Star Trek: Time Paradox

giallo/ sci-fi

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    STAR TREK: TIME PARADOX



    _autore: •Cortexiphan;
    _fandom: star trek
    _genere: fantascientifico
    _rating: giallo
    _pairing: //
    _personaggi: un po' tutti
    _tipologia: long story
    _breve descrizione: L'Enterprise si ritrova con due astronavi venute da due epoche diverse distanti tra loro nel futuro.
    La Voyager e la DeLorean devono tornare nei loro tempi e possono farlo solo unendo le forze.
    _note: Non voglio offendere nessun Trekkers con la mia storiaXD perdonatemi se non sarò perfetta nel descrivere TUTTO del mondo di Star Trek. Non ho inserito l'Enterprise di Kirk perché già tre navi sono difficili da gestire, davvero... non scherzo, quindi prenderne una quarta sarebbe stato un suidicio... e poi perché trovo la serie TOS perfetta così com'è non me la sentivo insommaXD detto questo Buona lettura!




    Anno 2599

    E' una giornata uggiosa e malinconica a San Francisco, i suoi abitanti viaggiano per la città a testa bassa pensando alla lunga giornata di lavoro che li attende.
    Una donna esce di corsa dall'Accademia Stellare, un edificio grande circondato da bandiere terrestri e non, con un largo sorriso stampato in faccia. Lei è Andromeda Messier, giovane membro della flotta stellare alla quale è appena stato assegnato il comando dell'astronave DeLorean.
    Nonostante la sua giovane età, Andromeda sa di potercela fare dopo gli anni del liceo passati a sognare lo spazio ed i restanti cinque dedicati allo studio in Accademia, ottenendo sempre buoni voti.
    La donna corre senza mai fermarsi, fino ad arrivare a un grattacielo altissimo sovrastato dalla scritta “Genetic Laboratory”; sa già che la persona che cerca ora è ai laboratori genetici, ha bisogno di dire a qualcuno ciò che le è appena stato comunicato e Ryan Bell deve essere la prima persona a saperlo.
    Ryan è il migliore amico di Andromeda che lavora nel grande edificio pieno di enormi laboratori come ingegnere genetico ed è un ibrido, mezzo umano e mezzo vulcaniano.
    La ragazza esce di corsa dall'ascensore che l'ha portata al penultimo piano e arriva subito alla grande porta che la separa da Ryan e sulla quale c'è un cartello sbiadito che incita i visitatori a non entrare ma, come sempre, Andromeda lo ignora e apre la porta.
    Per Ryan e il suo team non è una novità vedere Andromeda girare felice nel laboratorio immenso, per cui l'uomo non si stupisce nel vedere l'amica entrare sorridente, si limita a sospirare e a continuare il suo lavoro:
    « Mi sembrava strano il fatto che tu non fossi ancora qui » dice, infine, guardando Andromeda.
    « Come no! Lo sapevi che gli amministratori dell' Accademia dovevano parlarmi» risponde avvicinandosi all'amico quasi un metro più alto di lei.
    L'uomo sospira nuovamente:
    « E che volevano? Se non sono invadente …»
    Andromeda sta per rispondere ma si ferma improvvisamente e guarda l'amico lavorare: Ryan non sembra felice; sebbene non mostri le sue emozioni Andromeda lo conosce abbastanza bene da capire il suo umore e i suoi sentimenti, parlare della DeLorean potrebbe peggiorare le cose in qualche modo.
    «Allora? Cos'è non puoi dirmelo? Certo che voi della Flotta ne avete di segreti » dice, vedendo l'amica in difficoltà
    « Oh no! Posso dirtelo è che devo trovare le parole, ecco » risponde infine sforzandosi di sorridere.
    Ryan inarca un sopracciglio confuso, lo fa spesso soprattutto se l'argomento di conversazione è la Flotta Stellare, e ad Andromeda piace vederlo confuso considerato che la confusione è l'unica sensazione che esce dal suo viso e che lo fa sembrare più umano.
    La ragazza ricomincia il discorso, prendendo fiato:
    « Mi hanno affidato il comando della U.S.S. DeLorean ».
    Nel laboratorio cala il silenzio e, come aveva previsto, l'annuncio peggiora la situazione.
    « Bene! Congratulazioni. Dovrai partire lo sai vero?» dice Ryan, più freddo del solito, prendendo alla sprovvista Andromeda.
    « Sì, lo so» dice, sempre più malinconica,e poi senza pensare aggiunge «E tu verrai con me».

    Sono passati due giorni dalla notizia degli amministratori e dalla visita a Ryan, la proposta di Andromeda di partire con lei fu seguita da una furiosa discussione che terminò però con l'arresa dell'amico. I laboratori di genetica erano un ampliamento della Flotta anche se gli scienziati che lavoravano ai laboratori non erano tenuti a frequentare l'Accademia Stellare, quindi l'inserimento di Ryan Bell al programma d'esplorazione della DeLorean era effettivamente possibile ed il suo nome era già stato inserito nell'elenco dell'equipaggio che Andromeda doveva scegliere in una sola settimana.
    Distesa sul letto, controllando i profili di tutti i marinai presenti in accademia per poter scegliere i migliori, Andromeda sospira e lancia sul comodino il sottile computer che atterra con un lieve tonfo.
    « Chi sa se la Flotta mi farà portare anche te » pensa a voce alta guardando l'uccellino bianco profondamente addormentato nella sua gabbia.
    « Al capitano Archer fecero portare il suo Beagle tanti anni fa, spero che la cosa non sia cambiata » continua per finire poi in un altro rumoroso sospiro.
    La reazione di Ryan alla notizia l'ha sorpresa non poco così come il suo aver accettato dopo solo una discussione, considerata anche la testardaggine dell’amico.
    Ma ormai è fatta e Andromeda è decisa a non pensarci più, soprattutto per il fatto che mancano solo cinque giorni alla partenza dell'astronave e a lei mancano ancora parecchi membri dell'equipaggio anche se gli ufficiali sono già stati tutti scelti.
    La ragazza chiude gli occhi pensando all'avventura che avrebbe iniziato di li a breve quando suona il campanello. Apre gli occhi irritata e preme un pulsante vicino al letto.
    « Sì?» dice riprendendo in mano il piccolo computer attendendo una risposta che non tarda ad arrivare.
    « Sono io Andromeda» la ragazza si è completamente dimenticata che Ryan si era offerto per aiutarla con l'elenco.
    Ryan entra nella stanza e incrocia le braccia, offeso:
    « Allora?» chiede arrabbiato.
    Andromeda sa che all'amico non piace quando qualcuno si dimentica un appuntamento ma sa anche cosa serve in questo caso, così si alza, sorride e lo abbraccia sfiorandogli con una mano le orecchie a punta. Le orecchie e il carattere sono l'unica cosa che detta l'appartenenza di Ryan alla razza vulcaniana mentre i lineamenti sono quelli tipici umani.
    L'uomo ricambia l'abbraccio timidamente, poi Andromeda si stacca dalle sue braccia, prende il computer e si siede sul letto seguita da Ryan.
    « Sai, in verità penso di essere a buon punto con l'equipaggio. Tu? Preparato le valigie? »
    Ryan prende il computer dalle mani dell'amica e comincia a sfogliare l'elenco sfiorando con le dita lo schermo.
    « No. Penso che mi ridurrò a farle la sera prima. Bé.. meglio se sei a buon punto » risponde continuando a guardare lo schermo.
    « Sei peggio di noi donne! Hanno accettato tutti sai? Non me lo aspettavo sinceramente, pensavo che, con così poco preavviso, non avrebbero accettato e invece l'esplorazione è ancora ricercata vedo » risponde sedendogli accanto
    « Perché non dovrebbe essere ricercata? Anche se le precedenti esplorazioni hanno già scoperto molto, quello che ancora c'è è nostro » risponde lui, alzando finalmente lo sguardo dal computer. Andromeda sorride.

