I call you home

Hunger Games|Romance|Capitoli|Verde

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  1. peeta~
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    I call you home



    _autore: peeta~
    _fandom: Hunger Games
    _genere: romance
    _rating: Verde verdissimo
    _pairing: Peeta Mellark, Katniss Everdeen
    _personaggi: Peeta Mellark, Katniss Everdeen, Haymitch Abernathy
    _tipologia: Romantico introspettivo
    _breve descrizione:



    _note: Attenzione a chi non ha letto Mockingjay perche' tutto in questo breve racconto grida: SPOILER. Bene, io vi ho avvertiti.
    Ho scritto questo racconto perche' non riuscivo ad accettare che Peeta fosse stato trattato cosi' malamente in Mockingjay. Quindi, la gente normale si rassegna, io ci scrivo un racconto XD La parola va a Peeta, che riflette su cio' che ha passato e sul futuro che lo attende con Katniss.


    A pair of star-crossed lovers take their life;
    Whose misadventured piteous overthrows
    Doth with their death bury their parents strife.
    The fearful passage of their death-marked love,

    ... //Prologo - Romeo e Giulietta;


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    Parte prima- L'illusione fuori dal sogno

    E' come ha detto Katniss.
    Nessuno di noi potra' tornare a vivere davvero, non dopo quello che abbiamo passato. Non puo' Katniss, che in questa guerra ha perso Prim, Rue, Cinna. Non posso io, che ho visto morire il mio team di estetisti, che ho perso la mia famiglia, Mags, Finnick, a momenti anche la mia sanita' mentale. Sono tornato quello che ero solo grazie a Katniss. Lei, che ha avuto paura, ma alla fine mi ha fatto tornare me stesso. Era l'unica persona che poteva salvarmi, che doveva salvarmi, almeno stando a quanto mi ha detto sulla spiaggia durante la nostra seconda volta nell'arena.
    Mi aveva detto che aveva bisogno di me.
    Ed io non sapevo se crederle, perche' in fondo avevamo chissa' quanti milioni di occhi addosso, telecamere ovunque, tutta Panem pronta a giudicare. Mi sono domandato se stesse recitando fino a quando, una notte, non ho fatto un sogno. Ho sognato il Distretto 13, come mi appariva appena arrivato li'. Pazzo. Avvelenato. Nel sogno ricordavo ogni istante del mio incontro con Katniss, quando avevo cercato di strangolarla. Solo che la prospettiva era cambiata.
    Io, l'io sognante e cosciente, osservava la scena da un lato. Era come se la mia parte strana assistesse alla scena, mentre la mia parte pazza la viveva. E l'ho vista. Ho visto la sua faccia quando ha capito cosa stava succedendo. E ho capito che era sincera, davvero. Katniss sarebe stata irrimediabilmente danneggiata dalla mia morte.
    Mi piace pensare che sia stato il mio amore a cambiarla.

    Non sono guarito del tutto, ma forse non accadrà mai. Quel che mi ha fatto Snow è stato atroce; ci sono ancora istanti in cui ricordi sfalsati irrompono prepotenti nella mia mente. Ma ormai so come riconoscerli e combatterli, me lo ha insegnato Katniss. Devo partire dalle cose più semplici che so essere vere, da un punto fermo, e da lì arrivare a pensieri più complessi.
    Io amo Katniss Everdeen. Mi chiamo Peeta Mellark. Sono un pittore. Sono un panettiere. Mi piace dormire con le finestre aperte, il mio colore preferito è l'arancione. Lo zucchero nel thè mi fa schifo, ma ogni tanto lo metto perchè mi ricorda Finnick. Non sto galleggiando in aria ma sono in casa mia. in casa di Katniss. Aggrappato ad una sedia.
    Cerchiamo di goderci questo meritato riposo nel Distretto 12, e direi che ce la stiamo cavando piuttosto bene. Io dipingo e cucino, Katniss caccia. Haymitch avvia le sue oche ai misteri dell'alcool mischiando il loro cibo col rum.
    Subito dopo il mio ritorno, Katniss ed io siamo come eravamo durante il Tour della Vittoria.
    Amici che hanno bisogno l'uno dell'altro per sopravvivere. Io vorrei di più, ma non torno sull'argomento perchè conosco Katniss. E so che lei sa che sono tornato me stesso, e nemmeno lei può negare l'evidenza: noi siamo qualcosa di più.

