s'aiment toujours - still love

onesot | drammatica, supernatural

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  1. sylvain.
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    s'aiment toujours - still love



    _autore: sylvain.
    _fandom: saga di anita blake
    _genere: drammatico, supernatural
    _rating: verde ma ricordo che trattandosi di due personaggi maschili.. eheheheh
    _pairing: asher & jean-claude
    _personaggi: asher & jean-claude
    _tipologia: one-shot
    _breve descrizione:
    _note: dato che si tratta di asher e j.c., sapete già la piega che prederà la storia ù.ù


    Guardava la metà del suo viso sfigurato e provava ribrezzo verso se stesso. Fin dall'infanzia ogni dama che ricorda di avere incontrato ammirava la sua figura con un rossore nel volto. Bellissimo, era questo che si sussurravano nell'orecchio e lui ne traeva il pieno godimento. Splendido, dai lineamenti perfetti, possedeva la magia di far cadere sia donne che uomini ai suoi piedi, ma da anni nessuno lo desiderava nel proprio letto. Da anni chi si avvicinava ne risultava sconvolto e per niente attratto da quel corpo che lui stesso odiava e non desiderava più conviverci. E quando arrivava l'alba, il momento in cui era morto per il mondo, in cui moriva giorno dopo giorno, che nei suoi sogni possedeva un corpo intanto e perfetto. Durante quei momenti, la sua vita trascorreva limpida e serena, poteva vivere alla luce del giorno insieme alla sua Julianna e al suo Jean-Claude, la sua serve umana e il suo mon chardonneret come erano soliti chiamarsi. Ma quei giorni erano finiti. Julianna in punto di morte aveva preferito Jean-Claude e nonostante lui era arrivato per salvarli, lei era morta e lui aveva metà del corpo coperto di cicatrici. Poi, nella vita di Jean-Claude era arrivata Anita Blake, la sterminatrice, una negromante. Una donna bassa con dei riccioli corvini, lei era riuiscita a conquistarlo mentre lui era ancora nell'ombra, nascosto, ad aspettare qualcosa, fino a che, Belle Morte non lo condusse propio la, a St. Louis, e potè vedere con i suoi occhi la complicità che esisteva tra Anita e Jean-Claude, che la sua invidia crebbe e con ossessivo dispiacere rimpiangeva di non essere morto anche lui, insieme a Julianna. Li detesteva, nel profondo. Jean-Claude aveva occhi per "ma petite" e a lui erano esclusi abbracci, carezze e amore. Lei non gli permetteva di avvicinarsi eppure aveva anche una relazione con Richiard Zeeman, l'Ulfric del clan di Thronos Rokke, aveva, come si diceva nel gergo americano, un piede in due scarpe. Se era permesso ad Anita stare anche con il mannaro, perchè a Jean-Claude, tutto ciò era escluso? Da quando era diventato il suo luogotenente non desiderava altro che rientrare nel suo letto, ma era titubante per via del suo aspetto lugubre e non più perfetto, per questo copriva metà del suo visto con i capelli e sfruttava le angolazioni della luce per mettere la parte sfigurata nell'ombra. Corpo imperfetto, vita imperfetta.
    **
    Durante una delle sue lunghe camminate solitarie, Asher era solito voltarsi verso la luna, osservarla nostagico e pensarsi tra le strade di Parigi. Ad ogni passo che si allontava dal Circo dei Dannati, il suo cuore si faceva più pesante. Eppure i vampiri erano creature morte e risorte, in fondo, non riuscivano a sopportare la visione di un crocifisso o uscire all luce del sole, eppure il destino era contro di loro perchè non gli aveva permesso di sopprimere totalmente i sentimenti, che anche se non erano quelli a compiere la maggiore delle loro azioni, gli permettevano di toccare quel poco di anima che aleggiava dentro il loro corpo senza permettergli di essere delle macchine sanguinarie che agivano solo per nutrirsi.
    Ed era in una di quelle camminate solitarie che la vide. Non poteva sbagliarsi. Con il suo potere, volò fino a raggiungere la vetta alta di un'albero e nascondersi più che poteva dalla sua vista. Aveva il volto stanco con due pesanti borse su entrambi le mani. Camminava a gran passo e aveva lo sguardo rivolto verso il parcheggio lì vicino. Caricò i pesanti sacchetti su una macchina, una piccola utilitaria gialla. Scostò un ramo, giusto per accertarsi dei suoi movimenti. Quando montò e mise in moto la macchina, non ci pensò due volte e la seguì volando.
