P.

Così a lungo
cercando
un colore simile
tonalità unica
prezioso ghiaccio
insapore
fuoco caldo
nel cuore
«Quale colore» domandi
«Il tuo» atona rispondo
alla ricerca della forza
del coraggio mancato
di sorreggere quella parvenza d’azzurro
con la mia
«E l’ho incontrato» insisto
«Cosa» ancora chiedi
senza voce
nella mente silente
di chi pensa
ad un epilogo diverso
«Il tuo sguardo»
«Non ho sguardo»
«Sì lo hai»
«Non c’è sguardo nei miei occhi» visibilio della fantasia
insisti
sondando terreni insondati
«C’è sguardo nei tuoi occhi» ansimo
in perenne attesa
e il silenzio
attonito
mentre altri parlano
e tu taci
perché in quel corpo sei assente
inesistente figura
proiettata nella mia testa
e negli occhi di un altro
individuo come te
uomo cresciuto
e mai più bambino
tu
sempre infante
e mai uomo
«Non ero io» dici soffuso
nascondendoti nei meandri delle mie parole
«Sì eri tu»
«No non ero io»
«Eri tu
ed erano i tuoi occhi
e del loro colore ho mangiato
bevendo delle mie lacrime
impalpabili
infinite»
per una infausta bestemmia
blasfemo il tuo nome
ora
accanto al mio.