    Accade una notte. Stiamo dormendo insieme come al solito; io sto fermo a guardare il soffitto, mentre lei dorme accoccolata accanto a me. Mi sono appena sveglito da un sogno luccicante ma per nulla violento. E' questo il problema: non era violento. E' il ricordo di quando mia madre mi picchiò per aver bruciato il pane, pane che poi diedi a Katniss. Ma nel sogno luccicante è come se io sentissi di meritare questa punizione, ed è sbagliato.
    Ad un tratto sento Katniss che sussulta e si sveglia. Mi guarda, e sorride. "Oh. Incubo?", mi chiede.
    Annuisco. "Luccicante più che mai, purtroppo." Mi sistemo meglio sotto le coperte e poi le chiedo: "Che hai sognato?"
    "Plutarch rideva. E mi diceva che quando è esplosa la bomba io ero semi-drogata, che Tigris ci aveva drogati tutti, e che Prim era ancora viva"
    Sospiro. Questo sogno lo fa spesso. Sto per dirle la dura verità quando lei mi precede. "Ma non è vero. Lei è morta. Realtà o illusione?
    Abbiamo mantenuto questa specie di gioco, perchè piace ad entrambi. La abbraccio forte, e le dico: "Realtà. Ma almeno lei non soffre più."
    Katniss annuisce freneticamente e cerca le mie labbra. Ma stavolta sento che è un bacio diverso, sento che è come se lei volesse di più. Come era successo sulla spiaggia. Sento il bisogno fisico di farle una domanda, anche se ogni cellula del mio corpo urla: Taci, idiota, e goditi il momento!
    Nonostante tutto mi stacco da lei e le chiedo con urgenza: "Questo bacio è stato diverso. Realtà o illusione?"
    Lei mi accarezza un sopracciglio con l'indice. "Realtà. Ti amo."
    Ma non aggiunge il solito: realtà o illusione? E' un'affermazione, così semplice nella sua purezza che mi viene voglia di stritolarla di baci.
    Lei sorride quando vede la mia faccia. "Sto sognando. realtà o illusione?", le dico.
    Ed è una delle poche volte in cui sono felice di sentirle dire: "Illusione". Poi riprendiamo a baciarci.

    Edited by peeta~ - 23/6/2012, 20:37
     
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    Io non l'ho letto, quindi non leggo.
    Però queste storie vanno fra le FANFICTION.
    Quindi sposto.
     
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    Sembra molto interessante come incipit. ^^
     
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  4. peeta~
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    Ok, ho messo a posto. Aggiornerò poi u.u
     
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    Mi piace veramente moltissimo.
    Sono molto curiosa di leggere il seguito ^^
     
