avrei potuto superare il dolore, ma se una cosa del genere fosse stata possibile per chiunque, allora io non sono mai stata degna di redenzione e tutti i miei sforzi sono stati vani.

    Ero felice. Avevo una vita piena e radiosa. Tutto aveva il tocco luminoso della luce del giorno e la maggior parte dei miei momenti, quelli più importanti per lo meno, erano sempre stati pieni di amore.
    L’amore… sono stata testimone del suo incarnarsi quando ho conosciuto l’uomo che ho sposato, e quando ho cresciuto dentro di me la piccola e fragile vita dei miei bambini, frutto della nostra unione.

    E poi una sera, tutto è andato in pezzi.
    Nella nostra casa, tiepida di vita e movimento, è penetrato, crudele, il Male che col suo gelo ha congelato tutto trasformando il ricordo più bello nell’incubo più nero.


    “Ti prego non fare del male ai miei bambini!” La mia voce suonava rotta dal pianto e roca dalle incessanti urla.
    Piangevano come angeli tristi, sul loro volto un’espressione di incredulo terrore, un sentimento così intenso di cui non avevano mai sospettato l’esistenza, che spingeva i loro cuoricini a battere frenetici. Non riuscivano a smettere di guardare il loro papà che giaceva inerme in una pozza rosso cupo di sangue, quasi si aspettassero che si alzasse da un momento all’altro e ci salvasse tutti, che mandasse via l’uomo cattivo.
    Ma lui rideva godendo del loro terrore e del mio.
    Avevo il petto costretto in una morsa di nausea e sentivo la mente ovattata come se ancora l’impatto di tutto quell’orrore non mi avesse colpita in pieno.
    “Ora, bambini, vedrete un bello spettacolino che vi piacerà tanto” affermò ridendo, il mostro, sistemando i piccoli sul divano. Li lascia lì, ed io sospiro di sollievo. Un sollievo che dura troppo poco.
    “Se vi muovete ucciderò anche la vostra mamma” li avvisò. I bambini tremavano e piangevano disperati e si abbracciavano l’un l’altro senza poterne trarre nessun conforto.
    Mi sovvenne l’immagine dei gattini che miagolano piangendo, invocando il conforto della loro madre, o dei pulcini che pigolano frenetici perché venga soddisfatta la loro fame: c’è una disperazione così intensa ed acuta nei piccoli di ogni specie quando gridano al mondo la loro angoscia, il loro bisogno d’amore, che è quasi impossibile non rimanerne feriti o non provare il bisogno di confortarli in qualche modo. Ed io, da madre, ero impotente e non sapevo come alleviare, nemmeno di poco, le paure dei miei piccoli.
    L’uomo mi prese per i capelli, strattonandomi e buttandomi sul pavimento.
    Non ricordo come mi strappò i vestiti, o del momento in cui violò il mio corpo scaricando, una spinta dopo l’altra, la tensione sessuale, insudiciandomi con i suoi orrendi istinti e strappando per sempre ai miei figli, la loro innocenza. No, in quel momento ero già al vertice del baratro in cui non avrei potuto fare a mano di precipitare di lì a qualche momento. Sentivo solo le urla: le voci stridule dei bambini mi si imprimevano a fuoco nel mio animo più di quanto facesse l’empio seme dell’assassino dentro il mio corpo.
    Quando si staccò da me, abbandonandomi al suolo in una posizione di vergognosa sottomissione, si era ormai stancato di giocare.
    Con gli occhi appannati, ebbi appena il tempo di notare il baluginio della lama che questa affondò con violenza, irrimediabilmente, nel piccolo petto della carne della mia carne, che mandò fuori l’ultimo fiato in un gorgoglio stridente di pena, mentre cercava invano di fare scudo col proprio corpo al fratello. E mentre la bestia si avventava sul secondo bimbo atterrito, gli occhi spalancati pieni di terrore, la mia mente ebbe un collasso: sentii il sangue esplodere nella mia testa, in un’ondata di dolore che mi annichilì, mi rese incapace di muovermi, pensare, capire… sentii come lontana, la mia voce gridare e gridare e gridare, come se, lanciando quell’allarme disperato, potessi avere il potere di fermare il tempo, di comprimerlo e riavvolgerlo con la sola forza dei miei pensieri confusi e del mio volere.
    Quando mi ritrovai a stringere convulsamente i miei tesori al seno, pregando con fervore perché qualcuno li salvasse o perché qualcuno mi svegliasse, realizzai quale fosse la nota stridente, l’elemento che più di tutto mi sconvolgeva, spingendomi con frenesia in fondo alla gola profonda della follia: la sua risata.
    Le risa profonde di lui, che guardava eccitato la fantasia della sua mente, l’opera della sua mano, ebbero l’effetto di lacerare l’ultimo brandello della mia anima lesa, l’ultima molecola di sanità mentale che mi fosse rimasta. In un lampo di cieca furia afferrai l’arma che giaceva a terra, mi avventai sul corpo dell’omicida della mia famiglia e divenni assassina a mia volta.