    Il giorno della partenza l'equipaggio della DeLorean sta effettuando gli ultimi controlli di routine all'astronave mentre gli ufficiali, ancora sulla Terra, seguono gli ordini dall'Ammiraglio Smith.
    « So che ci porterete a casa informazioni nuove e utili » dice rivolgendosi agli ufficiali pronti a partire.
    « Certo. Faremo del nostro meglio per ampliare la conoscenza nella Federazione » risponde Andromeda in tono autoritario.
    Gli ufficiali salgono su due navette che li porterà sulla DeLorean; il guardia-marina Trent Brown si mette alla guida della navicella:
    « Capitano pronta? » chiede, con un largo sorriso sul viso allungato accerchiato da capelli e pizzetto neri. Andromeda sorride a sua volta e guarda Ryan seduto dietro di lui intento a controllare i comandi.
    « Sì! Speriamo di essere davvero all'altezza. Guardia-marina ci porti alla DeLorean » dice cercando di non ridere. Trent le fa un cenno con il capo dicendo:
    « Sissignora, ai suoi ordini capitano! » e fa partire la navetta.
    Dopo una decina di minuti anche gli ufficiali sono a bordo dell'astronave, tutti ai loro posti, e dagli altoparlanti arrivano gli “ok” dai vari settori, plancia compresa e la DeLorean è finalmente pronta a partire.

    Andromeda fa un respiro profondo mentre l'inno della federazione precede il classico discorso dell'Ammiraglio Smith alle astronavi di partenza, tali navi ormai non sono molte per cui ogni partenza è una festa.
    Andromeda è troppo euforica per ascoltare l'Ammiraglio ma sa a memoria il discorso e, alla fine, annuisce e fa un lieve inchino verso la figura dell'uomo nel grande oblò. Quando la comunicazione ufficiale si chiude, tutta la nave aspetta solo che i motori siano operativi e quando Ryan, comandante scientifico, proclama “Capitano, i motori sono pronti alla partenza”, tutta la plancia si anima così che Andromeda inizia a girare per la plancia dando i primi ordini:
    « Guardia-marina proseguiamo per la rotta impostata, andiamo a impulso per ora ».
    La DeLorean finalmente parte.

    « Partenza eseguita perfettamente » annuncia Ryan controllando le varie console davanti a lui.
    Andromeda si siede sollevata guardandosi attorno e fermandosi poi su Bonnie Taylor, l'interprete della nave: una donna sulla quarantina bassa con lunghi capelli biondo platino che Andromeda ha visto al colloquio in t-shirt e pantaloncini ma ora con la giacca e la cravatta nera sembra un'altra persona.
    Due ore dopo la partenza tutto è tranquillo, Ryan aggiorna costantemente il capitano sulle condizioni dell'astronave e nessuno si accorge della nave completamente nera che si trova dritta lungo la rotta della DeLorean finché non è troppo tardi: i sensori non hanno individuato la nave, l'allarme non ha messo in guardia né Ryan né gli altri ufficiali e tutto avviene in pochi secondi. Andromeda cerca di dare indicazioni a Trent Brown per aggirare la nave ma ormai è troppo tardi e il terribile impatto è inevitabile.


    ********************

    Anno 2310

    Kathryn Janeway si ferma con la mano pronta a premere il pulsante di rilascio delle navette rimaste ancora intatte nella Voyager, ormai semi distrutta, che contengono gli ufficiali rimasti ancora sull'astronave.
    Con grande malinconia il capitano Janeway preme infine il pulsante e le navette si sganciano.
    Kathryn è ora sola in un ammasso di metallo ormai distrutto che, un tempo, appena un anno prima, era una splendida astronave. Un cambio di rotta ha condannato a morte la Voyager e con lei metà equipaggio, mentre l'altra metà è stata obbligata dal capitano a partire e salvarsi. Gli ufficiali invece avevano insistito per rimanere al fianco suo e del capitano e, infine, Kathryn aveva accettato non volendo rimanere sola.
    Un nuovo attacco alla Voyager portò però il capitano a prendere la dolorosa decisione di obbligare i suoi colleghi, compagni e amici, a lasciare la nave e a tentare di salvarsi, così come aveva fatto con l'equipaggio rimasto vivo.
    Così Kate aveva letteralmente minacciato tutti ma il gruppo, ormai ridotto a otto membri, oppose resistenza.
    « Non puoi chiedermi di lasciarti qui sola Kate. No. Non se ne parla! » aveva gridato il comandante Chakotay e tutti gli altri avevano annuito, ma Kathryn Janeway fu irremovibile e si trovò così a dover lasciare andare gli ultimi della Voyager.

    Il silenzio che la circonda è insostenibile, quasi insopportabile e mentre Kathryn si dirige di nuovo verso la plancia cerca di pensare a un piano, a qualcosa da fare per porre fine a tutto quanto. Ora non ha possibilità di salvezza ed è sola con la sua astronave.
    « Ehi, pare che per noi sia quasi la fine eh vecchia mia? » dice, con la voce rotta dai singhiozzi, come se la Voyager potesse davvero ascoltarla.
    « Ma almeno qui con te ci sono solo io. Gli altri, se hanno avuto fortuna, se la sono cavata » continua, mentre ormai le lacrime le rigano il viso.
    Arrivata in plancia si asciuga il viso e si siede al suo posto, non si guarda attorno come fa di solito, farlo vorrebbe dire abbandonarsi alle emozioni e quindi tradirsi, no: Kathryn guarda dritto davanti a se e tutto ciò che vede è il freddo spazio sconfinato.
    Ma sa che non durerà per sempre, ben consapevole del fatto che le navi nemiche torneranno a darle il colpo di grazia e lei finirà col venire distrutta dalle creature che avrebbe semplicemente voluto conoscere.