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  6. peeta~
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    La mattina dopo mi alzo di buon'ora. Nessun incubo, dopo quella conversazione. Chissà perchè. Anche Katniss si sveglia, e insieme ci dirigiamo verso la cucina. Tiro fuori le focaccine al formaggio che ho cucinato ieri e le metto in tavola insieme ad un po' di thè. "Cosa fai oggi?" le domando. Katniss inghiotte un boccone e poi guarda fuori dalla finestra. "Non so. Potrei andare a caccia. Poi potrei guardarti mentre dipingi." dice. E' seria.
    Annuisco. "Mi sembra un buon programma. Io intanto finisco di fare la torta per Haymitch e poi preparo i colori. Ok?". Katniss annuisce, ma rimane seduta dov'è. E mi guarda. "Che c'è?" le chiedo con quanta più dolcezza possibile. Lei si riscuote dalle sue congetture. "Da quant'è che non hai un attacco, Peeta?", mi chiede.
    Oh. Non ci avevo pensato. A che pensa?, cosa bolle in pentola?
    "Credo.... Esito. "Cerdo da quando Haymitch non mi ha mostrato un tubetto di pomata per le ferite. Cioè due settimane fa, no?"
    Katniss annuisce. "Hai notato che si stanno diradando? Le occasioni per gli attacchi, intendo. Solo tre mesi fa, se ti avessi detto che ti avrei guardato dipingere avresti avuto un attacco, no?"
    Ha ragione. Per quello che era successo sul tetto, prima dei secondi Hunger Games. Forse sto peggiorando. No, migliorando, non peggiorando.
    Oddio.
    Quando sbaglio dei termini così vuol dire che c'è qualcosa che non va. "Katniss... dico con tono d'urgenza. Lei capisce subito e si allontana leggermente da me. Io chiudo gli occhi e affondo le unghie nello schienale della sedia, mentre nella mia mente si succedono le immagini di me e Katniss sul tetto.

    "Ciao. Scusa se ti ho svegliata, ma ho pensato che volessi vedere il tramonto..." le dico imbarazzato mentre il sole cala su Capitol City.
    "No, è ok, va bene. E' uno dei pochi che ci rimangono prima dell'arena, no?", sussurra lei. E capisco che questo sottintende molto di più. Sottintende che... cosa sottintende? Che nell'arena cercherà di uccidermi?
    NO!
    No, maledizione. Lei cercherà di salvarmi. Perchè io cercherò di salvare lei. E' questo che facciamo, ci proteggiamo a vicenda, e questo nemmeno il veleno lo può cancellare, ne sono sicuro. Non succederà. Lei mi ha lasciato per andare con Johanna e con la spoletta solo perchè gliel'aveva detto Beetee. Non voleva scappare da me. O si? No, non voleva. Perchè lei mi ama. E io la amo. Io, Peeta Mellark, amo Katniss Everdeen. Sono un pittore...


    "Peeta?". Katniss mi chiama con delicatezza. Inspiro profondamente e la guardo negli occhi. Sento tutto intorno a me ondeggiare, ma lei è il mio punto fermo. "Sto bene. Tranquilla. Se vuoi puoi andare." le dico cercando di sembrare convinto.
    "Oh, Peeta". Lei mi abbraccia. Credo che si senta colpevole per aver sollevato la questione dei flashback e di avere quindi generato uno. La stringo forte, come un tempo. "No. Va tutto bene, Katniss, tranquilla. A volte gli attacchi servono a ricordarmi quanto siamo fortunati ora."
    Lei si stacca da me e mi guarda negli occhi. "Giusto. Hai ragione"
    Sto per fare quel che mi viene meglio, ovvero mettere qualche parola in fila per convincerla che ha fatto bene a sollevare la questione e che questo attacco era meno forte di altri, quando bussano alla porta. Sarà Haymitch, ubriaco da far paura.
    Devo averla spaventata molto, perchè non accenna a staccarsi da me per andare ad aprire. Rido.
    "Ehi, se proprio non vuoi mollrami muoviamoci in laterale che apro io, no?" Mentre cerchiamo di spostarci lateralmente ridiamo, come due ragazzini.
    "Non ce la fai proprio ad essere leggero quando ti muovi, eh?" sorride lei.
    "Porta rispetto, Ghiandaia Imitatrice, sono sopravvissuto a ben due Hunger Games e all'infern..."
    Mi interrompo aprendo la porta.
    Non è Haymitch.
    E' Gale.
     