    Finirono entrambi in una piccola zona di periferia. Aveva i capelli raccolti in una coda con addosso un lungo cappotto grigio. Smontò dalla macchina e sbuffando continuamente si accinse a prendere le borse che erano dentro il bagagliaio. Asher si mosse con estrema delicatezza, le si avvicinò e grazie alle sue abilità i suoi movimenti erano indistinguibili a orecchio umano. Ma la ragazza se ne accorse e con un movimento fulmineo si voltò, sentendo una qualche presenza dietro le sue spalle. Asher non potè agire se non coprire le cicatrici sfruttando il lampione offuscandone la visione. Lei non parve sorpresa della sua presenza e lui che invece, la potè osservare da vicino ne rimase più sconvolto che mai. Era la sua Julianna, ormai non c'erano dubbi. Lo stesso colore di capelli, i lineamenti, il colore degli occhi. Fece un passo avanti e lei non scacciò urlo e ne provò a scappare. Rimase immobile. Le borse alle sue mani caddero e la spesa si sparpagliò in mezzo alla strada. Fece un'altro passo stavolta incurante di proteggere il suo cuore dalla visione del suo viso, e quando si trovò di fronte a lei, le prese il volto tra le sue mani gelide e sorridendo dopo trecento anni, pote pronunciare il suo nome a voce alta. Lei guardò fissa senza distogliere lo sguardo. Sembrò che il tempo si era fermato. Non provò repulsione per il suo viso sfigurato. Si chiese se doveva raccontarlo a Jean-Claude, che la loro Julianna era viva. Sarebbe tornato tutto come prima? Il loro "menage a trois" nel ventunesimo secolo. Oppure questa volta se la sarebbe tenuta tutta per se? Aveva ancora il suo viso tra le mani e lei era ancora immobile. Occhi su occhi. Preso com'era dalle sue riflessioni, non si soffermò molto a capire il motivo per cui lei era rimasta in silenzio per tutto il tempo. Fece un passo indietro, e coprendosi con una ciocca di capelli la parte destra del viso, la guardò più attentamente. Era Julianna non c'erano dubbi, era il suo corpo, quello che aveva di fronte. Ma anche la stessa persona? Con la mente vagò all'ultimo giorno in cui l'aveva vista, morta, senza vita, senza che potesse fare niente per salvara, e adesso era di fronte a lui, viva e in carne ed ossa.
    << Julianna perchè non mi rispondi? >>
    Asher non si perse d'animo.
    << Lo sapevo, Le mie preghiere non sono state vane e ti hanno portata di nuovo a me >>
    Julianna rimase in silenzio e Asher senza arrendersi, le iniziò a parlare in francese, supplicandola di parlare.
    << Parla mio dolce amore, parla al tuo vampiro >>
    Troppo impegnato a supplicare la sua serva umana che non si accorse che il suo Master era alle sue spalle. Li osservava e delle lacrime amare solcavano il suo viso. In quello stesso istante sentì che avrebbe potuto perderlo per sempre. Non avrebbe più potuto toccarlo o stringerlo fra le sue braccia. Ma aveva bisogno di sapere, sapere se nel caso Julianna fosse ancora viva, lo avrebbe preferito a lei e così accadde. Quel suo piano in cui credeva che Asher non lo avrebbe mai abbandonato stava per ritorcersi contro se stesso. Asher stava progettando di scappare e forse di non tornare, lasciandolo dietro come un vecchi ricordo, una vecchia foto ormai ingiallita dal tempo.
    <<jean-Claude, credevo che ormai l'odio fosse assopito, ma in questo istante non desidero altro che infilzarti personalmente con un paletto>>
    Guardò attentamente la ragazza di fronte a se, stavolta vedendola per la prima volta. Jean-Claude lo aveva soggiogato. In quel momento l'odio crebbe e crebbe fino a toccare ogni cellula del suo corpo. Si librò alto nel cielo, scomparendo nel buio.
    Quando arrivò al Circo dei dannati, con estrema urgenza raggiunse la sua camera e con velocità riempì il baule con i suoi effetti personali.
    << Non andartene >>
    Non si curò di voltarsi, voleva solamente fuggire via lontano.
    << Mon chardonneret >>