    All'improvviso una nave completamente nera compare davanti alla Voyager, Kathryn si gira verso la console dei sensori in attesa dell'allarme, ma i sensori sono muti.
    « Ero convinta che funzionassero. Erano l'unica cosa ancora funzionale » sussurra tra sé e sé incredula, ma la nave appena comparsa non si muove e non da segni di vita, sembra un cumulo incenerito di macerie.
    Il capitano la guarda confusa e si avvicina alla console delle comunicazioni per premere poi un pulsante: la console si accende e Kathryn cerca di chiamare la nave sconosciuta. Nessuna risposta. Una scansione toglie ogni dubbio, la nave è abbandonata. A Kathryn non importa come è comparsa davanti alla Voyager e perché: ha finalmente trovato il suo piano, ora sa cosa fare.
    La donna si siede al posto del tenente Paris al comando della Voyager e importa la rotta, la Voyager parte lentamente verso il suo ultimo viaggio, incontro alla nave nera. Kathryn sospira e sorride chiudendo gli occhi dicendo “Addio amica mia”, le lacrime ricominciano a rigargli il viso ma questa volta Kate continua a sorridere, sorride anche quando la Voyager colpisce violentemente la nave nera disintegrandosi con lei dentro e, in meno di pochi secondi, è tutto finito.


    *****************


    Anno 2156

    L' Enterprise è un'astronave partita dalla Terra con un solo scopo: esplorare.
    Ma l' Enterprise non ha una meta ormai da settimane e l'equipaggio inizia a essere irrequieto così come il capitano.
    Jonathan Archer è seduto in plancia parecchio annoiato, i guardia-marina Sato e Mayweather parlano animatamente in attesa della fine del turno e T'Pol armeggia con le console.
    « T'Pol ci sono novità? » chiede il capitano, speranzoso, alla donna che lo guarda e sputa un freddo “no”.
    Il tenente Reed guarda il capitano e il comandante scientifico e sorride, cercando di non farsi notare. Jonathan Archer sospira e ritorna a guardare lo schermo davanti a lui.
    « Sono settimane ormai che non troviamo neanche una navicella in avaria, sono spariti tutti? » domanda, irritato.
    « Capitano, non può pretendere di incontrare nuove civiltà ogni giorno » risponde T'Pol alzando lo sguardo dai comandi.
    Alla conversazione di Hoshi Sato e Travis Mayweather si unisce anche Malcom Reed. Hoshi e Malcom ascoltano attentamente la storia di Travis su quando viveva nella Horizon. « Ho iniziato a lavorare da piccolo. Avevo sì e no dieci anni. Aiutavo i miei genitori, nella Horizon c'era sempre molto lavoro essendo una nave da carico.»
    L'unica che ha qualcosa da fare è T'Pol che continua ad ispezionare lo spazio attorno all'Enterprise in cerca di qualsiasi cosa che possa stimolare l'attenzione dell'equipaggio umano con il quale si ritrova e per il quale aveva rinunciato a un matrimonio combinato.
    I sensori iniziano ad impazzire, Jonathan Archer e il resto degli ufficiali presenti si girano verso una T'Pol sorprendentemente confusa che però fa un respiro e dice:
    « Capitano i sensori rilevano un'anomalia dritta davanti a noi ».
    T'Pol e il capitano si girano istintivamente verso il grande oblò davanti a loro, una luce bianca gli si apre davanti e ne esce una nave diretta inevitabilmente verso l'Enterprise se non fosse per la prontezza di Travis Mayweather nel cambiare rotta aggirando così, senza danni, l'astronave appena apparsa, la quale, fa qualche metro e poi si ferma.

    Il tutto è successo in pochi secondi.
    Travis Mayweather sospira di sollievo tirando indietro la testa e chiudendo gli occhi, ha appena scongiurato una tragedia e ancora non ci crede, il capitano si alza e si avvicina a Hoshi.
    « Chiamali » dice al guardia-marina.
    « Non serve Capitano. Lo stanno facendo loro » risponde la donna ancora tremante.
    « Rispondi e dammi il video, grazie » conclude Archer sfregandosi gli occhi con una mano.
    Ora nel grande oblò c'è una donna sulla cinquantina con i capelli corti a caschetto visibilmente confusa e disorientata.
    Jonathan Archer e gli ufficiali in plancia non hanno dubbi: la donna e il gruppo che è dietro di lei sono umani.
    « Mi spiace » dice la donna, sull'orlo delle lacrime « Io non capisco.. Ma.. vi conosco. Sì certo tu sei Jonathan Archer ».
    Gli ufficiali dell'Enterprise non riescono a spiccicare una sola parola, confusi dalla provenienza della nave che li ha quasi uccisi.
    « Sì. Vedo che lei mi conosce, non le chiederò perché mi conosce, per ora. Ma mi dica lei chi è.»
    Il capitano stava cercando di mantenere la calma a dispetto del panico che lo attanagliava: quella nave non poteva essere umana, non poteva venire dalla Terra, la prima nave uscita dalla Terra erano loro.
    « Sono il capitano Kathryn Janeway dell'astronave terrestre U.S.S. Voyager, capitano Archer noi veniamo dal ventiquattresimo secolo ».
    La Voyager e l'Enterprise non hanno il tempo di continuare la conversazione quando i sensori segnalano un'altra anomalia.
    « Capitano sta succedendo di nuovo. Dietro di noi a sinistra.» dice T'Pol quasi gridando.
    Stavolta Travis non può fare nulla, un'altra nave spunta proprio come ha fatto pochi minuti fa la Voyager ma stavolta l'impatto non può essere evitato così, l'Enterprise e la nave sconosciuta si sfiorano provocando comunque parecchi danni. La nave sconosciuta ha un motore in avaria e non fa molta strada prima di fermarsi, l'Enterprise ha subito meno danni e i più sono alla corazza esterna. Hoshi si mette ad armeggiare con i comandi davanti a lei mentre il capitano Archer la guarda dandole silenziosi ordini
    « Non rispondono, capitano » dice infine.
    « Può essere che abbiano avuto danni anche ai sistemi di comunicazione» riferisce Malcom Reed guardando l'astronave ferma davanti a loro attraverso l'oblò.
    Archer fa un cenno a Hoshi Sato dicendo: «Riprova finché non rispondono ».
    La donna annuisce e torna alle sue mansioni. Il capitano torna a sedersi pensando alle parole del capitano Janeway.
    Come è possibile che una nave del ventiquattresimo secolo si ritrovi qui ben duecento anni indietro, cosa poteva mai essere successo alla Voyager per farla arrivare fin lì? Poteva fidarsi? Tutte domande alle quali Jonathan Archer non può dare risposta finché non torna a parlare con Kathryn Janeway, ma una cosa è certa: la Terra continuerà le esplorazioni spaziali.
    I pensieri del capitano Archer vengono interrotti da Hoshi.
    « Capitano » la donna indica l'oblò che ora mostra una donna giovanissima davanti a un gruppo di persone terrorizzate.
    « Bene. Io sono Jonathan Archer, e voi avete appena quasi distrutto la mia nave» dice Archer un po' ironico.
    « Io.. non capisco.. dovremmo essere morti! Noi.. Jonathan Archer? ».
    Il panico della giovane donna scompare lasciando trapelare lo stupore.
    « Sì. Fatemi indovinare, venite dal ventiquattresimo secolo e di conseguenza mi conoscete? » risponde il capitano Archer, la donna ancora confusa guarda un po' i suoi ufficiali e un po' la plancia del'Enterprise.
    « Cosa? No! Noi siamo del 2599. Perché ha pensato che venissimo dal ventiquattresimo secolo? Comunque io sono Andromeda Messier capitano dell'astronave U.S.S. DeLorean. Strano, due minuti fa eravamo nel 2599 e ci stavamo scontrando contro una nave completamente nera e ora siamo qui.. nel 2100 davanti a Jonathan Archer e all'Enterprise. Non so se essere terrorizzata o contenta » risponde infine tutto d'un fiato.