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  7. peeta~
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    La risata di Katniss si blocca subito. E anche la mia.
    Katniss si stacca da me di scatto e si mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Ciao, Gale." dice lei.
    Lui fa un cenno con la mano. "Ehi, Catnip. Sono venuto a... vedere come stavi. Io..." la sua voce si spezza. D'improvviso so a cosa sta pensando Gale. So cosa prova, forse, persino. Non mi è mai stato simpatico, ma se Katniss si è sempre fidata così ciecamente di lui allora bisogna dargli una seconda chance. Così gli dico gentilmente: "Entra. Ci sono le focacce ancora calde. Io devo uscire, avevo in programma di dipingere il sole di mattina là al Prato, quindi vado di sopra a prendere il materiale poi vi lascio."
    Gale mi guarda riconoscente. però, tanto per segnare il territorio, poso una mano sulla spalla di Katniss prima di salire sulle scale.
    Quando torno al piano di sotto, li vedo seduti al tavolo che confabulano. Cosa darei per sapere cosa passa nella mente di Katniss in questo momento, ma dato che non ho intenzione di origliare, esco senza fare rumore.
    No, mi correggo: esco facendo meno rumore possibile.
    Ho detto una mezza verità: il Prato lo volevo dipingere domani, quando sono sicuro che Katniss sarà a casa di Haymitch per costringerlo a mangiare qualcosa. Ma dopotutto, non fa niente, posso anticipare. Non fa differenza.

    Tra il dire e il fare però ci sono di mezzo i ricordi. Non ricordi luccicanti, ma ricordi autentici. Mi ritrovo sdraiato sul Prato, ricordando i momenti passati con Katniss nella grotta dei primi Hunger Games.

    Il cuore mi batte come un tamburo. Lei mi sta dicendo che non ho concorrenza da nessuna parte. Mio Dio, sto parlando con Katniss Everdeen e lei mi sta dicendo che non ho concorrenza con lei! Oh Dio. Ditemi che sono sveglio e che non mi fa male la gamba, vi prego.

    E poi lei. Lei che torna con la medicina e un taglio in fronte. Lei che ha rischiato la vita per me. Se non fosse che ne sono già certo, direi che credo di amrla. Ma lo so già. So già che la amo da quando avevamo cinque anni. E lei ama me! Lei ama me!


    Quando mi risveglio dal torpore di reminescenza, sono passate due ore, non ho toccato colore e decido che Gale ha avuto tempo a sufficienza.
    Torno a casa, dalla quale non proviene alcun rumore. Mi devo preoccupare? Entro, e trovo Katniss raggomitolata sul divano. Mollo l'attrezzatura con una violenza quasi vergognosa in altre circostanze, mi precipito accanto a lei. "Che c'è? Che è successo?"
    Lei ha gli occhi rossi, ma non sembra aver pianto molto. E' solo... furibonda. "Lui non aveva alcun diritto di piombare qui, in casa mia... in casa nostra... e di..." ansima confusamente.
    Come faccio a calmarla? "Tranquilla. Se n'è andato, ora, no? Adesso non ti può più dire nulla, ci sono io. Raccontami."
    Lei si acciambella accanto a me come quando fa Ranuncolo quando vuole del cibo, e inizia a raccontarmi tutto. Ma proprio tutto. Forse, persino troppo.
     
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    Ho letto tutto fino ad ora.... io devo precisare che non ho letto proprio nulla >///< ho solo visto il film che mi è piaciuto molto!
    Molte cose non le ho capite dunque fino in fondo e non so quanto sia del libro originale e quanto di tua invenzione. Ma ho trovato la scrittura scorrevole e coinvolgente xD Tanto che mi ha trascinata fino a questo capitolo anche se un po' ero persa XDD
    Spero nessuno mi spari, ma nel film io tifavo per Gale ahahaha, comunque Peeta mi fa molta tenerezza U.U
    Grazie a questa FF, ora sono curiosa di sapere cosa succede dopo il primo libro! ahah

     
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  9. peeta~
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    Seconda parte - Prigionieri del cielo