    Non avevo mai compreso quale fosse il potere dell’Ira di un essere umano.
    A dispetto della sua fragilità, è capace di compiere gli atti più efferati.


    Lo stordii, e nella mia follia di vendetta, feci abbastanza attenzione a non colpirlo mortalmente. Lo legai. Sì, esatto! Lo resi impotente come lui aveva reso tutti noi, e lo sottomisi al mio potere! Attesi con calma innaturale, quasi non fossi più in grado di percepire lo scorrere del tempo, che riprendesse conoscenza, e giocai con lui: lentamente, lentissimamente, bruciai col fuoco ogni parte del suo corpo esposta alla vista. Gli strappai i vestiti e lo ustionai dove era più sensibile. Recisi con le forbici da giardino tutte le dita della sua mano, godendo del suo dolore e bevendo ogni suo grido disperato, crogiolandomi ancora di più nel piacere di udire i grugniti che non riusciva a trattenere. La voce, arrochita, invocava pietà ogni volta che affondavo la lama nella carne, malediceva il fato che lo aveva reso vittima della sua vittima, e sputava fuori parole ignobili ed orribili, blasfeme. Non avevo potuto tollerare che toccasse e macchiasse, come aveva fatto, i miei bambini, ma ora potevo proteggerli... così cantai: con voce sottile, quasi sussurrando, cantai la ninna nanna che per anni aveva accompagnato i loro sonni, allontanando i brutti sogni; cantai perché così, in quel sonno di morte, avrei potuto purificare l’orrore che li aveva ghermiti, restituendo loro l’innocenza, la dignità, la spensieratezza.

    Avrei preso tutto io, la loro mamma, nelle mie spalle affinché le loro si avviassero leggere ovunque li avesse voluti condurre la Morte.

    Quando mi resi conto che non era più rimasto nulla di quell’infame mostro, che la voce si era spenta, la testa gli si era abbandonata sul petto, l’anima nera era volata via, spezzata e risucchiata nel più profondo degli inferi, abbandonai il coltello, feci un passo indietro ed ammirai l’opera sanguinolenta della mia vendetta.

    Mi pulii e tornai da mio marito e dai miei figli. Con amore, delicatamente, lavai i loro visi dal sangue e distesi i muscoli contratti nella smorfia di dolore.
    Li salutai con un sorriso rassicurante, baciando ognuno su una guancia mentre la vita fluiva via dai polsi che mi ero recisa.
    Mi distesi di fianco alla mia famiglia e l’ultima cosa che vidi fu il viso dormiente dei miei cari.







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    Edited by Ryo13 - 10/12/2012, 23:52
     
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    Ok Rita se stanotte avrò gli incubi, sarà colpa tua!!!
    Leggendola mi è venuto in mente, il film "Giustizia privata", non so se l'hai visto.
    Comunque è scritta benissimo, anche se leggendola mi sono venuti i brividi.
    Complimenti ^^
     
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    Sì, ho visto anche io quel film *brividi*
    ç.ç Mi dispiace se avrai gli incubi, anche io temo di non farne di buoni questa notte >.<
     
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    Come temevo, non ho affatto avuto dei bei sogni >.<
     
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  5. simplelover¹
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    Bellissima. Si percepisce tantissimo il dolore, la disperazione di una madre, di una moglie, che è come fosse stata uccisa due volte. La sua lacerazione...davvero bellissima, complimenti.
     