    FINE PRIMO CAPITOLO

    CAPITOLO DUE

    Edited by •Cortexiphan; - 26/8/2013, 15:45
     
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    *beta al rapporto*
    Come ti dicevo, sono contenta di aver visto i due Star Trek di JJ perché almeno capisco meglio di cosa si parli, LOL.
    A me la storia è piaciuta tanto, scorre liscia come l'olio proprio, ed il paradosso temporale mi piace da impazzire. Adoro i paradossi! ♥
    Mi diverte molto l'idea di vedere dove vuoi andare a parare con la storia e non vedo l'ora di capire cosa diavolo sta succedendo :P
    Poi come ti ho detto ho già la mia ship *^* Andromeda x Ryan, ohyeh. Presto gli affibbierò anche un nomignolo, preparati psicologicamente.
    Ahahah X°
    Sbrigati a scrivere l'altro e mandamelo così posso soddisfare la mia curiosità ò,ò
    *the perks of being a beta-reader*

    #copincollare spudoratamente da EFP X°
     
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    ahhh Bea** grazie di nuovo^^
    Ah.. hai visto i reboot di Abrams? be se ti hanno fatto capire la mia ff ok sono felice.. ma io li odio i reboot di AbramsXD non sono star trek..
    Grazie ancora** sto scrivendo il secondo^^
     
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    Boh, gli altri mi sanno di troppo vecchio quindi non me li vedrò mai ^^"
    E' come Doctor Who prima di Nine :S
    Comunque a me il primo è piaciuto tanto, il secondo un po' meno. Ma non mi sono sembrati malaccio :P
     
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    Ma il film sara anche bello è che per me non sono star trek:) l'enterprise di archer e la voyager sono del 2006 non sono vecchissimi:) forse ti confondi con la serie TOS:)
     
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    CAPITOLO DUE: LA NUOVA MISSIONE




    Anno 2156

    Un'ora dopo il brusco arrivo della DeLorean e della Voyager, tutti e tre i capitani si trovano nella sala riunioni proprio di quest’ultima.
    Jonathan Archer si guarda nervosamente in giro, scrutando ogni piccolo particolare di quell'unica stanza visitata, per il momento, di una nave proveniente dal futuro; Andromeda Messier, invece, sembra a suo agio pur non essendo nella sua nave.
    Il capitano Archer la guarda confuso chiedendosi come mai, poi all’improvviso capisce: il capitano Messier viene dal 2500 quindi conosce già sia l'Enterprise che la Voyager.
    « Quindi abbiamo capito che tutte e due le nostre astronavi si sono imbattute in vascelli completamente neri che ci avrebbero portati nel passato? » chiede, in cerca di conferme, Kathryn Janeway, rivolta ad Andromeda. La donna è ancora scossa dall'accaduto, Andromeda invece, dopo la paura iniziale, ora è relativamente calma e ascolta impaziente i racconti di Jonathan e Kathryn .
    « Sembra di sì. E se fosse la stessa nave? Ci ha fatto viaggiare nel tempo no? Vuol dire che può farlo lei stessa. » dice infine Andromeda osservando i due davanti a lei.
    Kathryn fissa con insistenza la tazza di caffè che ha davanti senza dire una parola per cinque minuti buoni.
    « Sì, potrebbe essere. Ma non possiamo esserne certi e comunque resta sempre il dilemma sul perché ci ha portato qui. » si decide infine a dire, rivolta agli altri due capitani, rendendoli partecipi dei pensieri che le attraversano ancora la mente mentre continua a fissare morbosamente la tazza ormai vuota. Jonathan attende impaziente spiegazioni ed è Andromeda a parlare ancora una volta:
    « Non doveva andare così. Lei capitano Janeway, si è schiantata contro una nave nera ma questa l'ha riportata solo un anno indietro non più di duecento anni. C'è qualche cosa che non va questo è certo. Lei invece capitano Archer… non ricordo, è Ryan Bell l'esperto di questa epoca. » dice passando lo sguardo da Jonathan a Kathryn.
    Il capitano Janeway guarda con sorpresa Andromeda:
    « Doveva accadere a priori? Cioè l'unica cosa di diversa è l'epoca in cui sono finita? » domanda con calma apparente, ma prima che Andromeda possa rispondere, Jonathan la precede:
    « Ok. Non so se per voi tutto questo sia normale ma per me e il mio equipaggio di sicuro non lo è. Ho capito solo che due astronavi con i rispettivi equipaggi si sono scontrate con una nave nera apparentemente in avaria e si sono trovate qui, ma che la Voyager doveva già subire questo destino. » il tono del capitano Archer si fa impaziente: essere allo scuro di tutto è frustrante per Jonathan. Andromeda inizia a spiegare nei dettagli cosa è andato storto e come invece doveva andare.


    *****************


    Nella DeLorean, invece, Ryan Bell e Bonnie Taylor mostrano la nave a T'Pol, a Charles Tucker, il comandante nonché addetto ai motori dell'Enterprise, e a Seven of Nine borg, membro dell'equipaggio della Voyager.
    Bonnie parla con calma e sorridendo agli ospiti mentre Ryan si limita a osservare quelle persone che aveva conosciuto solo attraverso libri e documenti e che invece ora si trovano davanti a lui.
    T'Pol e il comandante Tucker attirano maggiormente l'attenzione dell'uomo, in quanto componenti del Team Enterprise, team di cui tanto sa e che tanto ha studiato.
    Pur non avendo frequentato l'Accademia Stellare, Ryan conosce bene la storia dell'Enterprise, ne è affascinato fin dall'infanzia quando il padre gli regalò un modellino della nave di Jonathan Archer. Quel modellino è ancora gelosamente custodito in una teca di vetro a casa sua, assieme al diploma e a una foto di lui e Andromeda in una delle poche giornate di divertimento assieme che hanno passato anni addietro.
    E’ Bonnie a riportarlo alla realtà con uno strattone mentre il comandante Tucker segue l'interprete della DeLorean e Seven of Nine lasciando lui e T'Pol indietro.
    « Non pensavo che ci fossero vulcaniani attratti fisicamente da un umano tanto da riprodursi con loro. » dice la donna, con un tono che potrebbe sembrare ironico per lo standard vulcaniano.
    « Fossi in lei comandante non parlerei troppo in fretta. » risponde a tono Ryan, restando sul vago e lasciando poi T'Pol per raggiungere Bonnie, il comandante Tucker e Seven of Nine.