    Non è possibile che succeda ancora. Da quanto è finita la buffonata della montatura mediatica? Due, tre anni. Forse.
    Plutarch non può credere che accetteremo. Anzi, forse lo sapeva, e così ha mandato Gale a sindacare. Dev'essere così.
    Sono ore che guardo il soffitto, senza addormentarmi. Katniss è rannicchiata accanto a me e il suo respiro è troppo regolare perchè si possa definire sveglia. Il lato positivo è che non sta facendo incubi, almeno per ora. Le sue parole mi risuonano nella testa.
    Gale mi ha raccontato quello che è successo a Capitol City negli ultimi mesi. Dice che non possiamo ostinarci a tenere la televisione spenta così. E' successo il finimondo, in pratica.
    Dopo che ho ammazzato la Coin c'è stato un gran parapiglia, al termine del quale hanno nominato Plutarch reggente del Regno. C'è una specie di repubblica.

    Questo già lo sapevamo, avevo obiettato.

    Certo, ma quello che ci sfuggiva rifiutandoci di vedere i programmi post- ribellione è che la gente vuole ricordare. O meglio, vuole sapere che fine hanno fatto gli eroi che, in questa guerra, hanno perso tutto.

    Allora mi era parsa più limpida la faccenda. La gente voleva capire quanto stavamo male noi per capire i sentimenti che doveva provare. In un certo senso, per regolarsi sui propri sentimenti.Mi erano venuti i sudori freddi.

    E quindi cosa propone Capitol City?, le avevo chiesto.
    Propone una specie di edizione rievocativa. Un' edizione della memoria in cui ricordiamo i momenti peggiori e migliori degli Hunger Games e della guerra.


    Avevamo passato il resto della giornata a valutare possibilità. Rifiutarsi? Accettare quell'assurdo circolo vizioso?
    Non potevamo. Sul piano politico significava rifiutare le proposte del nuovo governo e quindi disapprovarlo. La Ghiandaia Imitatrice e Peeta Mellark, il pazzo salvatore?

    Non possiamo, Katniss. Dobbiamo andare.
    Quanto ancora chiederanno della nostra vita, Peeta?
    Non lo so, ma spero sia l'ultimo sforzo. Siamo liberi eppure ancora prigionieri, Katniss. Prigionieri del cielo.

     
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    Ho letto anche quest'altra parte. Come sempre è scritta bene, nulla da criticare ma io mi sto un po' perdendo... purtroppo non ho letto i libri e ho visto solo il primo film in definitiva, quindi mi sa che non ha senso continuare la lettura perché mi mancano tutti i riferimenti, purtroppo ç.ç
    Magari, se un giorno leggerò questi libri, tornerò su questa FF, anche perché era un'idea che mi aveva già sfiorato...
     
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  11. peeta~
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    In effetti per chi non ha letto Mockingjay la lettura può risultare difficile... E' un peccato perchè mi piace quando recensisci tu, mi dai ottimi consigli e fai ottimi commenti. <3
     
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    Grazie xD Anche a me dispiace perché il film mi ha affascinata tantissimo e questa FF pure xD
    Però prima o poi mi leggerò il libro *w* Devo trovare il tempo, ma lo farò! <3
     