    Era colmo di rabbia, mai aveva provato un sentimento così forte. Lo aveva illuso, si era preso gioco di se stesso, come se nel corso degli anni non aveva sofferto abbastanza.
    << Dovresti preoccuparti solo di accrescere il tuo potere >>
    Jean-Claude era dietro le sue spalle.
    << Non dire così, mi spezzi il cuore >>
    Quando anche l'ultima camicia era dentro, chiuse il baule con tanta energia che si stupì che fosse ancora intero.
    << Jean-Claude devi lasciarmi andare via >>
    Jean-Claude lo abbracciò da dietro con estrema delicatezza.
    << Io desidero che tu rimanga >>
    Asher si asciugò una lacrima.
    << E vedere la tua felicità? Non posso, non posso rimanere oltre >>
    Jean-Claude lo strinse più forte.
    << Cosa posso fare allora? >>
    Asher appoggiò la sua mano sopra quelle di Jean-Claude che gli circondavano la vita.
    << Amarmi come un tempo, farmi entrare nel tuo letto, non desiderio che tu sia mio totalmente, ma averti anche solo per poco tempo ogni giorno, mi farebbe sentire amato >>
    Jean-Claude lasciò andare un pò la presa.
    << Sei talmente preso dalla sterminatrice che gli dedichi ogni istante della tua vita. Lasciami andare Jean-Claude è tempo che io vada >>
    Jean-Claude indietreggiò per lasciarlo passare. Asher sentì come se qualcosa lo aveva schiaffeggiato violentemente in pieno volto. Camminava a passo lento, sperando che Jean-Claude lo fermasse ma non successe. Quando raggiunse la porta che lo avrebbe definitavemente separato dal suo unico amore, sentì una grossa fitta al petto. Perchè ai vampiri non era soppresso l'amore? Perchè esisteva? Era meglio morire. Guardò dietro le sue spalle. Non c'era più tempo. Non per lui, non in quel posto, non nella sua vita. Non c'era più posto per Asher, doveva andarsene, scappare, nascondersi come aveva imparato negli ultimi anni. Nascondersi. Quella parola non risultò strana nella sua mente, ma pronunciarla avrebbe reso il tutto più reale. Un'altro passo e la corazza che si era costruito in quel piccolo lasso di tempo si sarebbe distrutta in mille pezzi. Tornò con lo sguardo davanti a se. La mano tremava come non mai. Sospesa a mezz'aria.
    << Se apri quella porta non potrai più tornare >>
    Posò la mano sulla maniglia e la afferrò energicamente.
    << E restare nell'ombra? Come un fantasma? >>
    Asher pronunciò quelle parole con un tono duro e distaccato.
    << Non ti chiedo questo, ma ti posso promettere che potremmo provarci >>
    Asher non poteva provare l'ebrezza di essere amato da qualcuno solo per un tempo determinato. Scaduto quel lasso di tempo, sarebbe tornato ad essere il nulla.
    << Non promettere cose di cui non sei sicuro di mantenere Jean-Claude. Risparmiami almeno una sofferenza, te ne prego >>
    Teneva la mano salda nella maniglia, voleva aprire quella dannata porta. Coraggio. Era quello che aveva bisogno. Inspirò un paio di volte, lunghi respiri per calmarsi.
    << Ti prego Asher, rimani, ti supplico, resta per me >>
    Mostrando il lato destro del suo viso si volse a guardarlo, presentando la sua bellezza mutilata.
    << Lo sai che per te farei qualsiasi cosa mon chardonneret, sei tu che non puoi farlo, eppure un tempo ci amavamo, abbiamo imparato a conoscere il nostro cuore, i nostri corpi e le nostre anime. Se tu potessi darmi una piccola parte di tutto ciò, ne sarei quanto meno grato e potrei accettare il mio essere, la mia esistenza in questo mondo e sentirmi adeguato. Se tu solo potessi darmi questa occasione non ti deluderei, te lo prometto, non ti farei più soffrire, ti darei gioia, amore, ti darei tutto me stesso. Non farmi rimanere inutilmente >>
    Jean-Claude pensò alla sua vita senza Asher e non riuscì ad immaginarsela. Quando lasciò la stanza, aveva il suo profumo. Abbandonandolo avrebbe perso metà di se stesso. Perderlo, come Julianna. Perderlo avrebbe significato aver perso quel poco di felicità di cui aveva potuto godere. Anita non gli concedeva tutta se stessa, e Asher, Asher non desiderava altro che dargli tutto se stesso. Viveva una guerra interiore. Una lotta il cui manico del coltello era dalla parte di Asher.

