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_autore: Spark in a firework
_note: per la tragedia di oggi
Non temete bambini,
impareremo a salvarci
da soli, da grandi,
e ad essere liberi,
guardate gli oblò
e afferrate l'ultima
boccata d'aria
e saltate verso
questo mare infelice,
questo mare inquieto
che ci ringhia contro
ad ogni onda,
e non fissate il nulla,
perché il nulla divampa
attorno a noi,
è un bagliore di morte
nella nostra ultima notte.
Di noi le lacrime
soltanto, perse nel mare,
giungeranno a riva
su quella spiaggia
che non riusciremo
mai con le labbra
ad assaporare,
quella sabbia
tra le ombre
che resterà
un miraggio,
un sogno breve,
un sospiro che
mai si insinuerà
fra i nostri capelli,
come sabbia
da lavar via.
Non temete, bambini,
di lasciare andare
i vostri barconi,
perchè su essi
voi già nascete,
in equilibrio precario
in una vita senza glorie,
di stenti e di dolori,
e su barconi,
poveri piccoli,
siete destinati
a perire in stragi
silenti, innocenti,
di fronte all'opulenza
assassina ed indifferente,
di fronte alle terre
che per voi
non serbano
singhiozzi
o compassione.
Eravate liberi,
liberi di morire
di stenti o di colera,
eppure siete venuti
a sfidare il mare
e la sorte, che indietro
vi ha ricacciato
in fondo al mare
insieme ai barconi,
tale è il vostro destino.
Voialtri, imparate
a non lasciare i vostri barconi,
a morire in silenzio,
perchè così
fa male anche a chi
già credeva
d'aver liquidato
ogni emozione.. -
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OMG
Bellissima, per quanto possa essere bello qualcosa scritto su questa tragedia.
La mia parte preferita, quella da brividi e senso di colpa, è questa:CITAZIONEDi noi le lacrime
soltanto, perse nel mare,
giungeranno a riva
su quella spiaggia
che non riusciremo
mai con le labbra
ad assaporare,
quella sabbia
tra le ombre
che resterà
un miraggio,
un sogno breve,
un sospiro che
mai si insinuerà
fra i nostri capelli,
come sabbia
da lavar via.
Mi hai quasi fatto piangere *sniff*
Forse ci vuole un animo sensibile per capire, per tentare di mettersi nei loro panni.
E' vero, sono troppi, non c'è posto per loro qui, soprattutto perché il resto dell'Europa s'è chiusa a riccio. Però mi sento male per loro perché so, LO SO, che se avessimo la guerra qui noi faremmo lo stesso, come lo abbiamo fatto in passato andando in America.
A volte ci dimentichiamo quello che siamo: esseri umani, e ci trasformiamo in bestie che se ne fregano degli altri, che sono contenti di vederli morire. Ci trasformiamo in abomini e queste cose smettono di colpirci, divengono normali, cose a cui si è abituati.
Solo che la morte non dovrebbe essere un'abitudine.. -
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E' un tasto dolente della società di oggi. E non solo per quelli che ieri sono morti accanto alle nostre coste, ma anche per quanti muoiono ogni giorno in Paesi devastati da guerre, malattie, estremismi e povertà. Bisognerebbe fare qualcosa, farlo per davvero, rinunciare all'individualismo che ogni giorno ci accompagna e per una volta pensare che facciamo tutti parte di un'unica cosa, dell'umanità. Basterebbe rinunciare ad una parte del nostro "progresso" e del nostro "benessere" per rendere il mondo più equo, per renderlo migliore. Sarebbe bello se un giorno del genere dovesse arrivare. . -
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Davvero bellissima e commovente.
Quanta verità in queste parole...
Sono d'accordo con ciò che avete detto entrambi ed anch'io la penso esattamente come voi. Ci siamo allontanati troppo da ciò che siamo e non ci accorgiamo di cosa succede al di là del nostro naso. Apriamo gli occhi solo quando accadono tragedie come queste e ci domandiamo perché non siamo intervenuti prima. Viviamo nel nostro mondo dimenticandoci completamente che esistono persone che non hanno nemmeno un tozzo di pane e lasciano famiglie intere per cercare un futuro dall'altra parte del mare, consapevoli che potrebbe succede loro qualcosa di brutto.
È triste pensare che si potrebbe fare così tanto per tutti ed invece non si fa proprio niente.
Complimenti Stefano ^^.