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  13. peeta~
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    Non sarebbe mai finita. L'ultimo sforzo, come lo avevo chiamato con Katniss, era una cosa per darle forza. Non ci credo neppure io, ora, che sono pronto a salire sul palco per sottostare alle domande di Caesar. Questa cosa non finirà mai. Guardo Katniss, scintillante nel suo vestito arancione, come il tramonto. Lei nota che sto ammirando il manufatto. "Faceva parte dei vestiti che Cinna mi ha lasciato. Prevedeva che avrei dovuto riconoscere un Presidente, o qualcosa del genere, e non voleva che ci arrivassi in scarponi e tuta" Annuisco, ma non riesco a spiegarmi il colore, che è il mio preferito, e immagino che non sia una coincidenza. Glielo dico: "E il colore? Cinna e io non ci siamo mai parlati, non..." Katniss mi stringe la mano più forte e il suo volto si fa di ghiaccio. Col mento indica rigidamente il sipario che sta per aprirsi, ma sento che mi sussurra: "Vedrai."
    Caesar non è mai stato una carogna nelle domande, anzi l'ho sempre apprezzato e anche Katniss si trova abbastanza a suo agio con lui, ma c'è qualcosa in quel personaggio che non mi quadra. E' un uomo che intervistava 24 adolescenti, augurando ad ognuno di loro di vincere, cosa che è logicamente un controsenso, e lo faceva ogni anno con lo stesso calore. Non mi è mai sembrato provato dal fatto che di 24 anime, lui si ritrovasse a reintervistarne solo una. Quindi decido di andarci coi piedi di piombo con lui. La mia gentilezza non è più strettamente legata alla sopravvivenza di Katniss, o alla mia. Posso rischiare su tutto, tranne che sul nuovo governo.
    "Peeta, Katniss!" ci accoglie lui calorosamente. io sento tutto un po' ovattato per qualche istante, poi mi ricordo come si fa davanti a tutta Panem che ti osserva e sorrido raggiante. "Caesar", dico senza lasciare la mano di Katniss. "Tu hai stretto un curioso patto col diavolo. Sei sempre uguale, amico mio." ed è tristemente vero.
    Lui ridacchia come un bambino: "Qualche lifting di qua, e si fanno miracoli, Peeta. Nessun diavolo, io sono una persona limpida! dice lui rimarcando con forza l'ultima parola e sfoderando i suoi denti scintillanti. Finalmente ci sediamo e l'intervista inizia davvero. Katniss, la Ragazza in fiamme, si limita a sorridere, ma sento che la sua mano è ghiacciata.
    "Allora, ci siamo un po' chiesti tutti come tu e Katniss abbiate affrontato la fine della Ribellione e la morte dell'ex Presidente Snow... raccontateci, su". Guardo Katniss, sta a lei ora, e lo sa. Parte con cautela. "Per ora non ci stiamo ancora preoccupando di elaborare i... sentimenti. Diciamo. Una volta appurato che Panem era in buone mani abbiamo pensato a...". La sua voce si incrina. Non ce la fa a recitare, non ci riesce.
    Merda, merda, merda!
    Ma Caesar non è un mostro. Le viene incontro. "Ovvio che vogliate riposarvi dopo tutto quello che avete passato. Ma avete subito molte perdite durante la Ribellione, e..."

    E' qui che smetto di sentirlo. Il mondo si azzera intorno a me anche se io non lo do a vedere, e capisco subito dove vuole andare a parare. L'ha presa alla lontana, ma so che ci arriverà e devo impedirlo.

