Il ritmo della poesia

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    Se avete letto delle poesie, sicuramente ne ricordate alcune per il loro ritmo. Alcune opere hanno un ritmo incalzante che ben si addice al tema trattato (ad esempio: una battaglia). Altre invece presentano un ritmo più lento, rilassante, quasi da ninna nanna...

    Come si fa a creare un ritmo adatto? Riuscirci non è facile, ma la spiegazione è molto semplice. Questo testo tratto da wikipedia, chiarirà le idee a molti.

    Volendo trovare una regola generale potremmo dire che il ritmo del verso si fa più incalzante quanto più sono numerosi e ravvicinati e gli accenti tra loro; lo sfruttare abilmente gli accenti di un verso è parte fondamentale della sensibilità artistica di un autore. Ecco alcuni esempi che mostrano quanto il ritmo sia importante per dare "colore" al componimento poetico:

    In questo esempio i primi accenti a disposizione dattilica, e l'accostamento di due versi con accentazione simile contribuiscono a dare un andamento da ninna-nanna e una sensazione di pace:

    Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca.

    Senti: una zana dondola pian piano.


    (Giovanni Pascoli, Orfano)


    In quest'altro esempio invece gli accenti sono disposti per riprodurre un ritmo calmo e meditativo.

    Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea
    tornare ancor per uso a contemplarvi


    (Giacomo Leopardi, Le ricordanze)

    Oppure possono dare un ritmo solenne alla composizione:

    O che tra faggi e abeti erma su i campi
    smeraldini la fredda orma si stampi


    (G. Carducci, Il comune rustico)

    fonte: L'isola della poesia

     
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