    *****************


    « Non capisco. Continuo a non comprendere ciò che è successo, ma se è successo un perché ci sarà. » dice il capitano Archer, dopo aver ascoltato la storia di Andromeda con attenzione.
    Il capitano Messier è l'unica che può confrontare le diverse realtà per cercare una soluzione, ma anche lei sembra capirci poco o nulla.
    Mentre i tre capitani sono in religioso silenzio in cerca di possibili ipotesi, suona un campanello e tutti e tre sussultano per poi rendersi conto che qualcuno ha solo chiesto di poter entrare.
    « Avanti. » dice Kathlyn Janeway brusca.
    La porta si apre e nella stanza entra Ryan Bell, il comandante scientifico della DeLorean, il quale fa un inchino quasi impercettibile verso i tre capitani per poi prendere la parola:
    « Volevate vedermi Signori? » chiede, cercando di sembrare gentile ma le espressioni vulcaniane lo tradiscono: stare in quella stanza non doveva entusiasmarlo.
    « Be sì in effetti. Ci servono le tue competenze. » risponde Andromeda.
    Kathlyn invita il comandante a sedersi e lui obbedisce, riluttante.
    « Su? » chiede ancora Ryan guardando il capitano Archer il quale, però, cerca di ignorarlo.
    Il comportamento del comandante Bell non aggrada Jonathan anche se, in realtà, al capitano Archer non aggrada nessun comportamento altezzoso vulcaniano.
    « Su questo periodo. Il vostro capitano ci ha riferito che lei è molto informato sull'Enterprise. Può dirci cosa abbiamo cambiato? » questa volta a rispondere è il capitano Janeway la quale invece sorride a un Ryan ancora concentrato sul capitano Archer.
    « Certo che posso. Ma ho bisogno che il capitano Archer mi riferisca la sua ultima missione. » risponde il comandante scostando finalmente lo sguardo.
    Jonathan lo guarda e allarga le braccia facendo una smorfia:
    « E' da un mese che non abbiamo più missioni. » dice infine, con tono sprezzante.
    Ryan Bell torna a osservare il capitano dell'Enterprise.
    « Oh. Il “Buco Nero” » dice Bell ma, vedendo la faccia sconvolta di Archer, continua subito « E' così che chiamano questo periodo di inattività nei nostri libri di storia. Il periodo che precede gli Xindi. »
    L'espressione sconvolta del capitano Archer diventa curiosità « Xindi? Finalmente un'altra razza con cui approcciarsi » risponde senza pensarci. Ryan, Kathlyn e Andromeda restano sconvolti dalla frase del capitano .
    « Oh beh, non direi proprio che sarà un approccio gradevole ma.. sì sarà un approccio. » replica Ryan scuotendo la testa.
    Andromeda annuisce e Kathlyn inizia a parlare:
    « Gli Xindi dichiareranno guerra alla Terra capitano. Il loro sarà un attacco preventivo, o almeno così gli faranno credere. L'Enterprise deve bloccarli prima che il loro attacco vada in porto ma, a quanto pare, qualcosa è andato storto dato che noi non dovremmo essere qui. Se non sbaglio tra qualche settimana l'Enterprise troverà lo Xindi ribelle, o sbaglio? » il capitano Janeway guarda Ryan Bell in attesa di una risposta che non tarda ad arrivare:
    « Sì in effetti è così. Non tutti gli Xindi cercheranno di distruggere la Terra, uno di loro vi aiuterà e vi darà informazioni preziose per riuscire a difendervi. »
    Il comandante prende un piccolo computer, indossa gli occhiali e continua:
    « Mi sono permesso di controllare le vostre coordinate di destinazione e, confrontandole con quelle che voi Capitano avete dichiarato e che sono rimaste nel nostro database storico, risultano errate. State andando nella direzione sbagliata. »
    Ryan appoggia il computer e si toglie gli occhiali osservando i tre capitani.
    Le richieste di ulteriori spiegazioni da parte del capitano Archer vengono fermamente respinte da Ryan Bell e, infine, il capitano si arrende riservandosi al tempo stesso l’opportunità di chiedere a Kathlyn ulteriori delucidazioni.

    Jonathan torna all'Enterprise, Andromeda torna alla DeLorean e Kathlyn resta sola.
    Sapere che sarebbe sopravvissuta a priori all'impatto la rincuora, ma essere nel 2100 la preoccupa ancora: ora la sua priorità è quella di sistemare gli eventi e di riportare a casa la Voyager sana e salva. Jonathan ha chiesto anche a lei ulteriori spiegazioni sugli Xindi ma se il gruppo del 2600 non aveva aperto bocca perché avrebbe dovuto farlo lei?
    I piani ora sono di seguire la giusta rotta e imbattersi finalmente nella Storia, rimettendo tutto al suo posto per quanto possibile.
    Dopo appena due giorni di viaggio il trio si imbatte in una nave.
    « Xindi. » dicono all'unisono Trent e Bonnie guardando verso il capitano Messier.
    Ryan perplesso armeggia con i vari database.
    « Non ci siamo. Non dovrebbe essere oggi il primo incontro con loro. » dice alzando lo sguardo, Andromeda stringe le labbra e sospira « Non ne va una giusta. Che succede? »
    Gli Xindi contattano l'Enterprise dichiarando loro guerra mentre ignorano completamente la DeLorean e la Voyager.
    Una volta concluso il contatto con gli Xindi il capitano Archer contatta la DeLorean:
    « Siete pregati di dirmi che sta succedendo, all'istante. » il viso di Jonathan mostra solo ira.
    Andromeda continua a non parlare ma questa volta Ryan decide di rivelare al capitano qualcosa in più:
    « Nella nostra storia, quella che dovrebbe accadere, voi sentirete parlare per la prima volta di Xindi da un gruppo di Sulibani dopo un attacco alla terra che ucciderà milioni di persone. »
    Jonathan si calma e si siede massaggiandosi gli occhi.
    « Quale attacco alla Terra? » chiede infine guardando lo schermo.
    « Come sospettavo non c'è stato alcun attacco alla Terra ed è per questo che la storia è cambiata, ora voi non sapete nulla degli Xindi, siete impreparati. Quello che dobbiamo fare è andare nella Distesa Delfica, raggiungere la miniera dove troverete il vostro aiuto tra gli Xindi e raddrizzare la storia perché a quanto pare è questo quello che volevano gli Xindi: vi volevano impreparati così che l'attacco finale alla Terra riuscisse senza problemi. » risponde Ryan guardando il capitano Archer sempre più sconvolto e, con lui, anche il resto degli Ufficiali dell'Enterprise.
    « E' per questo che siamo qui allora? Per avvertire l'Enterprise … Ma perché sia la DeLorean che la Voyager? » chiede il capitano Messier dopo un breve silenzio. Ryan scuote la testa.
    « Non lo capisco sinceramente. Ma temo che la priorità ora non sia scoprire perché siamo qui. »
    Il comandante guarda Andromeda e poi Jonathan che sembra in attesa di ordini.
    « Dobbiamo dirigerci verso la Distesa Delfica, quindi. Capitano, è pronto? » dice Andromeda a Jonathan che annuisce.
    « Mi servono le coordinate. »
    Prontamente risponde Bonnie Taylor;
    « Già inviate, capitano. »
    L'Enterprise annuncia la direzione anche alla Voyager e le tre navi partono.


