Insomnia

angst|rosso

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    «‎Changing eyes»

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    Insomnia.


    jj73



    _autore: SybilByOscar/Divine Insanity
    _genere: angst
    _rating: rosso
    _tipologia: one shot
    _breve descrizione: //
    _note: //


    «Ridicola
    semplicemente
    ridicola
    come puoi anche solo pensare che una storia del genere possa reggere ovunque nei racconti che lasci agli altri pensando che poi ti ascoltino
    ma ti sei visto allo specchio
    per Dio
    cosa credi di fare
    fai troppo rumore
    neppure ti ascolti mentre rivolti il tuo corpo pesante sotto le lenzuola
    ora accaldato ora freddoloso
    chiedendoti cosa ne sarà del tuo futuro
    squallore
    cosa devo vedere
    cosa sono costretta a vedere
    adesso
    che stringi gli occhi chiedendoti se riuscirai ad addormentarti
    mh di cosa hai paura sentiamo
    sono tutta orecchi
    di cosa hai paura
    del buio
    sei troppo grande sì per avere paura del buio
    allora
    cosa è che ti spaventa
    che ti terrorizza
    obbligandoti a nasconderti sotto il lenzuolo immaginando che sia una barriera protettiva
    mh
    cosa ti paralizza
    fammi indovinare
    ti prego
    ho voglia di giocare sì con te perché mi ispiri tanta fiducia da anni
    sì da anni ti guardo da anni sto seduta al tuo fianco domandandomi per quanto ancora tu potrai reggere
    sono ritmi pesanti quelli che conduci ogni giorno
    ma anche la notte
    certo la notte
    amore
    non mi deludi mai o quasi mai
    ora non voglio abbonarti
    meriti che non hai guadagnato del tutto
    e più ti guardo più mi rendo conto che sei ridicolo
    ad ogni modo non posso farci nulla
    mi sono innamorata di te tanti anni fa
    e non riesco proprio a tradirti come vorrei
    mi piacerebbe senza alcuna ombra di dubbio
    lasciarti
    concederti il privilegio di chiudere gli occhi come stai facendo adesso o meglio stai cercando di fare rintanandomi nell’angolo buio di un’altra stanza tra le pieghe di un’altra mente
    ma tu sei così silenzioso
    e ancora i tuoi pensieri sono i più rumorosi quando siedi sul materasso e questo si piega perché pesi troppo
    e sono chiassosi ancora i tuoi pensieri quando la nuca grava su un cuscino troppo morbido per reggerti alla perfezione
    e ci provi ostinato desiderio il tuo di addormentarti lasciando alle spalle una giornata piena di domande
    ma con nessuna risposta all’apice degli orari che tu stesso stabilisci per non morire
    ma sei già morto mentre strisci ed implori me di allentare la presa di cercare altrove il mio piacere ma non posso farlo
    e se anche potessi il richiamo della tua mente è più forte
    i tuoi spasmi sì guardati
    ora che da sinistra volti sul fianco destro accovacciato come un feto che ancora deve nascere domandando riposo per poco
    poco tempo senza pretese
    ma questa è una pretesa
    Iddio
    è la pretesa più grande che una persona possa anche solo umanamente immaginare
    discutiamone ragazzo
    parlane con me
    sii uomo
    mentre il tempo scorre e vola via ancora tra braccia e gambe che adesso non senti
    sì ti faccio paura
    ti spavento come nessuno ti ha mai spaventato prima hai paura a socchiudere quegli enormi occhi ecco cosa ti spaventa la verità quelle parole che nessuno dice pur di mentire al prossimo perché le bugie sono più facili della verità
    è più facile mentire che raccontare cose giuste per aprire gli occhi
    sì tieni aperto lo sguardo per me guardami mentre scivolo su di te ancorata per la lunghezze delle braccia
    non voglio farti male ma tu ecco poggia la schiena sul materasso bravo
    e solleva lo sguardo guardami spalanca gli occhi nonostante la stanchezza lucidi iridi che si scontrano con il nulla ma non sono il nulla aspetta lentamente si ferma il tutto attorno a te a noi nel silenzio di una notte come tutte le altre
    nessuna come la precedente
    nessuna come sarà la successiva
    e ne verranno altre in cui preghi silenziosamente bambino guardando in volto la stanchezza farsi largo tra le ossa nei muscoli scomposti di crampi indecenti
    e provi dolore adesso che le mani risalgono dai pieni alle ginocchia paralizzato torpore e risalgono ancora le dita polpastrelli accaldati sul bacino sterno bloccato respiro spezzato da ansiti di paura
    la sento la paura che risale dallo stomaco alla gola
    e sei lì pronto a parlare a dire di cose che non vanno dette senza voce
    rifletti
    abbandonati a me che ti percorro a ritroso sino a sfiorarti la bocca pelle contro pelle per farti compagnia io fedele amica»

    «Vattene»
    «Non vado via non posso farlo sei mio ogni centimetro del tuo corpo mi reclama come se non potessi stare senza te»
    «Vattene»
    «Non dormire no non chiudere gli occhi pensa pensa alla vita in una notte buia»
    «Vattene»
    «E non sarei nessuno se non ci fossi tu a cullare la mia notte la mia sera troppo lunga mentre di giorno scompaio lasciando stanchezza nel corpo nel tuo corpo che bramo per quelle ore di luce sognando di possederlo in quelle ore in cui il cielo si oscura e nessuno può vedere oltre la finestra»
    «Vattene»
    «E non sarei niente se non ci fossi tu mio guscio»
    «Vattene»
    «E non sarei nessuno e non sarei niente se non ci fossi tu mio guscio mio corpo»
    «Vattene»
    «E non sarei nessuno e non sarei niente se non ci fossi tu mio guscio mio corpo mia creatura»


    Insomnia.
     
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  2. *MarÏe
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    User deleted


    wow. decisamente inquietante. Inquietante ma bellissima *_* avrò probabilmente difficoltà a dormire dopo aver letto ma sono contenta di averlo fatto! Veramente complimenti, mi ha colpito molto da tanto è bella e ben scritta! :)
     
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1 replies since 19/6/2013, 19:38   80 views
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