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    CITAZIONE (simplelover¹ @ 21/4/2012, 19:16) 
    Bellissima. Si percepisce tantissimo il dolore, la disperazione di una madre, di una moglie, che è come fosse stata uccisa due volte. La sua lacerazione...davvero bellissima, complimenti.

     
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    Grazie U///U
     
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    Sei riuscita a farmi commuovere!!! Molto triste ma scritto davvero bene. Si percepisce in ogni frase la rabbia provata da lei nel vedersi uccidere davanti agli occhi i proprio bambini. Bellissime le frasi conclusive soprattutto queste:

    CITAZIONE
    Mi pulii e tornai da mio marito e dai miei figli. Con amore, delicatamente, lavai i loro visi dal sangue e distesi i muscoli contratti nella smorfia di dolore.
    Li salutai con un sorriso rassicurante, baciando ognuno su una guancia mentre la vita fluiva via dai polsi che mi ero recisa.
    Mi distesi di fianco alla mia famiglia e l’ultima cosa che vidi fu il viso dormiente dei miei cari.

    Mi sono vista davanti agli occhi tutta la scena dall'inizio alla fine e quando si riesce a trasmettere questo ad un lettore, significa che il racconto è riuscito a catturare appieno ^^
     
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    Grazie Ale *///* sono contanta che ti sia piaciuta XD E poi sai quanto tenga alla tua opinione ehehe *v*
     
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  10. sylvain.
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    Bellissima e in un certo senso inquietante. Purtroppo esistono persone del genere. che godono nell'ammazzare gli altri e imporgli delle torture atroci. Veri e propri malati di mente che girano per la città aspettando di fare la loro mossa.
     
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    Esatto, purtroppo sono cose che non si possono prevedere. Quello che mi colpisce di più di questo tema e che è uno di quei casi in cui non si pensa mai che possa accadere proprio a te, invece poi, lo sfortunato di turno, cade vittima di un assassino senza scrupoli e penso sempre che una persona non possa mai del tutto convincersi che quello che le sta accadendo sia reale, soprattutto se questo atto così violento le piomba addosso imprevisto ed improvviso... Provando ad immaginare che una cosa del genere capiti a me, credo proprio che non finirei mai di chiedermi se sia reale quello che succede e quando tutto avrà fine. I minimi cambiamenti nella mia vita, mi provocano nostalgie, flussi di pensieri continui e paragoni col passato... una cosa simile mi incepperebbe di sicuro la mente, catapultandomi in un circolo vizioso al limite della follia! Soprattutto se dovessi assistere all'uccisione dei miei cari, del tutto impotente!

    Diciamo che ho risentito della visione di troppe puntate di Criminal Minds! ^^
     
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  12. kialovejapan
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    Accipicchia che storia cruda!! Ricorda anche un po' il film "Il buio nell'anima" quello con Jodie Foster..nn so se l'avete visto....!!
    Alla fine la madre si uccide da sola, x "raggiungere" la sua famiglia giusto?!
    :picci:
    E'
    :çoç:
    Così
    :cry:
    Triste..
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    Alla fine la madre si uccide da sola, x "raggiungere" la sua famiglia giusto?!

    Sì ^^ Ormai era troppo immersa nel suo dolore... la sua anima era andata in pezzi, per cui l'unica via era quella di raggiungere la sua famiglia perché ormai anche lei era morta dentro... il killer ha spezzato qualcosa dentro di lei che l'ha spinta inesorabilmente nel baratro U.U
     
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  14. kialovejapan
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    Beh "immagino" anche se nessuno puo' immaginare un dolore simile, dev'essere terribile!... :çoç:
    Cmq ancora complimenti! Mi è piaciuta molto come storia..!!^^
     
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    Grazie davvero xD È un piacere sapere che ha lasciato una forte impressione ^^
     
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