    Ricordo con esattezza il momento esatto in cui i miei occhi incontrarono quelli di Jean-Claude. Me ne persi subito e da quel giorno le nostre vite si intrecciarono. Insieme abbiamo amato, insieme abbiamo sofferto e adesso, insieme, viviamo quel poco di amore che ci è rimasto. Adesso non ho più paura. Quando facciamo l'amore finisce sempre per convincermi che sono bellissimo anche io. Ognuno di noi deve convivere con i propri difetti e se combiaciano anche con le proprie insicurezze finisce sempre che qualcuno riesca a non sprofondare più in giu, nella via del non ritorno. Jean-Claude rappresenta la mia ancora e finchè ne resterò aggrappato, saprò di essere amato.
     
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  2. lee‚
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    Oddio Jess!! xD
    Ero convinta di averti già commentato!! *rotola via*
    Cheddire! Amo Asher e quindi non potevo perdermi questa tua one-shot...ammetto però che è stato un colpo vedere: genere "verde". Appena l'ho letto già pensavo: "nuooooo, niente cosacce!" xDD
    A parte le mie divagazioni del cavolo...u_u
    Mi è piaciuta molto questa breve ff, soprattutto perchè parlava di Asher e Jean-Claude e dei sentimenti di Asher.
    Dall'inizio alla fine l'ho adorata, soprattutto la parte in corsivo!! ♥♥
    Complimentissimi Jess!! E spero che prima o poi farai una shot con, magari Asher e JC che fanno le cosacce! uahauhauah!! xD

    Un bacionissimo.
     
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  3. sylvain.
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    ahahah chissà, le cosacce potrebbero arrivare ihihihi
     
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    Uao! Jess, non avevo proprio visto questa FF! Amo tantissimo la saga di Anita Blake! Devo dire che hai reso i sentimenti esasperati di Asher e il conflitto interiore di Jean-Cluade davvero molto bene! <3
    Beh, io sono più fan della coppia Anita/Jean-Claude che non di J.C./Asher normalmente, ma questa shot mi è piaciuta! **
    Il fatto è che Asher ha la sindrome del "vittimismo"... cosa che nei libri crea non pochi problemi =.= Mi piace molto di più vedere come si evolve il rapporto e l'amore tra Jean-Claude e Anita, che prima è più chiusa e poi si apre ed impara ad amare davvero xD Purtroppo Asher si presenta come un uomo ferito, poi in parte guarisce grazie all'amore sia di J.C. che di Anita, ma continua ancora a volere sempre troppo e troppo e mai nulla è abbastanza... (in questa shot, almeno, dice che è disposto ad accontentarsi di tutto pur di essere amato, quindi fa tenerezza e simpatia **)... e alla fine diventa proprio uno scassaballe (ma non dico di più, se no faccio spoiler sui libri inglesi che non sono ancora usciti qui da noi) xD
    Al di là delle preferenze e di tutte le considerazioni... hai scritto davvero bene! Complimenti1 <3

    Un errorino:
    CITAZIONE
    non desiderio che tu sia mio totalmente

    Non desidero
     
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  5. sylvain.
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    CITAZIONE
    io sono più fan della coppia Anita/Jean-Claude che non di J.C./Asher

    Facciamo stare Anita con Richiard, così il resto è nostrooooo *modalità pigliamoci ogni ben di dio, attivata*
    Si Asher fa un po troppo la vittima, ma credo rientri nel suo personaggio, mi piacciono i tipi tormentati, anche se lui alle volte esagera, ma se non lo facesse non sarebbe Asher ù.ù il mio EmoAsher *ç* ha anche il ciuffo non trovate? Dato che si copre metà del viso ahahahah
     
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    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH, la tristezza mi invade çwç
    Io non conosco i soggetti in questione ma l'ho letta lo stesso e m'è venuta ancora più voglia di cominciare la saga, LOL

    CITAZIONE
    Ricordo con esattezza il momento esatto in cui i miei occhi incontrarono quelli di Jean-Claude. Me ne persi subito e da quel giorno le nostre vite si intrecciarono. Insieme abbiamo amato, insieme abbiamo sofferto e adesso, insieme, viviamo quel poco di amore che ci è rimasto. Adesso non ho più paura. Quando facciamo l'amore finisce sempre per convincermi che sono bellissimo anche io. Ognuno di noi deve convivere con i propri difetti e se combiaciano anche con le proprie insicurezze finisce sempre che qualcuno riesca a non sprofondare più in giu, nella via del non ritorno. Jean-Claude rappresenta la mia ancora e finchè ne resterò aggrappato, saprò di essere amato.

    E' perfetta çwç *si ritira in un cantuccio a piangere*
     
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5 replies since 15/12/2012, 15:37   107 views
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