    ****************************
    Data astrale 30102156
    Diario del capitano Jonathan Archer

    L'Enterprise è in viaggio ormai da quattro giorni verso la Distesa Delfica, molto probabilmente saremo obbligati a effettuare una piccola variazione di rotta per poi arrivare lo stesso alla Distesa.
    Il capitano Janeway non è per niente entusiasta del cambio di rotta, dice che le porta cattivi ricordi alla memoria, ma ha dovuto accettare il fatto che, con la rotta originaria, non possiamo in alcun modo arrivare a destinazione.
    Ho chiesto spiegazioni al capitano Messier e al suo comandante sul perché non mi avessero subito detto delle notevoli variazioni sulla Storia. Si sono scusati dicendo che, conoscendomi abbastanza bene, se avessi saputo dei pericoli a cui stiamo andando incontro avrei cercato di sviarli causando così una variazione troppo grande nella Storia a loro nota.
    Dalle loro spiegazioni capisco che salvare la Terra non sarà per niente facile e ciò comporterà vari rischi e sacrifici a cui dovrò sottoporre il mio equipaggio.
    Ho comunque deciso di non fidarmi di Ryan Bell, di Andromeda Messier o della DeLorean in generale. Per ora non mi hanno dato buone impressioni e non ho alcuna prova delle loro versioni. Così pure per la Voyager ma il capitano Janeway non mi ha dato alcun segno per dubitare di lei, per ora.
    Ad ogni modo sembrano entrambe intenzionate ad aiutarci. I timonieri della Voyager e della DeLorean hanno aiutato il mio guardia-marina Meyweather a tracciare la nuova rotta. Pare che passeremo per una strana nebulosa, siamo tutti un po' dubbiosi ma, in tutta onestà, ho fiducia nel nostro viaggio.

    FINE SECONDO CAPITOLO

     
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    CAPITOLO TRE: LA NEBULOSA



    Data astrale 04112156
    Diario del capitano Andromeda Messier

    Il cambio di rotta deciso una settimana fa assieme al capitano Archer e al capitano Janeway ha allungato il viaggio di parecchio.
    Ormai però la priorità non è più mantenere l’esatto corso della Storia, ma ricrearla al meglio delle nostre capacità. Tra quarantotto ore esatte arriveremo a una nebulosa sospetta, l'analisi parziale non da risultati neanche con i nostri sensori. Tra qualche ora, però, arriveremo abbastanza vicini da analizzarla meglio.


    Anno 2156

    « Capitano, tra quindici minuti saremo abbastanza vicini alla nebulosa » dice Ryan Bell senza alzare lo sguardo dai comandi.
    Il capitano annuisce convinta.
    « Quando saremo abbastanza vicini inizia pure l'analisi. Grazie. » dice, poi avvicinandosi al guardia-marina Taylor « Chiami l'Enterprise e la Voyager. » continua sorridendo alla donna.
    I comandanti Tucker, Torres e Williams hanno lavorato per due giorni interi per far si che le astronavi riescano a comunicare in contemporanea tutte e tre e il loro lavoro ora è messo alla prova con grandi risultati. La comunicazione mostra sia il capitano Archer in plancia che il capitano Janeway.
    « Tra pochi minuti sapremo con cosa avremo a che fare. » annuncia Andromeda, i due capitani davanti a lei annuiscono e i rispettivi ufficiali scientifici sono pronti a ricevere il responso di Ryan.
    Il comandante Bell si mette al lavoro seguendo più cose contemporaneamente, i comandi squillano più volte e Ryan guarda Andromeda con aria truce.
    « Non penso che potremo attraversarla. La nebulosa è tossica, contiene sostanze velenose e radiazioni. Le sostanze con le corazze possiamo riuscire a tenerle fuori ma le radiazioni no e sono molto alte. » dice infine inviando i dati all'Enterprise e alla Voyager; i tre capitani iniziano ad agitarsi ed è il capitano Janeway a prendere la parola:
    « Deve esserci un modo. Forse se i nostri dottori parlassero e analizzassero meglio la nebulosa potremmo arrivare a qualche soluzione. »
    Kathryn, tesa, attende una conferma o una reazione da parte dei due colleghi, Jonathan annuisce e Andromeda ordina gentilmente al dottore di bordo di trasferirsi sulla Voyager.


    *********************


    « Vi ringrazio di essere venuti voi qui, dato che io ho un po'.. di difficoltà a spostarmi » dice il Dottore olografico della Voyager sorridendo e accogliendo i suoi ospiti.
    Il dottor Phlox, medico denobulano dell'Enterprise, sorride a sua volta dicendo:
    « E' un piacere aiutarsi tra colleghi. »
    Il dottor Sinclair dalla DeLorean invece resta serio, dando quasi l’impressione di non ricambiare affatto il piacere espresso dal dottor Phlox.
    « Bene, allora io ho dato una rapida occhiata alla composizione della nebulosa e ho notato che: sì è vero che la nube è tossica ma non lo è per tutti, infatti i composti tossici sono innocui su denobulani e vulcaniani. » esordisce Phlox con aria soddisfatta.
    « Sì ho notato anche io questa insolita fortuna se così vogliamo chiamarla. Il problema a questo punto è il resto dell'equipaggio. » risponde il Dottore armeggiando con alcuni comandi.
    Il dottore Sinclair esce finalmente dal silenzio:
    « Io proporrei di bloccare il metabolismo di tutto il resto dell'equipaggio, porre così tutti in una specie di trance e somministrare una medicina contro le radiazioni. Ovviamente come ben sapete la medicina verrà distrutta dalle radiazioni nel giro di ventiquattro ore al massimo quindi sarà necessario che l'equipaggio restante somministri ogni giorno la medicina. »
    Le sue parole lasciano i due dottori estremamente perplessi.
    « Somministrare a più di quattrocento persone una medicina … si può fare. C'è solo un problema, se così vogliamo chiamarlo. Quanti denobulani e vulcaniani hanno le nostre navi? A me risulta che l'Enterprise abbia solo lei dottore e il comandante T'Pol, mentre la Voyager ha solo due vulcaniani. Che mi dice della DeLorean dottore? » constata il Dottore guardando Sinclair .
    « Due denobulani e cinque vulcaniani e mezzo. » risponde il dottore sorridendo.
    « E mezzo?» chiede il dottor Phlox sconvolto.
    « Sì. Il nostro comandante scientifico è per metà vulcaniano e per metà umano. Una vera scocciatura. » risponde il dottor Sinclair facendo un cenno con la mano.
    « Be non è colpa sua no? Comunque penso che al comandante Bell basti solo la medicina contro le radiazioni. » dice il Dottore guardando torvo intorno a sé, il dottor Phlox controlla sul piccolo computer che tiene sulle mani.
    « Sarebbero dieci giorni di viaggi dentro la nebulosa. Il mio capitano dice che la nebulosa è talmente estesa che per girarci attorno ci metteremmo mesi. Mesi che non abbiamo. Mettiamoci al lavoro.»