    "... insomma Katniss, sappiamo tutti di tua sorella. Voglio dire, credo proprio che tutta Panem abbia passato giorni e giorni di lutto quando è stata divulgata la notizia. O no?", conclude Caesar. Il pubblico emette un boato di assenso, si scorticano le mani dall'applaudire, qualcuno singhiozza.
    "E tu, Peeta..." prosegue lui addolorato.
    So dove vuoi andare a parare. La mia famiglia, la mia gamba, il mio prep team, Finnick. Lo so dove vuoi andare a parare.
    Parto in quarta annuendo addolorato. "E' stato terribile Caesar, non lo nego. Ma credo di parlare a nome di tutti quando dico che queste persone hanno dato la vita per una causa giusta, sapevano quello che facevano e non se ne pentirebbero se fossero qui ora. Nessuno di loro. Panem è finalmente uno Stato libero, libero dalla fame e dall'opprimente controllo governativo, libero dall'abominio che erano gli Hunger Games, e noi dobbiamo gioire di questo!"
    L'ultima frase, acconpagnata enfaticamente dal pugno della mano destra battuto sulla sinistra, è accolta dal pubblico in delirio. Katniss si volta verso di me. "Tu non hai idea, Peeta. Non hai idea dell'effetto che puoi fare.". Ha colto il momento, questo boato assordante per dirmelo, e io non perdo l'occasione di accogliere questo incoraggiamento.
    Caesar sembra quasi lieto che abbia bloccato la sua arringa, di aver impedito la domanda che voleva farci dall'inizio: Tutte queste perdite, ne è davvero valsa la pena?. Non me lo fa capire, ma lo so. Ha annuito impercettibilmente col capo. Forse questi nuovi tempi hanno cambiato anche lui.
    Sto per riprendere a parlare quando Katniss mi sorprende: si alza in piedi e inizia a parlare. "Peeta ha ragione, e credo che tutti lo sappiate." Fa una pausa per enfatizzare il concetto che deve venire.
    "Questo abito è stato preparato dalle abili mani del mio stilista quando partecipai agli Hunger Games, Cinna. Anche lui ha dato la vita per questa resistenza. Ma anche lui sapeva quello che faceva, e lo so con certezza quando ho scoperto la particolarità di questo abito."
    Mentre si allontana dalle poltrone, c'è un silenzio tombale. Pendono tutti dalle sue labbra.
    Poi, lentamente, Katniss allarga le braccia. Vista da dietro, in controluce, sembra un angelo. E inizia a ruotare su se stessa, gira e gira finchè non si ferma perchè tutti possano ammirare la trasformazione del vestito. Il vestito in se e per se è sempre se stesso. Ma dietro, all'altezza delle spalle, si è aperta una lunga corona di piume dai vividi colori aranciati. L'ispirazione alla coda di un pavone è più che evidente, ma la mezzaluna simboleggia qualcos'altro: "Questa è l'alba di una nuova era, e faremo si che il sacrificio di Primrose Everdeen, Finnick Odair, della sua mentore Mags, di Cinna, di Boggs, della mia troupe, del prep team di Peeta, dei suoi famigliari, di Madge e di chiunque altri abbia perso la vita in questa orrenda guerra non sia stato vano!"
    Katniss ha urlato, ma le sue parole sono state così sincere e sentite che il pubblico ormai non capisce più niente. Urlano, applaudono e piangono tutti insieme. Noto che Caesar, sotto migliaia di lifting, ha la pelle d'oca. Vedo Annie, dietro le quinte, che piange.
    Stavolta Katniss è stata molto più brava di me, e ne sono fiero.
    Indietreggia con lo sguardo fisso e fiero, le guance rosse. Mi stringe la mano ed usciamo di scena mentre Caesar cerca di annunciare che domani si terrà la prima puntata dell' Edizione Commemorativa. Ma nessuno lo ascolta.
    Haymitch ci viene incontro; è stranamente sobrio e per poco non ci abbraccia. "Spettacolari. Sublimi. Anche tu, lumaca," dice con un chiaro riferimento a Katniss. Poi aggiunge: "Andate a riposarvi. Domani farete scintille."
    Io e Katniss ci ritiriamo in stanza.
    A mezzanotte passata sento il suo respiro che si fa più regolare. Allora le accarezzo i capelli e sussurro: "Lo stiamo affrontando insieme, Katniss. Ecco perchè siamo stati bravi."
    Lei annuisce e io mi sistemo meglio sul cuscino. Prima di chiudere gli occhi aggiungo: "Mi fido di te".

     
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    La tua fan fiction è bellissima però ti faccio notare un piccolo errore nel primo post:
    CITAZIONE
    Mi sono appena sveglito da un sogno luccicante ma per nulla violento.

    E nel secondo post:
    CITAZIONE
    "Cerdo da quando Haymitch non mi ha mostrato un tubetto di pomata per le ferite. Cioè due settimane fa, no?"

    E nel terzo post:
    CITAZIONE
    Se non fosse che ne sono già certo, direi che credo di amrla.

    Comunque io ho letto tutti e tre i libri in tre giorni e visto il film quindi posso dirti che questa fan fiction è perfettamente attinente al racconto e che mi ha attirato fin da subito la tua abilità nel dar vita ai personaggi. Se devo dirla tutta io all'inizio tifavo per Peeta ma dopo aver letto i libri mi sono scese le lacrime quando Gale va nel distretto 2 :(
     
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