    **************************

    Le tre navi aspettano pazientemente le medicine necessarie per poter attraversare la nebulosa senza problemi.
    I componenti denobulani e vulcaniani dei tre equipaggi sono stati divisi tra le astronavi, saranno loro a manovrare l'Enterprise, la Voyager e la DeLorean per i successivi dieci giorni e a fornire quotidianamente il resto degli equipaggi delle necessarie medicine mentre loro saranno in una profonda trance che indurrà il blocco del metabolismo. I marinai denobulani della DeLorean ascoltano tesi le istruzioni del dottor Sinclair su come somministrare le medicine correttamente all'equipaggio e osservano la suddivisione delle persone presenti consegnatagli dal comandante Bell per facilitare le operazioni.
    Anche nella Voyager e nell'Enterprise sta avvenendo lo stesso e,finalmente, dopo un'intera giornata, il plotone è pronto a partire.
    « Mi farò una dormita di dieci giorni. Non male, se non mi sentissi in colpa per te e gli altri vulcaniani e denobulani. » dice il capitano Messier mentre si stende nel letto della sua cabina.
    Ryan la osserva con le iniezioni pronte tra le mani.
    « Non è colpa vostra e comunque vedrai che staremo bene. Solo la prima somministrazione ha due medicine, una blocca il metabolismo e basterà per i necessari dieci giorni mentre l'altra vi verrà data quotidianamente. Stenditi. » risponde freddamente, avvicinandosi ad Andromeda.
    « So che cosa mi farai. Non dubito che starete bene, dieci giorni in pace senza tutti tra i piedi. Ma tu mi mancherai che tu lo voglia o no. » risponde a sua volta, sistemandosi sotto le coperte e sorridendo. Ryan si rasserena e fa la prima velocissima iniezione, una volta addormentata la donna, effettua la seconda, come dagli ordini.
    Prima di passare alla persona successiva si lascia andare ad un gesto d’affetto, accarezzandole delicatamente una guancia.

    *****************************
    Giorno Primo

    « Dottor Phlox l'intero equipaggio dell'Enterprise è al sicuro ora, la procedura è stata eseguita con precisione. Anche nella Voyager e nella DeLorean hanno sistemato tutti e stiamo per entrare proprio ora nella nebulosa. » annuncia T'Pol del tutto calma seguita dai due vulcaniani assegnati all'Enterprise.
    Il dottor Phlox sorride.
    « Ottima notizia comandante. Siamo sicuri che alla Voyager basteranno solo tre componenti? » dice diretto alla donna.
    « Il tenente Tuvok della Voyager dice, testuali parole, che se la caveranno alla grande con tre membri dato che il loro equipaggio è quello meno numeroso. » risponde T'Pol lasciando l'infermeria e il dottore.
    « Ora non ci resta che proseguire per la rotta impostata dal capitano Archer, controlleremo l'equipaggio ogni giorno ma per oggi abbiamo fatto il nostro lavoro. Seguitemi in plancia, seguiremo l'Enterprise da lì. »
    Giorno Terzo

    Il comandante Bell è solo in plancia, davanti a lui solo le luci intermittenti dei comandi ad indicare la corretta funzionalità dell'astronave. I tre membri della DeLorean rimasti stanno perlustrando i vari corridoi assegnando all'equipaggio addormentato la dose giornaliera di medicina, il marinaio denobulano nel settore tre chiama il comandante all'interfono.
    « Comandante potrebbe venire al settore tre per favore? »
    Ryan smette di segnare le condizioni di bordo e si dirige di malavoglia al settore tre, dove lo aspetta il marinaio che però si presenta parecchio confuso dall'arrivo dell'ufficiale.
    « Che succede marinaio, perché avete chiamato? » alle parole del comandante Bell, il marinaio diventa sempre più confuso.
    « Io non vi ho chiamato comandante. Qui va tutto bene direi. » dice infine guardando Ryan il quale alza un sopracciglio irritato, gira i tacchi e se ne va.
    Arrivato al settore due, dove poi prenderà l'ascensore per tornare in plancia a finire i suoi compiti, Ryan Bell si impietrisce. Il capitano Messier è davanti a lui in piedi e attivissima ma in vestaglia.
    « Andromeda. Che ci fai qui? Dovresti essere nei tuoi alloggi in coma. Vieni ti riporto dove dovresti essere. » dice avvicinandosi alla donna ma lei fa uno scatto e si dirige al settore tre, il comandante Bell la segue finché non la perde di vista e trova al posto di Andromeda il marinaio che aveva lasciato pochi minuti prima.
    « Dov'è? L'avete vista? » chiede senza neanche sforzarsi di stare calmo e distaccato.
    Il marinaio a questo punto è nella crisi più profonda.
    « Dov'è chi, comandante? » chiede appiattendosi sempre di più alla parete.
    « Come chi? Il capitano. Deve averla vista dato che è passata per questo settore. » risponde Ryan e il marinaio sembra animarsi.
    « Il capitano? Ma comandante non è possibile che lei sia passata per questo settore. E' nei suoi alloggi addormentata e drogata. Ne vuole la prova? » dice premendo un pulsante sulla parete vicino a lui e chiedendo alla collega nel settore dodici dove fosse il capitano.
    « Che domande fai? Il capitano è nei suoi alloggi, l'ho appena vista e le ho dato la medicina. » risponde la donna dalla voce serena e dolce, il marinaio chiude la comunicazione e guarda Ryan sempre più confuso.
    « Comandante forse è meglio se ci scambiamo i turni. Vada pure a riposare sto io in plancia, tanto ho finito i miei settori. » dice dolcemente, sorridendo.
    Ryan annuisce e si ritira nei suoi alloggi confuso e spaventato.
    Giorno Quinto

    « Siamo ormai a metà del nostro viaggio attraverso la nebulosa. Sinceramente l'impresa si sta presentando più dura del previsto.» dice il tenente Tuvok ai due colleghi sulla plancia della Voyager « Ma ce la stiamo cavando lo stesso. Nonostante fossimo in inferiorità numerica rispetto alla DeLorean e all'Enterprise. La nave di Archer continua a mandarci aggiornamenti mentre la DeLorean ci ha aggiornato solo i primi due giorni. » dice il guardia-marina al suo tenente mentre il marinaio dalla DeLorean tace osservandoli.
    I comandi suonano e il computer apre una comunicazione dall'Enterprise:
    « Tenente Tuvok ho brutte notizie dalla DeLorean. Ci sono stati dei cambi, io e lei andremo ad aiutare i membri della DeLorean mentre due che attualmente sono là verranno nell'Enterprise e nella Voyager. Si faccia trovare nell'hangar della DeLorean. » la comunicazione si chiude e la voce del comandante T'Pol sparisce, il tenente si acciglia irritato ma si prepara a raggiungere l'hangar.
    Una decina di minuti dopo Tuvok è assieme a T'Pol che gli spiega la situazione. « I marinai in servizio sulla DeLorean parlano di uno strano comportamento da parte del comandante Bell. Dicono che soffre di allucinazioni, il che non dovrebbe accadere, dato che prende anche lui le medicine contro le radiazioni. » dice calma « Magari non le prende. Ma se fosse così allora deve essere un autolesionista. Se invece le prende allora abbiamo un problema. » constata Tuvok mentre T'Pol parte verso l'uscita dell'hangar, quando la porta si apre e appare uno dei marinai denobulani.
    « Siete arrivati. I miei due colleghi sono già nella Voyager e nell'Enterprise io invece resterò con voi. Il comandante inizia a farmi paura e non essendo un dottore non capisco cosa abbia. » il marinaio rimasto è lo stesso che ha assistito alla prima crisi di Ryan Bell nel settore tre.
    « Dopo la prima volta, in cui ha visto il capitano, ci sono stati altri casi e i membri che vedeva erano sempre diversi. Non solo, riferisce di essere stato chiamato da diversi membri dell’equipaggio quando non è mai avvenuta alcuna comunicazione. » continua guardando speranzoso i due davanti a lui.
    Tuvok e T'Pol seguono il marinaio lungo i corridoi della DeLorean fino alla plancia dove il comandante Bell sta seduto inerte nella sua postazione, seguendo le luci intermittenti davanti a sé.
    « Vedete? È così da ieri. Io ora devo fare il mio giro per dare la medicina a tutti, inizio prima perché siamo in meno. » il marinaio scompare e Tuvok con lui.
    T'Pol si avvicina al comandante che sembra non notarla, indaffarato com'è dalle lucine intermittenti.
    « Comandante Bell, ha sempre preso le sue medicine? » chiede con fermezza e l'uomo la guarda per poi annuire debolmente.
    T'Pol punta il tricorder verso Ryan e controlla il piccolo computer che però non rivela niente di sbagliato in Ryan Bell.

    Giorno Settimo


    Diario di bordo del comandante Ryan Bell, data astrale 08112156.
    Sento che sto impazzendo, non riesco praticamente più a distinguere la realtà dalle allucinazioni. Non capisco il perché delle mie visioni dato che prendo regolarmente la medicina per le radiazioni o almeno credo.
    Odio essere controllato e, a quanto pare, il comandante T'Pol e il tenente Tuvok sono stati mandati qui per questo e non mi piace, ma almeno possono dirmi ciò che è normale e ciò che non lo è.

    Ryan, Tuvok e T'Pol stanno effettuando i controlli quotidiani alla DeLorean, Ryan illustra ciò che vede e i due colleghi dicono se ciò che vede è reale oppure no.
    « Vedo il guardia-marina Taylor che mi sorride. » dice stanco senza muoversi dalla sua postazione.
    « Non ci siamo proprio comandante. » risponde Tuvok scuotendo la testa mentre T'Pol finisce i vari controlli.
    « Oh. E l'anomalia in sala macchine? » chiede di nuovo, stavolta indicando una luce rossa sulla console davanti a Tuvok.
    « Quella è reale, ma è una cosa da niente. » risponde maneggiando i comandi e la luce rossa sparisce.
    Ryan sente che qualche cosa in lui non va, ma parlarne non è la cosa migliore da fare secondo lui; in più i risultati negativi del tricorder e dei controlli effettuati dal dottor Phlox rendono la cosa più difficile. I sintomi però sono reali e Ryan lo sa bene, la nausea aumenta di ora in ora e la testa diventa pesante e dolorante ma deve resistere, si impone di resistere ma non ce la fa.
    T'Pol è la prima ad accorrere in soccorso di Ryan non appena il comandante cade a terra svenuto, seguita poi da Tuvok.


    ******************************

    Il comandante Ryan Bell si sveglia abbagliato dalle luci caratteristiche dell'infermeria, il dottor Gordon Sinclair e il capitano Messier sono al suo capezzale.
    « Oh no un'altra allucinazione. » borbotta Ryan chiudendo nuovamente gli occhi.
    « Allucinazione? No comandante ora è tutto vero, stia tranquillo.» risponde il dottor Sinclair osservando le condizioni del comandante convalescente.
    « Te la sei vista brutta. Ora però stai meglio. » dice Andromeda parlando per la prima volta dal risveglio di Ryan, lui la guarda e il dottore spiega:
    « Lei è in coma indotto da sette giorni ormai. Avremmo dovuto attenerci alla procedura effettuata con tutti noi anche con lei. Gli effetti delle radiazioni sono arrivati dopo ma sono arrivati. E tutto questo perché lei prendeva le medicine a orari sfasati lasciando così buchi in cui non era protetto dalla medicina, le radiazioni si sono accumulate e hanno dato le allucinazioni e tutti gli altri sintomi. »
    Ryan guarda con leggera incredulità il dottor Sinclair e fa un rapido calcolo.
    « Sette giorni? Vuol dire che sono in coma dal quarto giorno di viaggio? Non è possibile, io sono svenuto il settimo giorno di viaggio quindi non è possibile che io sia qui dal quarto giorno. » dice frettolosamente tradendo le sue emozioni.
    « Un'altra allucinazione. Ora riposate comandante. » dice Sinclair, congedandosi e lasciando Ryan e Andromeda da soli.
    Il capitano sorride.
    « Ora ti lascio riposare, anche se penso che il capitano Archer sia venuto a farti visita. Il dottor Sinclair si è alterato parecchio. A più tardi. »
    Andromeda esce dall'infermeria lasciando Ryan momentaneamente solo, intento a pensare a lei.

    FINE TERZO CAPITOLO

     
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6 replies since 19/7/2013, 14:32   181 views
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